Dopo alcuni lavori di restauro il portone del Battistero di Cremona ha perso il verde riacquistando il marrone dei fasti del passato
Il portone del Battistero di Cremona è tornato allo splendore di un tempo. Il verde ha lasciato spazio al marrone legno originale, scuro e possente, così da restituire l'eleganza che si addice ad un edificio dalla così grande importanza religiosa e storica. L'opera di restauro riprende i lavori fatti lo scorso maggio sulle porte della Cattedrale, arrivando così ad una composizione cromaticamente coerente delle porte degli edifici sacri di Piazza del Comune.
L'invecchiamento delle porte del Battistero è una normale conseguenza della storia quasi millenaria che l'edificio racconta a chi lo guarda. La struttura a pianta ottagonale di diametro venti metri fu innalzata e dedicata a san Giovanni Battista nel 1167, ed è ancora visibile la parte medievale nella muratura in laterizio. Nel 1553 interventi di riadattamento hanno portato a modificare l'aspetto del Battistero inserendo nell'ordine superiore la loggia con pilastrini simile alla facciata della Cattedrale e ricoprendo il tetto ligneo con un rivestimento in rame. Per reinterpretare lo stile rinascimentale e unificare il linguaggio artistico della piazza, nel 1588 fu innalzato il protiro di ingresso con la volta a botte e due colonne sorrette da leoni.
All'interno la muratura romanica dialoga con gli elementi gotici delle loggette che percorrono tutti i lati del Battistero e fungono da intercapedine fra i due gusci dell'edificio. Se consideriamo le somiglianze del Battistero con quello coevo parmense, non è da escludere che l'alta volta in laterizio un tempo fosse rivestita di pitture. Alla parete opposta all'ingresso è applicato l'altare maggiore dedicato a san Giovanni, con un affresco trecentesco che fa da sfondo scenico al crocifisso. Dove prima sorgevano i due ingressi del Battistero funzionali al rito del sacramento celebrato, ora sono ospitati due altari in legno dorato.
Verso est l'Altare della Beata Vergine Addolorata accoglie le statue di San Filippo Neri e di Giovanni Battista di Giuseppe Chiari, allievo del celebre Bertesi. A ovest l'altare di San Biagio con la statua del santo commissionata alla fine del XVI secolo dalla confraternita dei Codatori Lanieri di cui è patrono. Altre opere sono esposte lungo le pareti del Battistero, una di queste è la statua dell'Arcangelo Gabriele prima esibita sulla cima del Battistero, ora sostituita da una copia. Al centro del monumento è posto il fonte battesimale cinquecentesco sopra una cisterna ottagonale in un blocco monolitico di marmo di Verona.
Due curiosità: sul retro del Battistero, uno dei lati presenta ancora le incisioni dei modelli per fabbricare i mattoni delle tegole utilizzate dalle industrie edili fino al secolo scorso, sul lato rivolto al Campo Santo, verso la cattedrale, vi era un vano adibito ai condannati a morte di cui rimangono testimonianza le loro firme incise nei mattoni e alcune date.
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