29 settembre 2023

Dopo due cesarei, mamma partorisce in modo naturale all'ospedale di Cremona. Il desiderio di Moufida diventa realtà

Un parto naturale dopo due cesarei. Un evento insolito e non privo di complessità, portato a termine con successo all’Ospedale di Cremona dall’équipe dell’Ostetricia, ha permesso alla piccola Raghed di venire alla luce, realizzando il desiderio di mamma Moufida. «Ho voluto fare il parto naturale fin dal primo momento», afferma la donna, 29 anni. A motivarla, il desiderio di partecipare attivamente alla nascita della sua bambina. Raghed è l’ultima di quattro sorelle, due delle quali nate con parto cesareo. «Non ho potuto vederle subito- ricorda – stavolta è stato diverso, è stata una grande emozione».

Come spiega Aldo Riccardi, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale di Cremona, optare per un parto naturale dopo due cesarei avvenuti in precedenza non è una scelta scontata. «Affinché sia possibile servono due fattori: la volontà della madre, che è fondamentale, e la presenza di un’équipe preparata e competente, in grado di valutare i rischi e fare in modo che tutto avvenga in totale sicurezza. Abbiamo studiato con cura la situazione, i limiti e le possibilità, riscontrando tutte le condizioni favorevoli ad un parto per via naturale, nonostante i due cesarei precedenti. Compresa l’induzione meccanica del travaglio, che in questi casi raramente può essere effettuata».

«ABBIAMO ESAUDITO IL DESIDERIO DELLA MAMMA IN SICUREZZA»

«Come avviene per ogni gravidanza – prosegue Riccardi - siamo sempre pronti ad affrontare eventuali complicanze, ma tutto è andato per il meglio. La mamma sta bene e ha partorito una bimba in ottima salute: questo conferma la bontà della scelta fatta, supportata dalla nostra équipe con consapevolezza, competenza e serenità. Abbiamo esaudito il suo desiderio, che era il nostro obiettivo».

Mamma e figlia saranno dimesse nelle prossime ore: «Vederla nascere e prenderla in braccio subito dopo è stato meraviglioso», afferma Moufida, ringraziando medici, ostetriche e infermiere che l’hanno assistita durante l’intero percorso. «Mi hanno aiutata e incoraggiata in ogni momento, anche quando il dolore diventava difficile da sostenere, ma non ho avuto paura». Tra le braccia stringe il dono più bello.

 


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