E’ morto l’agricoltore Silvio Caleffi, tra i primi a credere nelle potenzialità della cremonese Cantina Caleffi
Lutto per l’agricoltura cremonese e la viticoltura lombarda e italiana, la famiglia Caleffi di Spineda, purtroppo, ha perso il suo capostipite Silvio Caleffi, papà dell’ex sindaco di Spineda Davide e di Emanuele: agricoltori, viticultori visionari e sognatori. Inevitabilmente, la notizia ha provocato tristezza e dolore, anche se si conoscevano le precarie condizioni di salute del tenace agricoltore cremonese, provato da tempo da una malattia inesorabile. Tra l’altro i due figli maschi, attori protagonisti dell’omonima cantina, proprio al babbo avevano dedicato il loro rosso più rappresentativo con le seguenti parole, ripetute in più occasioni con sincera convinzione: “Terra forte è dedicata a nostro padre Silvio. E’ un vino che contiene la forza, il vigore e la passione che lui ci ha trasmesso nella vita e nella vigna”.
A Silvio Caleffi piaceva oltre alla vita nei campi anche praticare l’attività di norcino e si dilettava, con le poche vigne di allora, a produrre vino per il consumo interno familiare. Proprio per quest’ultimo aspetto, probabilmente ha significato molto, l’esempio del padre, per Davide ed Emanuele, nell’avviare la fortunata realtà vinicola di Spineda; pure la nuota etichetta del Cabernet Sauvignon, attraverso la data di nascita: “938”, ricorda l’amato genitore, colui il quale, tra i primi aveva appunto creduto nelle potenzialità del Cabernet. Oltre ai figli Davide Emanuele e Francesca e alla moglie Luciana Silvio Caleffi lascia nel dolore le nuore Rosanna, Chiara, il genero Paolo oltre ai nipoti Mattia, Elena, Matilde, Giacomo, Sofia e Simone, il fratello, i cognati e nipoti tutti.
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