Dopo la Cardaminopsis sulla Castelleonese, torna l'interesse per l'ex Scac di via Sesto (18mila metri quadrati di cui 10mila di commerciale)
Alcuni operatori commerciali segnalano in questi giorni una ripresa di interesse per l'area ex Scac di via Sesto, la grande area dismessa su cui c'è, dormiente, un grande piano attuativo per realizzare una piastra commerciale, case, un albergo e aree artigianali. Quindi dopo il rinnovato interesse per la Cardaminopsis (leggi qui) ecco del movimento attorno ad un'altra area oggetto di licenza "silente" che entro fine anno dovrà essere ripresa pena la decadenza.
Tecnicamente si chiama “Adozione del Pianto Attuativo presentato dalla società marchigiana Toto Costruzioni Generali Spa, per la rigenerazione urbana dell’Ambito di Trasformazione “A.S.-3.1. Ambito dismesso ex Scac, sito in via Sesto n.70”. I metri quadrati destinati al commercio nell’ex Scac solo oltre diecimila, insieme sono una grande piastra commerciale, grossa più della metà di Cremona Po (che è 18.830 metri quadrati) seppure distribuita in 8 parallelepipedi diversi che gli stessi progettisti definiscono “capannoni commerciali” e, tra l'altro, comprenderebbero un albergo, un distributore, una palestra, uffici e terziario. E un sottopasso tra via Sesto e via Milano per favorire l'accesso al nuovo centro. Velleità o interesse vero? L'ex Scac andrà tra l'altro ad integrare il centro commerciale del Cremona Po spostando ulteriormente l'asse del commercio su via Castelleone e via Sesto.
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commenti
Patrizia Signorini
19 agosto 2023 12:42
Limitandomi ad un discorso filosofico...ma una visione politica che tenga conto dei disastri già compiuti e dello stato attuale socio economico di questo territorio è davvero impossibile?? Questi sono progetti speculativi che nascono già morti.
Manuel
19 agosto 2023 21:08
La domanda di Patrizia è talmente logica, che parrebbe scontata, ma proprio per questo non viene presa in considerazione. Lo speculatore o l’uomo d’affari non possono certo permettersi tali ardite elucubrazioni: il problema sta nel fatto che, oggigiorno, pure il politico non può concedersi divagazioni, essendo, solitamente, al guinzaglio del potere economico. Gli affari, anche quelli apparentemente più insulsi, vengono lasciati germogliare sia per assecondare operazioni lecite o illecite, sia per infastidire la concorrenza, che per banale scommessa commerciale, tanto i soldi li anticipano le banche, che a loro volta utilizzano quelli di correntisti e risparmiatori... se poi andasse davvero male, il buco delle banche lo rattoppa lo Stato... con le tasse dei cittadini!