9 febbraio 2023

De Magistris: le nuove armi della mafia per delegittimare i servitori dello Stato. L'ex sindaco di Napoli in città per Unione Popolare

Intensa serata antimafia quella che mercoledì 8 febbraio ha visto Luigi de Magistris e Mario Bruno Belsito presentare i propri libri a Cremona, di fronte a un pubblico numeroso e partecipe. Una iniziativa organizzata da Unione Popolare, che ha inteso così sottolineare il forte impegno contro le mafie che si esplicita anche nel programma elettorale della propria candidata presidente della Lombardia, Mara Ghidorzi.  “Fuori dal sistema” di de Magistris e “Sulle orme dei veri eroi” di Belsito sono sia delle autobiografie sia delle testimonianze del forte impegno etico, civile e politico degli autori, che è emerso con grande evidenza nel corso della serata e si è trasmesso con forza al pubblico.  In particolare, de Magistris ha ricordato con passione e una giusta dose di indignazione le vicende che hanno portato i poteri forti (mafiosi, massonici, ma anche livelli altissimi delle istituzioni politiche e della magistratura) a condurre una lotta senza quartiere nei suoi confronti perché magistrato davvero indipendente, incorruttibile e per nulla disposto a piegarsi alle opacità e ai compromessi di un sistema di favori e soprusi che calpestava e calpesta tuttora i diritti sanciti dalla Costituzione.

L’ex sindaco di Napoli ha illustrato con chiarezza la nuova strategia mafiosa d’attacco ai servitori fedeli dello Stato, che non vengono più eliminati con piombo o tritolo, ma con una strategia di delegittimazione tesa a cancellarli professionalmente e civilmente, sottraendo loro le indagini scottanti o disponendo trasferimenti d’ufficio, com’ è avvenuto nel suo caso. Una strategia formalmente legale ma che in realtà è il risultato di una gravissima compenetrazione tra poteri criminali e poteri dello Stato, che opera senza clamore ma arreca danni gravissimi alla comunità. Concetto che è stato sviluppato anche da Belsito, che ha sottolineato come la commistione tra mafiosi e una certa imprenditoria senza scrupoli è diventata, anche in Lombardia, sempre più stretta. E un indice di questa capillare ramificazione, che non risparmia la realtà cremonese, è l’altissimo numero di beni confiscati alle mafie, che dimostra come in certi settori, come quello della movimentazione terra, le mafie stiano letteralmente strangolando l’economia, a tutto danno dell’imprenditoria sana.

Stimolato da una domanda del professor Stefano Prandini, moderatore dell’incontro, Belsito, professore di lungo corso, ha individuato nell’educazione dei giovani il vero antidoto alla mentalità mafiosa e ha ricordato i viaggi compiuti con scolaresche impegnate e partecipi nei luoghi di nascita e d’azione dei “veri eroi”, come Peppino Impastato e Rita Atria. Questa apertura alla speranza e questa fiducia nell’impegno per il bene pubblico sono stati ripresi nell’intervento finale di de Magistris che, ricordando la sua opera di sindaco di Napoli, ha mostrato come quando si amministra in modo trasparente e perseguendo il bene della comunità, a stretto legame con la propria cittadinanza, si possano conseguire risultati meravigliosi ed attuare veramente quella sovranità popolare che è alla base della nostra Costituzione. 


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