19 agosto 2021

E' scomparsa a 94 anni di età Rita Barbisotti, ex direttrice della Biblioteca e grande studiosa appassionata della storia della sua città

E’ scomparsa la notte scorsa a 94 anni di età Rita Barbisotti, ex direttrice della Biblioteca Governativa di Cremona e già presidente della Società Storica cremonese, grande figura di studiosa di biblioteconomia, ricercatrice appassionata ed originale, una delle ultime rappresentanti di quella fortunata generazione di studiosi che ha portato grandi contributi alla riscoperta delle più profonde radici culturali della nostra città. Era nata a Cremona, dove ha sempre abitato anche dopo la pensione, il 15 settembre 1926.

Si era laureata in giurisprudenza posso l’Università degli studi di Milano e si era diplomata in archivistica, paleografia e diplomatica presso l’archivio di Stato di Parma. Entrata nei ruoli delle biblioteche statali nel 1950, ha svolto qui l’interesso cursus honorem, arrivando a dirigere, tra il 1972 ed il 1984 la Biblioteca Statale di Cremona, seconda donna dopo Virginia Carini Dainotti. Piccola di statura, ma di una volontà indomita, se da un lato poteva sembrare un vero “sergente di ferro”, dall’altro aveva un’indole spiritosa, pronta alla battuta di spirito e alla convivialità, ed un’attenzione del tutto particolare ed esclusiva per l’istituto che dirigeva.

Durante la sua carriera ha tenuto corsi di biblioteconomia e bibliografa presso la facoltà di Magistero dell’Università degli studi di Parma, sede di Cremona, e presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. E’ stata presidente della Società Storica cremonese, e si è occupata di testi dialettali sete-ottocenteschi, conducendo ricerche sulla storia della stampa e della cultura cremonese. Ha pubblicato articoli su riviste cremonesi e non cremonesi: dall’Archivio Storico Lombardo, al Bollettino Storico Cremonese dalla rivista “Cremona. Rassegna della Camera i commercio, industria, artigianato agricoltura” alla “Strenna dell’Adafa” di cui era socia. Ha curato una preziosa edizione anastatica per conto della Turris di “Cremona, fedelissima città…” di Antonio Campi pubblicata a Cremona nel 1585. Per Cremona si tratta di una perdita incolmabile, per la passione che l’ha animata tutta la vita, per l’amore che ha avuto per la sua città e la sua storia, senza tralasciarne neppure gli episodi minori, ma forse più gustosi, per la curiosità intellettuale che l’ha spronata fino all’ultimo, sempre defilata, lontana dalla ribalta e dai riflettori. Una grande, autentica, irripetibile figura di appassionata studiosa, che mancherà a tutti quanti l'hanno conosciuta ed apprezzata.

Fabrizio Loffi


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commenti


François

19 agosto 2021 21:17

Un Grazie riconoscente a chi mi ha insegnato molto. Francesco Capelletti

Michele de Crecchio

19 agosto 2021 23:47

Ottima persona, diede sempre un grande contributo alla vita culturale cittadina. La ricordo anche come attiva sostenitrice della locale sezione di Italia Nostra.

Agostino Melega

20 agosto 2021 08:46

Ho un caro ricordo di Rita Barbisotti, che un giorno mi chiamò a casa sua per insegnarmi a riportare nel modo dovuto le note bibliografiche relative alle mie ricerche folkloriche. Mi inchino, tristemente, pensando alla sua figura di grande valore e alla sua generosità.