Cremona capitale dell'inquinamento, le associazioni ambientaliste si mobilitano e chiamano in causa le istituzioni: "Basta scaricabarile"
Cremona seconda città più inquinata d’Europa: non è possibile continuare a stare a guardare, è ora che ognuno faccia la sua parte. A cominciare dalla politica e dalle istituzioni locali, a partire dal sindaco, garante della salute dei cittadini. Questo, in estrema sintesi, il messaggio che le associazioni ambientalisti locali hanno voluto lanciare questa mattina con il presidio in piazza Roma, sotto la pagoda. Presidio molto partecipato e che ha visto la presenza di quasi tutti i referenti delle associazioni che hanno recentemente aderito alla rete di secondo livello nata un paio di mesi fa in Lombardia. Quella di oggi è stata di fatto la prima uscita ufficiale delle associazioni aderenti alla rete, voluta anche per sostenere la petizione “Apriti cielo! - Ripuliamo la nostra aria” (qui il link per aderire alla petizione).
“Il problema - ha spiegato Marco Pezzoni, ex senatore e punto di riferimento locale per tutte le realtà ambientaliste - è che su questi temi manca un controllo terzo. A questa iniziativa hanno aderito numerose associazioni e da qui partiamo per sensibilizzare su questi temi”.
Le associazioni aderenti alla rete lombarda sono Legambiente - circolo vedo Verde, Creafuturo, Forum delle idee giovani, No Triv Lombardia, Comitato no autostrade Cremona/Mantova e Ti.Bre, Cittadini attivi per Ambiente e Salute, Circolo Arci Bassa di Gussola, Comitato Biancospino di Spinadesco, Filiera corta solidale, Costituente clima.
E se ognuno ha sue proposte specifiche, il primo passo è la petizione per “liberare l’aria dai veleni”, uno step nella direzione dei prossimi appuntamenti internazionali come COP 26 a Glasgow e, più in generale, il rilancio della lotta contro i cambiamenti climatici.
“A livello locale - ha osservato Pezzoni - dobbiamo avere una visione coerente. Chiamiamo in causa le istituzioni, Comune e Provincia, perché la politica deve fare la sua parte e non continuare con lo scaricabarile da un ente a un altro”.
Cremona penultima in Europa per la qualità dell’aria. Un primato agghiacciante certificato giusto pochi giorni fa dall’Agenzia Europea dell’Ambiente e ripreso dal “Guardian” così come da tutte le testate italiane (qui l'articolo). “Cremona è praticamente come Nowy Sacz (la città in Polonia al primo posto della classifica dell’inquinamento; ndr) - ha spiegato Pezzoni -. Così come la città polacca, anche noi siamo in una valle chiusa dove l’aria ristagna. Là la principale causa di inquinamento è il carbone, ma mi sono informato tramite un conoscente che abita là e a Nowy Sacz il carbone non lo producono: lo usano però per tantissimi scopi, come l’illuminazione e il riscaldamento”.
E Cremona, allora? Qui il carbone non si usa. “Quali ragioni ci sono perché questa città sia la più inquinata dopo quella polacca?”, si chiede Pezzoni e, con lui, tutte le associazioni ambientaliste. Qui le ragioni dell’inquinamento sono molteplici ed è su queste che occorre intervenire al più presto: allevamenti intensivi, inceneritore, fanghi contaminati, industrie.
“Serve un piano di efficienza e di risparmio energetico", ha aggiunto Pezzoni, serve una piattaforma per il recupero delle materie prime e seconde. Occorre, insomma, un’azione nella quale il Comune sia parte attiva. Anche perché, è ormai dimostrato che il Covid qui ha colpito più duramente che altrove. “Questo dimostra - osserva ancora Pezzoni - che c’è una sinergia con la maggiore diffusione di polveri sottili e ultrasottili che indeboliscono il sistema respiratorio e predispongono agli effetti della malattia”.
A maggior ragione è fondamentale completare l’indagine epidemiologica, arenata da troppo tempo nella nostra città. “Perché - ha concluso Pezzoni - in Italia le morti per polveri sottili sono 78.000 all’anno e tre quarti avvengono in Pianura Padana”.
Nelle foto in alto, alcune immagini dal presidio di questa mattina.
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