Calvatone, in campo tecnologia 3D per le nuove ricerche archeologiche. Scoperto magazzino di stoccaggio merci a conferma del ruolo di Bedriacum
Un tempo la Gallia Cisalpina necessitava di una strada che collegasse due centri nevralgici: Aquileia e Genova. Ecco che il console romano Spurio Postumio Albino nel 148 a.C. fece costruire una strada che attraversasse tutta l'attuale Pianura Padana, la Via Postumia. Attorno a questa strada numerosi sono i ritrovamenti archeologici che hanno permesso agli studiosi di capire le abitudini, gli usi, i costumi dei nostri antichi conterranei. A Calvatone da anni si studiano ritrovamenti, in particolare in una parte di terreno aquisito nel 1964 dalla Provincia di Cremona. L'odierna Calvatone, vicus a carattere commerciale nota col toponimo di Bedriacum rivestiva importanza strategica come nodo stradale e fluviale. La sua posizione sulla Postumia nel punto di attraversamento dell'Oglio ne fece un luogo importante sotto molti punti di vista. Oggi, proprio nello scavo di Calvatone, è stato presentato il risultato delle recenti scoperte del sito prima della sua chiusura. Quasi come il professor Alan Grant all'inizio del celebre film Jurassic Park che con cura maniacale disseppelliva lo scheletro fossile di un dinosauro, allo stesso modo la squadra degli studenti di Triennio, Biennio e Magistrale delle università di Milano e Pavia selezionano e puliscono con cura i frammenti affiorati dallo scavo, pronti per essere catalogati. "Il luogo, ci spiega il Direttore dello Scavo Dott. Lorenzo Zamboni (Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali), è stato già oggetto di studi precedenti con tecniche meno avanzate di quelle che abbiamo oggi. Il nuovo scavo ci ha permesso di scoprire che probabilmente ciò che è emerso non corrisponda ad una strada come inizialmente si pensava, bensì ad un magazzino di stoccaggio merci. Si distinguono chiaramente i muri e la pavimentazione che dalla conformazione ci porta a pensare, appunto, ad una diversa funzione rispetto alla strada. I materiali sono, poi, comuni ad altri siti del medesimo periodo".
Presente anche l'Arch. Prof. Sandro Parinello (ricostruzioni 3d - Università degli Studi di Pavia – Dipartimento Ingegneria Civile e Architettura) che insieme alla sua squadra ha proceduto a ricostruire l'intera area digitalmente grazie ad una speciale Laser Scanner. "Siamo in grado, con questa tecnologia, di risparmiare ore di lavoro sotto il sole riproducendo interamente la mappa in tre dimensioni dello scavo. Questa tecnica permette non solo di analizzare e studiare il sito comodamente dalla scrivania, ma è anche il modo meno invasivo in assoluto di approcciarsi ad uno scavo."
A fare gli onori di casa il Sindaco di Calvatone Valeria Patelli che ricorda "da bambina venivo con gli amici a giocare in questi campi. Ogni giorno trovavamo qualcosa. Affioravano reperti dalla terra. Molti venivano qui, ad arraffare quel che potevano di nascosto. Chissà quante cose sono state sottratte". A conferma di quanto lo sciacallaggio sia ancora oggi un fenomeno ben radicato, a microfoni spenti, la Dott.ssa Nicoletta Cecchini (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Cremona Lodi e Mantova) ha invitato il Presidente della Provincia Mirko Signoroni, presente oggi all'evento, ad un sopralluogo alle reti di recinzione del sito archeologico, evidentemente violate da cercatori di monete e tesori.
Molte le domande sulla reale funzione di questo luogo emerso dallo scavo, fra i progetti delle Università di Milano e di Pavia è di scoprirne l'origine per aggiungere un nuovo incredibile tassello alla storia del nostro passato.
Il servizio fotografico e il video sono di Gianpaolo Guarneri (foto studioB12)
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commenti
michele de crecchio
15 luglio 2022 04:23
Peccato che queste tecnologie non fossero ancora disponibili, ma solo ipotizzate, quando il Centro Culturale S. Maria della Pietà ospitò, per iniziativa di Giancarlo Corada, la prima, estremamente suggestiva, mostra sulla via romana Postumia.