Da quasi tre anni sono spenti i led del sinuoso violino di Carboni alla rotonda di via Mantova. Perché? E l'immagine di Cremona? Tante chiacchiere e quattrini buttati
L'ultimo articolo è stato lo scorso 24 gennaio, su segnalazione dei lettori di "Cremonasera" (leggi qui). Adesso una nuova segnalazione di cremonesi rientrati dalle ferie. "Perchè il violino è spento?". Purtroppo in Comune l'immagine della città continua a interessare poco, così l'abbinata storia e musica, al di là delle tante parole spese con enfasi infinita. Da quasi tre anni chi arriva dal casello di San Felice vede spento il sinuoso violino disegnato dall'architetto Sergio Carboni alla rotonda di via Mantova studiato appositamente perchè i led illuminassero il simbolo della città degli Stradivari, Amati e Guarneri per chi giungeva a Cremona. Le luci del Torrazzo sullo sfondo e il violino sono uno splendido biglietto da visita. Ma il violino continua ad essere spento. Possibile che spendiamo tante chiacchiere (e quattrini) per decantare Cremona e non provvediamo ad accendere semplici led spenti da anni?
"Eppure la sinuosa silhouette che disegna il profilo della cassa armonica di un violino incornicia la verticalità del Torrazzo. I due simboli di Cremona si fondono armonicamente annunciando l’ingresso alla città dalla rotonda di via Mantova, che, nel richiamo alla tradizione, acquista quella nobiltà negata dai sciagurati interventi edilizi degli anni Sessanta, che hanno cancellato per sempre quella straordinaria prospettiva. L’idea creativa di Sergio Carboni, con il progetto tecnico di Claudio Bram- billa, ispirata da un convegno dell’Associazione Ricreare Cremona e sposata dai presidenti Gagliardi, Pasquali e Surico, è finalmente giunta a compimento. - scriveva Antonio Leoni sul suo Vascellocr.it in occasione dell'inaugurazione del violino quindici anni fa - Grazie all’impegno di numerosi soci del Lions Club Cremona Host, che hanno contribuito con materiali, attrez- zature e con le loro diverse professionalità ad un forte contenimento dei costi e ad una particolare sensibilità delle ditte coinvolte nella realizzazione, si è potuti arrivare a quello che da oggi si può ammirare passando dalla rotonda di via Mantova. All’inaugurazione non hanno voluto far mancare la loro presenza il sindaco Oreste Perri e l’ex primo cittadino Gian Carlo Corada. L’opera ha un’altezza totale di circa 7,80 metri ed è costituita da un basamento in cemento armato con una pianta quadrata di due metri di lato ed un’altezza totale di poco più di un metro. La struttura portante è costituita da due tubolari in acciaio composti e sagomati, situati alle estremità, collegati tra loro da un traliccio tubolare ad aste incrociate. La parte centrale è tamburata con lamiere di ottone. Nei profili di bordo è incassato l’impianto di illuminazione". Già, peccato sia spento da anni.
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commenti
Gianluca
23 agosto 2024 07:22
Il mantra degli ultimi anni è stato questo: fare le cose, magari anche carine, e poi piantarle lì al degrado, all’incuria, all’abbandono, sperando che qualche anima di buon cuore, coi soldi per intendersi, se ne occupi.
Daniro
23 agosto 2024 12:58
Il problema è proprio che questo aggeggio (bello o brutto lo lascio giudicare ai critici d'arte moderna) finisce per coprire con le luci accese la stupenda vista sul Torrazzo che, per me, non ha bisogno di alcun supporto amplificatore.
Anna
24 agosto 2024 22:16
D’accordo al mille per cento! Invece che continuare ad aggiungere orpelli sarebbe ora di togliere, chissà che qualcuno si accorga che certi monumenti (o ambienti naturali) non hanno bisogno di “cornici” o “giochi di luci” tra l’altro tristemente uguali dappertutto