6 settembre 2025

Crema, cerimonia al Famedio: la città ricorda il Dott. Camillo Lucchi, medico e amministratore locale per oltre vent'anni

Si è svolta questa mattina presso il Famedio del Cimitero Maggiore di Crema, la cerimonia di svelamento dell'iscrizione dedicata al Dott. Camillo Lucchi, medico e amministratore che con il suo impegno ha profondamente segnato la storia civile, politica e sociale della città.

Alla presenza delle autorità civili e religiose, dei familiari e di numerosi cittadini, l'Amministrazione comunale ha reso omaggio a una figura che ha saputo unire vocazione professionale, fede e passione politica, lasciando un'eredità ancora viva. Il Sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, ha voluto ricordare Lucchi non solo come amministratore, ma come uomo capace di intrecciare vita e politica in un'unica vocazione: 

"Ricordare oggi Camillo Lucchi significa non soltanto onorare la sua memoria, ma riflettere su un modello di cittadino e di amministratore che ha intrecciato la sua vita con la storia della nostra comunità. Lucchi è stato un uomo totalmente impegnato: nella professione medica, che ha esercitato con dedizione e competenza, e nell'attività politico-amministrativa, che ha interpretato come un servizio alla collettività. Per lui vita e politica sono state una cosa sola, senza confini. Una vita interamente investita per Crema e per il Cremasco. In questo senso, la sua testimonianza rimane un esempio per le giovani generazioni, chiamate a ritrovare il valore di un impegno disinteressato e gratuito, capace di guardare oltre l'interesse individuale e di riconoscere la politica come costruzione del bene comune".

Lucchi fu un medico prestato alla politica, ma senza mai rinunciare alla sua vocazione professionale. Al centro della sua azione vi fu sempre l'attenzione alla persona, secondo una visione profondamente cattolica, che gli permise di unire la cura del singolo alla responsabilità verso la comunità.

Non possiamo dimenticare le tappe del suo impegno: segretario della Democrazia Cristiana per oltre vent'anni, consigliere comunale per quasi venticinque, consigliere regionale per due legislature. Ha attraversato stagioni diverse, dalla convergenza con il Partito Socialista alla parentesi all'opposizione durante la giunta di Maurizio Noci, fino al tempo del pentapartito. In quegli anni seppe interpretare il bisogno di sviluppo di una città in crescita, promuovendo servizi pubblici, scuole, nuove vie di comunicazione, e contribuendo a reperire i fondi per il restauro della Basilica di Santa Maria della Croce, il nostro monumento più identitario.

Da consigliere regionale, rappresentò Crema e il Cremasco al Pirellone, favorendo lo sviluppo del nostro territorio e aprendolo a nuove opportunità. E da presidente degli Istituti di Ricovero seppe guardare al futuro, ristrutturando le sedi di via Kennedy e via Zurla, e lasciando istituzioni solide e pronte ad affrontare le sfide dei tempi moderni.

Ma il suo impegno non si limitò alle istituzioni. Fondò la FUCI cremasca, fu protagonista della Democrazia Cristiana in tutte le sue stagioni, e contribuì con intelligenza e passione al dibattito culturale attraverso il circolo "Nuova Città". In tutto questo c'era la sua visione: costruire coesione, dare forza al territorio, far crescere Crema e il suo circondario.

Il Sindaco ha concluso: "L'esempio di Lucchi ci richiama a recuperare quello spirito: la politica come passione civile, come responsabilità verso l'altro, come capacità di costruire futuro insieme. La sua storia non appartiene solo al passato, ma resta un'eredità viva, un invito a guardare avanti con lo stesso senso di dedizione e di comunità che lo animava. Oggi il suo nome entra nel Famedio, ma il suo esempio rimane patrimonio della città. Perché ricordare Camillo Lucchi significa ricordare che una vita spesa per gli altri è una vita pienamente riuscita".

Il Sindaco ha infine espresso un ringraziamento particolare ad Antonio Agazzi, che si è fatto promotore dell'iniziativa, sottolineando come la sua sensibilità abbia reso possibile questo momento di riconoscenza collettiva.


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti