Crisi energetica, in provincia di Cremona si stocca già il 40% del gas nazionale. Si cercano altri depositi sul territorio
"La provincia di Cremona stocca il 40% del gas nazionale. Il problema è già serio e se si facessero altre attività, diventerebbe più che serio". Lo ha detto all'Adnkronos Ezio Corradi, del coordinamento No Triv Lombardia, a proposito del Pitesai pubblicato dal Ministero della transizione ecologica.
I centri di stoccaggio di gas e olio in provincia di Cremona sono quelli della Stogit di Sergnano (38 pozzi), Ripalta Guerina (40 pozzi) di Stogit e di Bordolano (10 pozzi più 5 di Stogit ed Eni). Vicino a noi altri centri di stoccaggio sono a Cortemaggiore (Piacenza), 57 pozzi della Stogit e a Cornegliano Laudense (Lodi), 14 pozzi Italgas
Per questo dopo l'approvazione gli attivisti si sono immediatamente mobilitati: "Abbiamo già mandato il documento del comitato No Triv nazionale a oltre cento Comuni in Lombardia, per capire se vogliono fare un ricorso o prendere una posizione determinata sulla questione del Pitesai". I Comuni destinatari, tra le province di Mantova, Cremona, Brescia, Lodi, Milano, Monza Brianza e Pavia, sono stati scelti "tra quelli - spiega Corradi - nei quali erano già presenti delle richieste di ricerca, che non si sa bene che fine abbiano fatto o che sono state sospese. Abbiamo allertato gli enti locali, per capire se vogliono aderire a un'iniziativa di carattere più ampio"
Al momento dalle amministrazioni non sono arrivate risposte, ma intanto i no triv lombardi si preparano a informare la popolazione sui rischi delle attività legate all'estrazione, ma soprattutto allo stoccaggio del gas. "Occorre molta prudenza su queste cose: sotto il territorio lombardo ci sono delle sorgenti sismiche naturali e l'attività di stoccaggio può provocare della sismicità indotta, quindi un minimo di precauzione ci dovrebbe essere. Al momento, invece, le cose sono molto vaghe: il governo e i Ministeri avrebbero dovuto fare una mappatura di quello che c'è nel sottosuolo, andando a vedere nel dettaglio cosa succede e recuperando la storia dei singoli territori, ma queste cose non sono state fatte", avverte Corradi.
Nella foto l'impianto di Bordolano
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