29 novembre 2024

Daspo Urbano a Cremona, nel mirino delle Forze dell'Ordine le zone critiche. Individuata la babygang di 10 nordafricani che terrorizzava le strade della città con violenze sessuali e rapine

Nel tardo pomeriggio si è riunito in Prefettura il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto della provincia di Cremona Antonio Giannelli, e a cui hanno preso parte i vertici provinciali delle Forze di Polizia (il Questore Ottavio Aragona, il Comandante provinciale dei Carabinieri Colonnello Paolo Sambataro e quello della Guardia di Finanza, Colonnello Massimo Dell’Anna), il Presidente della Provincia Roberto Mariani, il Sindaco di Cremona Andrea Virgilio, il Sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni e tutti gli altri rappresentanti delle Forze di Polizia e di altri comuni del territorio.

L’incontro odierno ha costituito il seguito delle precedenti riunioni del Comitato svoltesi subito dopo l’insediamento del Prefetto nelle tre aree in cui si articola il territorio della provincia di Cremona, nel corso delle quali, all’esito della disamina delle questioni emergenti nei diversi territori, si è convenuto sull’utilità di ripercorrere gli eventi delittuosi e i fatti di maggiore interesse occorsi da ultimo in detti territori. Ciò, segnatamente, allo scopo di definire un quadro delle effettive criticità, alla luce delle quali poi predisporre i mirati interventi ritenuti necessari.

In questa ottica e alla luce dei Patti per la Sicurezza già esistenti – per la Città di Cremona dal 2022 e per la Città di Crema dal 2024 -, si sono tenuti in Questura appositi tavoli tecnici all’esito dei quali sono state individuate le aree per ogni singolo territorio in relazione alle quali i Regolamenti di polizia urbana possono sancire la previsione dell’applicazione del “DASPO urbano”.

Nel corso della riunione sono state quindi convenute tali zone, con il Comune di Cremona che ha assunto l’impegno di integrare il proprio Regolamento, mentre quelli di Crema e di Casalmaggiore, di predisporlo e portarlo all’attenzione dei rispettivi Consigli.

Nel corso della riunione il Prefetto ed il Sindaco di Cremona hanno poi annunciato la sottoscrizione dell’atto aggiuntivo per l’estensione dell’attuale sistema di videosorveglianza cittadino (86 telecamere) con l’attivazione di ulteriori 4 telecamere, possibile in breve tempo con le risorse già messe a disposizione del Comune da parte della Prefettura, cui se ne aggiungeranno altre 13, previste in altra progettualità. 

L’essenzialità dell’attivazione dei sistemi di videosorveglianza in collegamento diretto con le Forze di Polizia all’esito delle necessarie interlocuzione tecniche, anche ai fini del rispetto della privacy, è stata condivisa da tutti i convenuti ai quali il Prefetto ha, peraltro, anticipato la prossima costituzione della cabina di regia contemplata dai richiamati Patti per la Sicurezza, anche in funzione della rivisitazione o definizione di Piani di controllo coordinato nei tre territori.

Nello specifico, ci si è poi soffermati sugli episodi registrati in numero significativo nei mesi di ottobre e novembre nelle zone del centro cremonese; mesi in cui, a seguito degli indirizzi del Prefetto in sede di Comitato, sono stati identificati dalle Forze di Polizia, impegnate nelle ordinarie e straordinarie attività di controllo del territorio (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizie Locali) ben 14.119 soggetti nei territori cittadini di Cremona, Crema e Casalmaggiore.

In particolare, a Cremona, a seguito degli episodi criminosi commessi nell’ambito della criminalità giovanile a partire dalla metà ottobre, che di fatto hanno turbato la situazione della sicurezza, incidendo anche sul decoro urbano, dando vita a situazioni disturbo della quiete pubblica e destando preoccupazione, sono stati potenziati con effetto immediato i servizi di controllo del territorio. Infatti, in ottemperanza alle decisioni assunte in sede di C.P.O.S.P., sono stati disposti con ordinanza del Questore della Provincia di Cremona dei servizi di prevenzione, controllo e sicurezza pubblica interforze per il mese di ottobre e di novembre, impiegando complessivamente 92 unità, aggiuntive rispetto a quelle impegnate negli ordinari servizi di controllo del territorio e opportunamente suddivise tra personale della Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale. Nel corso di tali servizi, le pattuglie, impiegate su quadranti serali, hanno concentrato le proprie attività in tutte le aree del centro storico, in particolare presso Piazza Roma, rivestendo un ruolo cruciale le attività di identificazione dei soggetti autori degli episodi sopracitati, con una conseguente, capillare attività di controllo sui giovani frequentanti il centro città, anche in funzione di prevenzione degli effetti dell’abuso di sostanze alcoliche.

Parallelamente, sono state avviate intense attività di indagine da parte della polizia giudiziaria della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, al fine di individuare e denunciare un gruppo di giovani adulti di etnia nordafricana che ha iniziato ad imperversare ed a commettere reati per lo più in ore serali e notturne nelle aree del centro di Cremona e in alcuni luoghi di aggregazione di adolescenti, quali le zone antistanti la Stazione Ferroviaria ed il piazzale delle Tranvie, le piazze del centro storico, i giardini pubblici di Piazza Roma e le adiacenze di alcuni centri commerciali. Da semplici contravvenzioni, quali il getto pericoloso di cose, il gruppo nel giro di pochissimo tempo ha realizzato attività delittuose sempre più gravi, dando vita ad un’escalation di pericolosità e violenza, arrivando a commettere reati più strutturati ed allarmanti, quali risse, rapine e violenza sessuale.

