1 aprile 2025

Da Associazione Popolare per il Territorio 1 milione di euro all'Ospedale Maggiore di Crema. Il primo investimento è il Laser al Tullio per operazioni mininvasive all’apparato urinario

Svelata la targa che attesta l’importante donazione che Associazione Popolare per il Territorio ha destinato all’Ospedale Maggiore di Crema e che andrà a dotare il blocco operatorio di strumenti tecnologicamente all’avanguardia capaci di garantire le migliori opportunità di cura ai pazienti. Insieme al direttore generale Alessandro Cominelli oggi, presso l’ingresso del presidio ospedaliero, c’era tutta la direzione strategica: il direttore sanitario Alessandro Malingher, il direttore amministrativo Giuseppe Ferrari e il direttore sociosanitario Carolina Maffezzoni si sono uniti nel ringraziare ancora una volta i rappresentanti dell’Associazione Popolare Crema per il Territorio. Presenti, infatti, alla cerimonia il presidente Giorgio Olmo, il dott. Stefano Tegoni, responsabile area Crema Cremona Mantova di BPM e il dott. Valerio Suppa, responsabile della filiale di Crema di BPM. Testimoni anche il sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi e il presidente dell’Area Omogenea Cremasca, Giovanni Rossoni

«Abbiamo voluto porre una targa celebrativa nell’atrio, in una posizione immediatamente visibile dai cittadini. Un simbolo per esprimere la gratitudine di Asst Crema nei confronti di Associazione Popolare Crema per il Territorio che ha dimostrato profonda sensibilità e costante attenzione ai bisogni della comunità» ha commentato il direttore generale. «Il blocco operatorio – chiude Cominelli – può infatti beneficiare di un sostegno consistente che abbiamo destinato all’ammodernamento e alla dotazione di strumenti all’avanguardia. Oggi, grazie agli investimenti tecnologici e grazie alla professionalità di medici ed operatori, abbiamo dotato i reparti di dispositivi avanzati in grado di consentire moderne possibilità di cura e abbiamo migliorato l’offerta sanitaria territoriale». 

«È nostra particolare soddisfazione poter donare al reparto di urologia quanto richiestoci. L’Associazione Popolare Crema – ha commentato il presidente dott. Giorgio Olmo – che opera in sintonia con il Banco BPM è presente sul territorio cremasco con numerose donazioni. All’Ospedale Maggiore vengono rivolte particolari attenzioni convinti che la popolazione del territorio ne tragga particolare beneficio se lo stesso ha la possibilità di dotarsi di apparecchiature moderne all’avanguardia». 

I ringraziamenti al presidente Olmo anche da parte del sindaco Fabio Bergamaschi e  del presidente dell’Area Omogenea Cremasca, Giovanni Rossoni che hanno rimarcato la costante vicinanza dell’Associazione Popolare Crema ad Asst e la sensibilità nei confronti del cremasco.

Del milione di euro destinati al Blocco operatorio, uno degli investimenti più ingenti ha riguardato l’acquisto di una tecnologia laser per gestire in modo mininvasivo la chirurgia dell’apparato urinario. Un investimento da 280 mila euro che ha contribuito ad equiparare la Struttura Complessa di Urologia di Asst Crema ai più moderni reparti delle strutture ospedaliere metropolitane. 

«L’acquisto del Laser al Tullio – ha commentato il dott. Giuseppe Salinitri, direttore dell’Urologia di Asst Crema – porta ad un significativo miglioramento dell’offerta sanitaria della nostra struttura complessa. Innanzitutto, il laser possiede un’ampia versatilità che si traduce nell’attivazione di diverse opzioni chirurgiche quali la frammentazione e la polverizzazione dei calcoli, l’enucleazione, l’ablazione e la vaporizzazione contemporanea della prostata nell’ipertrofia e l’asportazione di tumori delle alte e basse vie urinarie. Solo lo scorso anni ci sono stati 800 accessi al Pronto Soccorso per colica renale. Di questi abbiamo trattato circa 190 pazienti. 

L’applicazione del Laser al Tullio ci consentirà di ottenere evidenti miglioramenti sia dal punto di vista clinico che dal punto di vista economico. Una maggiore precisione nell’incisione, oltre che a ridurre i tempi di procedura in sala operatoria, determina un’enucleazione completa dell’adenoma che consente di ottenere abbondante materiale per l’esame istologico e quindi una maggiore precisione nella diagnosi e nella cura. L’utilizzo del laser consente anche un minor sanguinamento post-operatorio e, quindi, una riduzione delle complicanze. Ciò significa minor tempo di degenza e una conseguente riduzione del costo dell’assistenza sanitaria.

Il Laser al Tullio, infine, è anche un investimento sostenibile dal momento che consente una significativa riduzione del materiale di consumo e il possibile riutilizzo della fibra laser. Mi unisco dunque ai ringraziamenti nei confronti di Associazione Popolare Crema per il Territorio poiché il laser rappresenta, per il mio reparto, un investimento strategico che ci fa fare enormi passi avanti dal punto di vista del trattamento e della cura di numerose patologie dell’apparato urinario». 


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