5 dicembre 2025

Restituiti a Parma i manoscritti rubati di Giuseppe Verdi (tra cui alcune correzioni di suo pugno per l'Aida). I carabinieri li hanno riconsegnati all'Archivio di Stato

Nella sala “Giovanni Drei” del complesso dell’ex Ospedale della Misericordia, sede dell’Archivio di Stato di Parma, il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna ha consegnato alla Direttrice dell’Archivio di Stato di Parma un prezioso manoscritto composto da tre carte il cui testo, in parte riferito alla celeberrima opera lirica “Aida”, riporta numerose correzioni autografe di Giuseppe Verdi e una rarissima minuta della lettera che il maestro aveva scritto, nel 1861, per il suo amico Giovanni Minghelli Vaini.

I documenti provengono dall’Archivio Carrara-Verdi, dichiarato nel 1964 di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica dell’Emilia Romagna in quanto comprende lettere, testi, partiture e schizzi appartenuti a Giuseppe Verdi che, fino a qualche anno fa, erano conservati nella Villa Verdi di Sant’Agata di Villanova d’Arda (PC), trasferito poi all’Archivio di Stato di Parma. La cerimonia si è svolta alla presenza di Autorità civili, religiose e militari della provincia di Parma.

L'attività di indagine ha avuto origine nel 2018 a seguito della segnalazione effettuata dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Emilia Romagna. L’Ente di tutela aveva individuato il primo manoscritto pubblicato sul catalogo di una rinomata casa d’aste milanese.

Le successive attività hanno permesso di appurare che non vi era dubbio alcuno sull’appartenenza delle carte all’archivio verdiano: numerosi erano gli indizi che lo confermavano, tra i quali la netta rispondenza del contenuto dei testi con le immagini di repertorio impresse sui microfilm, conservati presso l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani della Casa della Musica di Parma e realizzati, negli anni 1978-79, per inventariare l’immensa eredità letteraria dell’insigne compositore.

A seguito della segnalazione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica di Bologna e del controllo dei militari TPC, con l’ausilio tecnico-scientifico di funzionari del Ministero della Cultura ed esperti dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario, erano state evidenziate gravissime criticità dello stato di conservazione del complesso archivistico, da cui il necessario e urgente provvedimento di custodia presso l’Archivio di Stato di Parma, disposto dalla Direzione Generale Archivi di Roma.

Nel prosieguo delle verifiche, sono emersi ulteriori ammanchi di documenti, ma le ulteriori indagini hanno permesso di rintracciare la lettera autografa di Verdi,

indirizzata all’amico Giovanni Minghelli, presso una associazione culturale della provincia di Parma che l’aveva acquistata in buona fede, fornendo la massima collaborazione con l’Autorità Giudiziaria.

A conclusione delle indagini, con il deferimento in stato di libertà di due persone per il reato di ricettazione di beni culturali, i due importanti manoscritti vengono oggi restituiti all’Archivio di Stato di Parma.
La collaborazione sinergica tra i Carabinieri TPC e le altre Istituzioni preposte al controllo, vigilanza e tutela dei beni culturali ha consentito il reintegro delle pregiate carte verdiane al patrimonio del fondo, a disposizione della collettività anche mediante mirati progetti di valorizzazione.


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