Dopo intense attività, consistite nelle analisi dei sistemi di videosorveglianza, nell’escussione di decine di persone informate sui fatti, nonché in accurati accertamenti sulle banche dati in uso dalle Forze di Polizia, grazie soprattutto all’intensificazione dell’attività di controllo sui giovani anche extracomunitari frequentanti il centro città, è stato individuato un gruppo, composto da dieci stranieri, sia minorenni (di cui alcuni minori stranieri non accompagnati) che maggiorenni - alcuni dei quali richiedenti protezione internazionale -,  i quali, traendo forza dalla coesione e da una presunzione di impunità, in più occasioni sono stati deferiti in stato di libertà alle competenti Autorità Giudiziarie per una serie di reati contro la persona, il patrimonio e in materia di sostanze stupefacenti. 

In aggiunta, ad inizio novembre  la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di uno dei maggiorenni resosi  responsabile del reato di tentata violenza sessuale e, unitamente all’ Arma dei Carabinieri, ha recentemente eseguito l’arresto di due minorenni stranieri, facenti parte del gruppo di cui sopra, in esecuzione del provvedimento dell’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia, che ha disposto la misura cautelare del collocamento in comunità educativa dei giovani.

La riunione si è conclusa con l’impegno a rivedersi in Comitato non appena approvati i Regolamenti cui si è fatto cenno sopra, anche per definire azioni coordinate e condivise, intanto già prefigurate in vista del prossimo periodo natalizio, che vedrà già anche un potenziamento dei sistemi di illuminazione attivi da parte delle Amministrazioni comunali nei luoghi di maggiore aggregazione.

 


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commenti


Ciro

29 novembre 2024 19:12

Vediamo in quale zona della citta si trasferiranno. Perche tanto escono dalla porta ma rientrano dalla finestra.

Marco

29 novembre 2024 19:52

Per gli stranieri maggiorenni nordafricani richiedenti protezione internazionale ci penserà la magistratura e spero in una espulsione immediata nel loro paese senza se e senza ma.
Adesso ci dobbiamo difendere oltre che dalle bande di rapinatori stranieri che imperversano nel nostro paese anche da chi in nome della richiesta di protezione internazionale pensa di potere fare quello che vuole aggredendo,rubando e violentando e portandoci ovviamente ad avere paura indistintamente degli immigrati.
Sorge anche una riflessione sul silenzio assordante della comunità nordafricana che si e' inserita e vive nel nostro tessuto sociale,che ben conosce la situazione e che si troverà a pagare un aumento della diffidenza nei suoi confronti.
Per i minorenni non accompagnati che il Comune assiste e mantiene nelle numerose comunità sorte proprio per accoglierli viene spontaneo porsi la domanda di che tipo di controllo non solo educativo venga esercitato nelle comunità per minori non accompagnati e se non sia il caso di cambiare registro.
Stiamo dando loro un'opportunità di vita e non se ne rendono o non vengono portati a rendersene conto.
Io capisco la sofferenza e le difficoltà che un minorenne abbandonato dalla famiglia possa attraversare ma se questo porta ad un ingresso in un carcere minorile forse sarebbe il caso di fare accordi con il suo paese di provenienza per farlo ricongiungere ai familiari o altro.


Stefano

1 dicembre 2024 11:56

Se questi sono i frutti, nessun controllo educativo efficace ma se è vero che un minore non accompagnato frutta dei bei soldi,beh c'è da chiedersi se non ci sia una coincidenza tra i due fenomeni....

Antonio

29 novembre 2024 21:13

Ci vuole il daspo dall’Italia per questi criminali, per loro e anche per loro famiglie, visto che non sono in grado di mansuefarli.

Enrica

29 novembre 2024 21:25

Individuati ok! Ora vanno mandati al loro paese!

Gianluca

30 novembre 2024 08:18

Ci sarà qualche giudice che dirà che non si può fare, perché il paese di provenienza non è sicuro.

Marco

30 novembre 2024 12:23

Siamo ostaggi della Comunità Europea che ci mette lacci e lacciuoli per tenerli a vita e con la politica italiana che ha subito l'oltraggio del caso Soumahoro a dimostrazione di come siamo considerati terra di conquista .
Siamo uno Stato Sovrano, dobbiamo e possiamo difenderci.
Un recente documento stima in 9 milioni gli elettori che non vanno a votare e che si riconoscono come moderati.
Se si presentasse un nuovo movimento che mettesse veramente al centro la questione accoglienza migranti più dignitosa ma con rimpatri certi nei casi di atti contro i cittadini,la sicurezza nei punti sensibili delle città (in primis stazioni) e la sanità svilita,svuotata e depauperata di risorse a vantaggio del privato sono sicuro che vincerebbe a mani basse.
In Europa e' arrivato il ritorno dell'estrema destra.....

Stefano

1 dicembre 2024 12:00

Se no potrebbero mandarli nel Donbass o a Gaza, paesi assolutamente sicuri. Lo garantiscono agenzie turistiche di fama internazionale.

Marco

30 novembre 2024 20:03

Sono solo delinquenti...basta..vanno trattati come tali