Cottarelli si ritira dalla corsa in Lombardia. Con la candidatura della Moratti nessuna condizione per una grande alleanza col Terzo Polo
Nessuna candidatura in Lombardia senza un’ampia alleanza. Carlo Cottarelli, che all’inizio del mese aveva dichiarato di essere disposto a considerare l’ipotesi di correre per la presidenza della Regione, si ritira dalla competizione. Il neo deputato Pd puntualizza che le condizioni per la sua discesa in campo risiedevano nell’esistenza di un’alleanza ampia e con una condivisione forte di programma. Ma a sparigliare le carte è arrivata Letizia Moratti e di conseguenza di alleanza non se ne parla. «Al momento non ci sono le condizioni, dato che il Terzo polo ha annunciato sostegno per la Moratti», ha spiegato Cottarelli in un’intervista a Repubblica. L’alleanza di cui a suo dire ha bisogno «la Lombardia e in generale l’Italia» è quella «tra liberal democratici (il Terzo polo) e social democratici (il Pd)». Tre giorni fa, il leader di Azione Carlo Calenda aveva aggiunto, commentando l’appoggio del Terzo Polo alle candidature di Alessio D’Amato e dell’ex assessore regionale al welfare: «Rimaniamo aperti alla discussione con tutti per costruire coalizioni ampie (Moratti-Cottarelli sarebbe perfetto) che parlino a mondi diversi e a programmi inclusivi. Ma è ora di rompere gli indugi e iniziare a lavorare».
Tuttavia la figura di Letizia Moratti risulta inaccettabile per i dem, «per validi motivi vista la sua storia politica, anche recente». Questo perché, spiega, «ha sempre militato nella destra e non solo come tecnico, compreso negli ultimi due anni. Come vice presidente di Fontana è stata criticata pesantemente sia dal Pd sia dal rappresentante di Azione per le sue decisioni politiche. Quindi non rappresenta quel rinnovamento di cui la Lombardia ha bisogno. In generale, ora sarebbe difficile spiegare all’elettorato di centro sinistra questa candidatura». Non basta secondo Cottarelli il recente allontanamento dal governatore della Regione Lombardia per scagionarla: «è andata ancora di recente a parlare con Salvini, ha cercato fino all’ultimo di avere il sostegno della destra, e quando all’ultimo ha visto che non ci riusciva, ha cambiato interlocutore». Cottarelli racconta di aver anche dialogato con Calenda nei giorni scorsi, ma «prima della discesa in campo» della candidata contestata. L’economista esclude anche la possibilità di correre da solo: «Per me era importante che ci fosse questa alleanza fra le due anime della politica italiana, anime che io non vedo bene a combattersi una contro l’altra». E dunque sarebbe una lotta «tra le due anime politiche» a cui «sente di appartenere». «Comunque - conclude Cottarelli - ho ancora un lavoro di grande responsabilità al Senato. E sono in ogni caso onorato che il mio nome sia stato considerato».
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commenti
PierPiero
9 novembre 2022 14:27
Peccato, poteva avvicinarsi a casa e invece dovrà lavorare in trasferta...