Caso Aler, Novità a Cremona, Lega e Forza Italia depositano interrogazione scritta su rapporti Aler-Comune. "E' un problema politico e istituzionale serio"
Sette i punti su cui l’opposizione chiede delucidazioni.
Quante e quali interlocuzioni formali (PEC, note, richieste di incontro) intercorse tra il Comune e ALER riguardo al nucleo, con indicazione di date, oggetto e firmatari. Quali interlocuzioni informali vi siano state, in quali date e con quali contenuti. Quale percorso di presa in carico sia stato svolto dai servizi sociali comunali, da quando, con quali valutazioni e quali proposte. Se siano mai state formulate dal Comune proposte concrete di soluzione alternativa (alloggio comunale, struttura, inserimento in graduatoria d’urgenza) e, in caso negativo, per quali motivi. Per quale motivo il Comune non abbia attivato o richiesto un confronto diretto e documentabile con ALER prima dell’esecuzione dello sfratto. Per quale ragione non esista un tavolo stabile di coordinamento tra Comune di Cremona e ALER sulle fragilità abitative, come dichiarato dall’Azienda, e se l’Amministrazione intenda istituirlo. Quali misure intenda assumere per garantire che, in futuro, la comunicazione istituzionale del Comune avvenga su basi verificate, evitando dichiarazioni suscettibili di essere smentite da altri enti.
“Quanto accaduto sullo sfratto di via Fatebenefratelli pone un problema politico e istituzionale serio – spiegano in una Nota i quattro consiglieri – le dichiarazioni del Sindaco non coincidono con ciò che altri soggetti istituzionali hanno ricostruito pubblicamente. Quando due versioni ufficiali divergono in maniera così netta, spetta al primo cittadino chiarire alla città come si siano svolti realmente i fatti.”
“Non spetta a noi stabilire chi abbia ragione, ma è evidente che alcuni passaggi comunicati dal Sindaco — dal presunto ‘sfratto via PEC’ al tema del dialogo mancato — non trovano riscontro nelle ricostruzioni emerse altrove. E quando su una vicenda così delicata si producono narrazioni contrastanti, la credibilità delle istituzioni viene messa a rischio”, prosegue la Nota.
“In questo contesto riteniamo particolarmente grave anche la strumentalizzazione della condizione di una persona disabile per alimentare una polemica politica del tutto inutile, quando sarebbe stato necessario ben altro approccio, improntato a responsabilità, riservatezza e rispetto.”
“Dispiace dover constatare che, invece di concentrarsi sulle proprie responsabilità amministrative, il Sindaco abbia scelto ancora una volta di attaccare sui giornali consiglieri comunali che non hanno alcun ruolo nella vicenda citata. Un Sindaco dovrebbe rappresentare tutti, non utilizzare il suo incarico per polemizzare con l’opposizione su temi che non la coinvolgono. Noi riportiamo il confronto nella sua sede naturale: il Consiglio comunale. È lì che si discute, si chiarisce, si risponde. Evidentemente il Sindaco — pur essendo espressione di un partito che si definisce democratico — avrebbe bisogno di qualche ripetizione di democrazia istituzionale.”
“Rimane un punto incontestabile: mentre si punta il dito contro altri enti, il Comune dispone di 399 alloggi popolari non assegnati, di cui 325 inagibili. Questo non dipende né da ALER né dalla Regione, ma da anni di ritardi e mancata manutenzione del patrimonio comunale. Prima di accusare gli altri, il Sindaco dovrebbe spiegare perché il Comune non ha offerto alcuna alternativa abitativa ai due fratelli coinvolti. Quando si parla di persone fragili, servono verità, coordinamento e serietà. Cremona non può permettersi confusione, scarichi di responsabilità o polemiche costruite. Chi governa deve guidare, non alimentare incertezza”, conclude la Nota.
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