20 novembre 2025

Città della Cultura 2029. Portesani, Capelletti e Carotti: bene delibera, restano dubbi sui modi di sindaco e giunta, nessun coinvolgimento delle opposizioni che hanno lanciato l'idea

La proposta avanzata da ‘Novità a Cremona’, subito appoggiata da Chiara Capelletti di Fratelli d’Italia, di candidare la città a ‘Capitale Italiana della Cultura 2029’ prende corpo. L’inizio sembra essere claudicante, quanto meno per quanto riguarda la capacità di condivisione dell’esecutivo con le forze anche e soprattutto dell’opposizione che avevano, per prime, lanciato nell’idea in un clima culturale comunale per altro non brillantissimo e sempre in affanno sia nei tempi, sia nella forza economica da destinare al settore.

“Siamo sicuramente soddisfatti che la Giunta abbia approvato una delibera che dà ufficialmente il via al percorso per la candidatura di Cremona a Capitale Italiana della Cultura 2029, spiega Alessandro Portesani capogruppo della Lista Civica in consiglio comunale – lo siamo meno per le modalità seguite dal sindaco Andrea Virgilio e dai suoi assessori. Crediamo, che per lo spirito di condivisione con tutte le forze politiche voluto e propugnato dal presidente del consiglio comunale Luciano Pizzetti, nella prima fase, sarebbe stato opportuno una condivisione del testo all’Ufficio di Presidenza dove tuto è partito. Praticamente ancora non conosciamo il testo e abbiamo saputo dell’approvazione dai media e non dal primo cittadino”.

Pensiamo che questa occasione non debba comunque essere l’ennesima trottola autoreferenziale che oramai troppo spesso è cifra della Giunta di Andrea Virgilio”, appunta Matteo Carotti (Fdi) . “Se Cremona deve essere città della cultura lo sia per tutti: maggioranza e opposizioni e per tutte le forze della città e con un coinvolgimento di tutto il territorio vicino a Cremona. E’ stato un peccato, ad esempio, non coinvolgere Piacenza, con la quale il discorso sulla musica sarebbe stato fondamentale: leggasi la figura di Giuseppe Verdi, ma tant’è”.

“Ricordo che, oltre ai temi della liuteria e delle diverse manifestazioni musicali, due solo i temi fondamentali per la cultura: il patrimonio artistico e il patrimonio librario. Sul primo è inutile ricordare quanto questo sia fondamentale”, dice Chiara Capelletti (Fdi). “Basata citare quello che il grande critico Roberto Longhi disse del duomo ‘la cappella sistina della Valpadana’. Per ciò che concerne quello librario, è un comparto su cui lavorare sia per la preziosità dei documenti rimasti, sia per la loro estensione temporale nei secoli. Servono sicuramente contenuti forti e non i tradizionali proclami che sanno di muffa demagogica”.

“E comunque, conclude Portesani, nonostante la sgrammaticatura istituzionale restiamo disponibili a collaborare con le amministrazioni in virtù delle aperture fatte dal presidente del Consiglio Comunale”.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti