13 settembre 2022

Cremona è l'hub del gas dell'Italia (stocca il 40%). E una società panamense chiede 38 nuovi pozzi a Sergnano. Degli Angeli: i sindaci lo sanno?

L'Italia deve stoccare gas, aumenteranno i depositi nel nostro territorio dove già si stocca il 40% del totale nazionale? Una società panamense avrebbe poi chiesto di scavare  nuovi pozzi a Sergnano. La preoccupazione  è del consigliere 5 Stelle Marco Degli Angeli che ha inviato una Pec ai sindaci, al presidente della Provincia Signoroni e alla Direzione Generale di ambiente e clima della Regione Lombardia. Tra l'altro nella Pec dice.

"In qualità di Consigliere regionale della Lombardia facente parte della Commissione VI Ambiente e Protezione civile, cercando di rispondere alle istanze di molti cittadini che con preoccupazione mi hanno portato all’attenzione quanto finora espresso dal Ministero della transizione ecologica (Mite) e confermato per mezzo stampa da alcune testate giornalistiche, in merito all’ulteriore sviluppo di impianti di stoccaggio di gas nel nostro territorio. Ai fini della seguente, è utile premettere come in Lombardia sia allocato il 40% della capacità nazionale di stoccaggio di gas naturale in sotterraneo e sono presenti sei concessioni di stoccaggi di gas metano nel sottosuolo di cui 5 siti attivi, ossia nei comuni cremonesi di Bordolano, Ripalta  Cremasca, Sergnano. In quelli afferenti al milanese e alla Brianza di Brugherio e Settala, nonché nel comune lodigiano di Cornegliano Laudense".

Il consigliere regionale Degli Angeli sottolina poi come "l'emergenza energetica rischia di sacrificare ulteriormente il nostro territorio e ridare linfa ed ossigeno a progetti riguardanti il gas fossile, che sembravano ormai appartenere ad un periodo storico sorpassato. Stando infatti a quanto è possibile apprendere per mezzo del MITE nonché per mezzo stampa, sembrerebbe essersi sbloccata la proroga dell’impianto di stoccaggio del gas di Sergnano: la commissione sul Pnrr del ministero della Transizione ecologica, riunita in seduta plenaria, avrebbe infatti espresso il suo parere positivo. L’impianto, che sarebbe uno dei più grandi del Paese, aumenterebbe la capacità di 350 milioni di metri cubi di gas: tradotto significa passare dagli attuali 2,5 miliardi mc a 2 miliardi e 850 milioni andando in sovrapressione. Oltre a questo impianto di stoccaggio, sempre il MITE ha dichiarato che 38 nuovi pozzi di stoccaggio sono in fase di progettazione, da parte di una società milanese appartenete ad una holding panamense, tra i comuni di Sergnano e Ricengo, nonché nell’area afferente al cremasco. È bene notare come si tratti di impianti, i quali potrebbero avere pesanti ricadute sul territorio e che, in tal senso, richiedono preventive certificazioni quali la Valutazione ambiente strategica (Vas), la Valutazione di impatto ambientale (Via) e l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia)".

Più volte Cremonasera si è occupata della questione con diversi servizi (leggi qui) e sull'anniversario dello scorso anno del terribile incendio di Bordolano (leggi qui).

Degli Angeli sottolinea come nessun coinvolgimento dei sindaci, della Provincia e della cittadinanza sia mai stato attuato. Il consigliere regionale 5 Stelle chiede poi se i primi cittadini dei comuni direttamente o indirettamente interessati alla questione sono stati informati e a loro reso noto quale sarà il costo ambientale e quali i rischi in termini di sicurezza.

"Quella dell'hub del gas presente nel nostro territorio si tratta del resto di una questione dibattuta da anni di controversie legali, manifestazioni, conflitti tra istituzioni e pareri di tecnici ed ingegneri, che contrappongono pareri spesso discordanti. Da sempre, quindi, sono stati attenzionati il consumo di suolo, il rischio l’inquinamento ambientale e acustico assieme ai rischi inerenti alla citata sovrapressione. Le decisioni sopra riportate, pertanto, potrebbero rappresentare un colpo di spugna rispetto alle battaglie condotte negli anni da cittadini e comitati, rispetto ai rischi ambientali e ai temi della sicurezza".

Degli Angeli, nella documentata Pec sottolinea poi la situazione di Ripalta Cremasca dove i ministeri dell'Ambiente e dei Beni Culturali avevano bloccato ulteriori sviluppi anche per il rischio sismico della zona.  "Al netto dell’impianto di stoccaggio di Sergnano, credo sia opportuno tornare sulla questione dei 38 nuovi pozzi che serviranno ad incrementare lo stoccaggio del comune di Sergnano: la proponente sembra essere una Srl milanese, che appartiene ad una holding battente bandiera Panamense". Ma dove verrà stoccato?  Continua così Degli Angeli:"Forse verrà ripristinato il vecchio giacimento Eni di Romanengo? In questo caso vorrei ricordare, e ringrazio i comitati ed i cittadini che mi hanno aiutato nel reperire le informazioni, che questo giacimento si trova proprio poco sopra la sorgente sismica del Pianalto, ed è proprio la presenza della sorgente sismogenetica ITIS 104 di Romanengo che ha provocato il terremoto del 1802 a Soncino (CR) di Magnitudo 5.7 e profondità tra i 2,5 e 5,8 km; una magnitudo paragonabile a quella del terremoto del centro Italia del 2016/2017".  

"Nel frattempo, a Sergnano è in corso una bonifica delle falde acquifere, che dura da più di 15 anni. In ultima analisi, vorrei portare alla vostra attenzione il fatto che il ministro Cingolani abbia prorogato di 3 anni il permesso di ricerca di idrocarburi denominato “Calcio" (dove era prevista anche la perforazione del pozzo esplorativo Fontanella 1) e in base al PITESAI ha dato il via al permesso di ricerca Idrocarburi denominati “Corzano” e “Gussola”. Mi riferisco quindi ai comuni dell’area interessata, nel caso siano stati coinvolti. Qual è stato il loro ruolo? Rimanendo in attesa di una cordiale risposta, è mio dovere sottolineare il fatto che mi farò parte attiva nei confronti di Regione Lombardia, nel mio ruolo di consigliere regionale, al fine di interrogare gli assessori competenti in merito alle tematiche finora riportate". 


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