E nella Cremona del 2021 c'è chi dorme sotto il ponte del Morbasco
Dormire sotto i ponti non è solo un modo di dire. Per qualcuno è realtà quotidiana anche nella civilissima Cremona e pure a due passi dal cuore storico della città. Sotto uno dei ponti del Morbasco, che collega il parco ‘Ugo Tognazzi’ al piazzale antistante la Coop, mani ignote hanno montato quella che sembra essere una tenda da campo utilizzata per dormire. Il colore scuro del tessuto la mimetizza nell’ombra che il ponte stende sulla riva. Osservando ancora più attentamente è ben visibile la cerniera che consente l’ingresso al rifugio di fortuna. Non c’è dubbio quindi che qualcuno passi le ore notturne dentro quel riparo addossato al cemento: sostegno alla stessa passerella. Gli elementi sono numerosi. La riva, appena sotto la tenda, è infatti cosparsa dei resti di confezioni di cibi che sono consumati al riparo dalla pioggia. Buste di patatine. Contenitori di bevande. Confezioni di biscotti. Materiale per l’igiene. Tutto gettato fuori con la speranza che raggiunga le acque del Morbasco per essere smaltito rudimentalmente e ‘naturalmente’. Qualcosa alla corrente arriva. Il resto si accumula come in una discarica a cielo aperto. Ma c’e’ di più, sulla sponda in cui inizia il parco sono ben visibili le tracce di una sorta di sentiero che è stato creato per scendere dalla passerella ciclo perdonale fino sotto il ponte. Alcuni bastoni, che formano la staccionata, sono stati anche modificati per rendere così il passaggio ancora più semplice e agevole. Dire che utilizza quella tenda è evidentemente complicato. Nelle ore del giorno non si vede anima viva e nelle ore della notte la visibilità è complicata dalla poca luce artificiale e dalle piante che comunque aumentano l’oscurità in quel punto già fuori dalla portata dei raggi della luce naturale. Certo chi ha scelto questo posto lo ha fatto con una certa accuratezza. E’ vicino al centro cittadino. E’ posto di fronte ad un supermercato per potersi in qualche modo approvvigionarsi di cibo e di acqua. Si colloca a poche decine di metri dalle prime abitazioni di viale Po. Insomma una posizione che garantisce, anche un minimo di sicurezza rispetto alla vita turbolenta che anima le notti dei senza tetto. La zona è comunque spesso frequentata da giovani migranti di colore che bazzicano vicino alle porte del supermercato cittadino per raccogliere offerte in denaro o poter avere cibo in omaggio o soltanto il regalo di un caffè nei bar che si affacciano su via della Cooperazione. A dire il vero, anche in passato, erano stati notati, soprattutto nella stagione estiva, alcune persone pernottare alla meglio attorno al vecchio manufatto, ora opportunamente recitato, della fornace Frazzi. Il clima rigido dell’inverno deve avere svegliato loro l’ingegno e l’iniziativa ed ecco che, probabilmente, si sono creati un rifugio che renda meno rigide le ore notturne. E’ così anche la nobilissima Cremona si accosta, anche se minimamente, a quelle città metropolitane dove, al calar della sera, appaiono decine di tende da campeggio : abitazioni fatiscenti di disperati, senza tetto e vittime di un’immigrazione che non ha fine.
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commenti
Pietro Ferrari
8 marzo 2021 09:29
Il comune ha stanziato 60.000 euro per un consulenza esperta, competente per risolvere i problemi dei senza tetto.. dove sta' il problema?