Compie oggi 95 anni Corrado Stajano, il maggiore scrittore cremonese. Sua la definizione di "Cremona città rossa"
Compie oggi 95 anni il maggiore scrittore cremonese, Corrado Stajano. L'autore è quello che ha creato il mito internazionale della “Cremona città rossa” fin dal 1962 quando un romanzo giovanile di Corrado Stajano concludeva così il capitolo sulla notte d’amore passata sul Po. “Guarda. Il sole sfiorava il Po e batteva sui tetti e sulle torri della città rossa”. Stajano è nato il 24 settembre del 1930 a Cremona. Lascia la sua città per intraprendere una fortunata carriera di giornalista e scrittore, nel corso della quale ha trovato spazio anche la sua passione per la politica. Egli inizia la carriera di giornalista subito dopo la laurea in giurisprudenza. Negli anni ha collaborato con Il Mondo, il Tempo Illustrato, Panorama, Il Giorno e Il Messaggero, per poi approdare al Corriere della Sera tra il 1987 e il 2003 come articolista e inviato del Corriere della Sera. Negli anni tra il 2003 e il 2006 ha invece tenuto una rubrica sull’Unità, per fare poi ritorno – nel gennaio 2010 – al Corriere della Sera, fino al 2020.
Ha scritto “Il sovversivo”, “Un eroe borghese” sulla storia dell’avvocato Giorgio Ambrosoli da cui è stato tratto anche un film, “Il disordine”, “Patrie smarrite” “Ameni inganni”, “La città degli untori” che vinse il premio Bagutta, L'Italia ferita. Storie di un popolo che vorrebbe vivere secondo le regole della democrazia, La stanza dei fantasmi. Una vita del Novecento, Destini. Vite di un mondo perduto, Eredità, Sconfitti, e tanti altri. E' stato uno degli autori usciti alla prima prova della maturità 2019 sul tema dell’eredità del Novecento.
Stajano ha lavorato a lungo per la Rai come autore di documentari televisivi sui temi della politica, della cultura e del sociale. Tra i tanti, si possono ricordare: In nome del popolo italiano; Le radici della libertà; Nascita di una formazione partigiana, tutti con Ermanno Olmi; La repubblica di Salò (con Gianfranco Campigotto) e La forza della democrazia (con Campigotto e Marco Fini). Apprezzato autore, ha scritto diversi libri, tra i quali il celebre La città rossa (appellativo con il quale ha definito proprio la sua Cremona). Professore a contratto nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Padova nell’anno accademico 1985-1986, Stajano è stato anche senatore della Repubblica eletto come indipendente nelle liste del Partito Democratico della Sinistra nella XII legislatura (1994-1996). In qualità di senatore ha fatto poi parte della Commissione Giustizia e della Commissione Antimafia.
Compare nel ruolo di se stesso nel film "Aprile" di Nanni Moretti, in una scena nella quale il regista romano lo intervista sulla sua esperienza da parlamentare, e sulla sua decisione di non ricandidarsi alle successive elezioni. Nel 2014 Passaggi Festival gli assegna il Premio "Andrea Barbato" per il giornalismo. Nel 2022 riceve il Premio speciale alla carriera della Fondazione Il Campiello per l'insieme della sua opera. Il presidente della Fondazione, Enrico Carraro, sottolineò la «passione civile» di Stajano. Walter Veltroni, presidente della Giuria dei letterati del Premio, disse di Stajano è «un uomo libero e mai indifferente».
Autore di alcuni importanti saggi- inchiesta sui grandi casi di cronaca politica dagli anni '70 ad oggi, Stajano ricorda Cremona in "Patrie Smarrite", del 2001. Il volume, è una sorta di diario di alcuni soggiorni dell'autore nelle due città natali dei genitori (le patrie smarrite richiamate nel titolo): la siciliana Noto e, appunto, Cremona, città natale della madre. Della nostra città, l'autore ricostruisce nel volume la reazione alla precipitosa fuga del gerarca Roberto Farinacci dopo il 25 luglio 1943. Di Cremona, Stajano trova moralmente disdicevole la complicità col peggiore fascismo di allora e per nulla familiare la «compiaciuta pacatezza» e l'involgarimento odierni. «Cade il fascismo il 25 luglio 1945 e a Cremona non accade nulla - scrive l'autore - [...] In Sicilia ci fu un sussulto, i cittadini discutevano, scrivevano, qui soltanto il greve silenzio complice della pianura padana». Ma tanto in Sicilia quanto a Cremona, Stajano annota le compromissioni e gli opportunismi della borghesia italiana verso il fascismo, e quello su cui indaga è proprio il tipo di reazione della popolazione delle sue due città.
Così lo ha ricordato Carmine Lazzarini su Cremonasera in occasione del suo 92° compleanno: https://cremonasera.it/cronaca/i-novantadue-anni-di-corrado-stajano-il-maggiore-scrittore-cremonese-un-affettuoso-ricordo-come-gesto-di-gratitudine
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