Derovere, il Comune più piccolo della provincia, non molla: i suoi abitanti e la Pro Loco protagonisti su TV2000 per spiegare come anche un micro comune può trovare la forza di restare vivo
E' il Comune più piccolo della provincia e oggi conta solo 280 abitanti. Parliamo di Derovere, paesino nella campagna al confine tra casalasco e cremonese, tra la via Postumia e la via Giuseppina, diviso in quattro frazioni (Casalorzo Boldori, Casalorzo Geroldi, Cà de Bonavogli e Cà de Cervi).
E se fanno fatica a tirare avanti i comuni piccoli e medi, Derovere non fa eccezione, essendo a tutti gli effetti un micro comune. Ne ha parlato anche TV2000, che ha proposto un servizio all'interno della trasmissione 'Siamo Noi'.
Ma non per questo Derovere molla: esiste una Pro Loco attiva e in grado di mettere a terra feste e sagre (la più famosa sul territorio è la Sagra dello gnocco, in occasione del santo Patrono San Giorgio), nella chiesa parrocchiale viene regolarmente celebrata la messa ogni domenica, oltre alla presenza sul suo territorio del Santuario dedicato a Santa Maria Madre dela Parola Divina, punto di riferimento della devozione mariana. E fino a pochi anni fa il paese aveva anche una squadra di calcio, il Drago', esisteva un bar trattoria in paese, una piccola bottega, l'ufficio postale e l'ambulatorio medico. Insomma, la vita di paese era in grado di soddisfare le esigenze primarie di tutti gli abitanti. Infatti fino agli anni '80 la popolazione era di quasi 500 anime, mentre all'inizio del secolo scorso addirittura superava le 1.300 (ma quelli erano altri tempi, indubbiamente).
Negli utlimi 30 anni Derovere, essendo situato lontano dalle principali direttrici (la Postumia e la Giuseppina di cui si diceva sopra), non è mai stato attrattivo per una vera e propria zona industriale o artigianale e di conseguenza, al di fuori dell'attività agricola, non ha mai offerto la possibilità di lavoro in paese. Nel frattempo anche il bar trattoria ha chiuso i battenti, non dando continuità all'attività e poco alla volta anche gli esercizi pubblici ed i servizi sono andati persi. E come un gatto che si morde la coda, tutto ciò non ha reso attrattivo il paese e i giovani se ne sono andati a costruirsi il proprio futuro altrove.
E così siamo arrivati ai giorni nostri ed al servizio televisivo andato in onda un paio di giorni fa, che racconta la realtà e la tenacia di Derovere, dei suoi pochi abitanti, del Comune che ha un solo dipendente e che riesce a garantire i servizi essenziali anche grazie alla collaborazione con i Comuni limitrofi (che tutto sommato non sono poi tanto più popolosi, ma si sa che l'unione fa la forza).
Anche la chiesa resta un punto di riferimento in grado di tenere unita la piccola comunità: la chiesa e il campanile infatti, per chi è nato e cresciuto in questo angolo di campgana cremonese, rimane un caposaldo imprescindibile e la messa nella chiesa del paese è un momento di convivialità e di conferma di appartenenza alla comunita, anche se questa nel frattempo diventa sempre più esigua.
Ma a Derovere non sono solo la chiesa e il Comune a 'tenere botta': nessuno se lo aspetterebbe, ma in una delle frazioni, a Casalorzo Geroldi, rimane tenacemente aperto un bar, gestito dai fratelli Boldori (tutti ultraottuagenari), punto di riferimento per chi vuole giocarsi una partita a briscola o fare due parole. Certo gli avventori non sono tantissimi e a volte sono i gestori stessi a sedersi al tavolo per la partita, ma tanto basta a tenere in vita un'attività che permette ai deroveresi più affezionati di restare a vivere nel loro paese, dove sono nati, cresciuti, dove si sono sposati e hanno messo su famiglia. Qualcuno ha provato ad andare a vivere in città, ma non ha resistito e appena ha potuto è tornato a vivere nella quiete del suo paesello.
Certo, a parlare sono solo persone anziane, di giovani nel video di TV2000 non se ne vedono ed è proprio questo che manca a Derovere per potersi garantire ancora un futuro nei prossimi decenni, giovani che possano trovare una motivazione forte per scegliere di restare o tornare a vivere in questo paese lontano dal traffico e dalla frenesia.
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commenti
Marco
4 ottobre 2024 14:02
Mancano almeno altre 2 frazioni non citate, tra cui la più popolosa, Cà de Novelli!
I giovani sono pochi e di giorno lavorano, per tornare a godersi i tramonti sulla pianura sterminata libera dai capannoni e dal traffico.
Franco Ceriali
5 ottobre 2024 16:05
In realtà le frazioni sono di più: ci sono anche Cà de’ Novelli, Cà de’ Lamagni, Ferabó e Cà dell’Ora