CremonaJazz, con Cammariere, musica e poesia dentro l'anima. Golino e Tavolazzi musicisti super
Musicista raffinato, compositore eclettico, interprete di rara profondità espressiva. Insomma, come ha detto il direttore artistico di CremonaJazz Roberto Codazzi "un poeta, un funambolo della musica sempre pronto a ispirarsi ed assorbire tutto cio' che incontra lungo il percorso".
Sergio Cammariere è stato il protagonista, venerdì sera, del quarto appuntamento del festival, giunto alla settima edizione. Cammariere (pianoforte e voce) era affiancato per la prima volta da due dei nomi più importanti della scena italiana e internazionale: Alfredo Golino alla batteria e Ares Tavolazzi al contrabbasso. Un progetto che ha debuttato nella nostra citta'.
Cammariere ha riproposto l'eco delle note che convivono nella sua anima, le note dei grandi maestri del jazz, dei ritmi latini e sudamericani, della musica classica. Il musicista calabrese ha entusiasmato il pubblico con un viaggio suggestivo attraverso vari generi musicali durante il quale ha anche presentato, rivisti e arricchiti, alcuni dei suoi successi più acclamati, compreso, ovviamente, l'applauditissimo 'Tutto quello che un uomo', il brano che alla prima partecipazione del musicista al Festival di Sanremo (nel 2003) gli ha portato il terzo posto in gara, il premio della critica e quello come migliore composizione musicale. Un motivo che gli spettatori sapevano a memoria e che, invitati da Cammeriere, hanno cantato da soli in coro. "Mi sembra di essere avvolto in una placenta - ha detto lui parlando dell'Auditorium Arvedi -. E' un'esperienza unica. Grazie di essere qui, è un dono divino. Mi avete accolto con una grande passione. Senza di voi non saremmo niente".
Due i bis: 'Cantautore piccolino' e 'Arrivederci', "una perla", l'ha definita Cammariere, di Umberto Bindi, "un grande patriarca della musica". Quanto agli altri due componenti dello Special Trio, basti dire che Golino (trascinante un suo assolo straordinario), napoletano di nascita, ha collaborato, come musicista, editore e arrangiatore, con Mina. E che Tavolazzi, ferrarese, dopo aver iniziato a lavorare in studio con Lucio Battisti, Paolo Conte e Francesco Guccini, ha fatto parte (dal 1973 al 1983), dei leggendari AREA di Demetrio Stratos. E un altro super trio sarà il protagonista del gran finale, il 27 maggio, di CremonaJazz, un gruppo formato da Tullio De Piscopo (batteria), Dado Moroni (pianoforte) e Aldo Zunino (contrabbasso).
le foto sono di Danilo Codazzi
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