23 dicembre 2025

Astensione in Assemblea Padania Acque: i capigruppo chiedono chiarimenti al Sindaco di Crema: «atto grave e in contrasto con il mandato del Consiglio»

L’assemblea straordinaria di Padania Acque ha segnato uno strappo brusco nella recente politica provinciale. La mancata approvazione delle modifiche statutarie, causata da astensioni e voti difformi rispetto agli indirizzi espressi da numerosi consigli comunali, ha messo in luce fratture profonde tra territori, partiti e livelli istituzionali. Un passaggio che ha visto disattese deliberazioni consiliari, giustificazioni tardive e manovre politiche opache, alimentando tensioni tra Cremona città, Cremasco e Cremonese e sollevando interrogativi sul rispetto delle regole democratiche, sulla tenuta della governance locale e sul futuro stesso della società pubblica. Quanto accaduto non è solo un incidente procedurale, ma il sintomo di una crisi più ampia della politica provinciale, chiamata ora a interrogarsi sulla propria credibilità, coerenza e capacità di rappresentare davvero il territorio. I capigruppo cremaschi chiedono chiarezza con un'interrogazione.

Come capigruppo consiliari riteniamo doveroso intervenire pubblicamente sull'astensione del Sindaco di Crema in sede di Assemblea dei Sindaci e dei Soci di Padania Acque S.p.A., una scelta che giudichiamo politicamente e istituzionalmente grave perché avvenuta in palese contrasto con un atto di indirizzo formale, chiaro e vincolante espresso dal Consiglio Comunale.

Il 24 novembre 2025 il Consiglio Comunale di Crema ha approvato la Deliberazione n. 59, con la quale ha espresso parere favorevole alle modifiche statutarie di Padania Acque e ha autorizzato esplicitamente il Sindaco, o un suo delegato, a esprimere voto conforme in Assemblea. Si trattava di un atto di indirizzo politico-amministrativo inequivocabile, approvato al termine di un percorso istruttorio approfondito, passato dalla Commissione Garanzia e illustrato da rappresentanti qualificati della società e dall'Assessore competente. Un atto immediatamente eseguibile, mai revocato né modificato, che non lasciava alcuno spazio a interpretazioni discrezionali.

Nonostante ciò, nella successiva Assemblea, il Sindaco ha scelto di astenersi. Un'astensione che non può essere liquidata come un atto neutro o marginale: essa ha avuto un peso determinante, contribuendo al mancato raggiungimento del quorum e producendo effetti concreti sul processo decisionale. Nei fatti, l'astensione equivale a una scelta politica sostanziale, tanto più rilevante se assunta da chi rappresenta il Comune e non agisce a titolo personale.

Riteniamo che la questione non riguardi soltanto il merito delle modifiche statutarie di Padania Acque, ma tocchi un principio fondamentale del funzionamento delle istituzioni locali: il rispetto del ruolo del Consiglio Comunale quale organo di indirizzo politico e amministrativo dell'Ente. Se si accetta che il Sindaco possa discostarsi unilateralmente da un indirizzo consiliare, senza informare preventivamente il Consiglio, senza una motivazione formale e senza assumersi la responsabilità politica in Aula, si crea un precedente pericoloso che indebolisce la democrazia locale e svuota di significato il ruolo dell'assemblea elettiva.

Ancora più preoccupante è la motivazione addotta a posteriori per giustificare l'astensione, basata su un presunto "vulnus" legato alla mancata previsione di un limite di mandato nello statuto. Una motivazione che riteniamo priva di fondamento normativo, irrilevante rispetto alle finalità delle modifiche approvate e, in ogni caso, non retroattiva. Una giustificazione tardiva che ha finito per vanificare mesi di lavoro istruttorio svolto da tecnici, amministratori e istituzioni competenti, svilendo il ruolo del Consiglio Comunale e delegittimando di fatto anche l'Assessore delegato alla materia.

Per queste ragioni abbiamo depositato un'interrogazione che chiede al Sindaco di chiarire le motivazioni politiche, amministrative e istituzionali della propria scelta, di spiegare se ritenga compatibile l'astensione con il mandato ricevuto dal Consiglio Comunale e se consideri legittimo che una decisione assunta dall'organo rappresentativo dell'intera comunità cittadina possa essere di fatto neutralizzata in sede esterna.

Chiediamo inoltre quali iniziative il Sindaco intenda assumere per garantire che, in futuro, la rappresentanza del Comune di Crema negli organismi esterni avvenga nel pieno rispetto degli atti di indirizzo consiliari, nel solco del principio di leale collaborazione tra gli organi dell'Ente.

Il rispetto del Consiglio Comunale, della sua sovranità e della sua dignità istituzionale non è una formalità, ma un presupposto essenziale per assicurare trasparenza, coerenza e credibilità all'azione amministrativa. Su questo punto non intendiamo arretrare.

Andrea Bergamaschini - Lega Lombarda Salvini Crema
Laura Zanibelli - Forza Italia
Giovanni De Grazia - Fratelli d'Italia
Ilaria Chiodo - Lista Civica
Simone Beretta - Noi Moderati
 
Nella seconda foto il CdA di Padania Acque


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