E' tornata a splendere la facciata settentrionale della Cattedrale, così il restauro permette di apprezzare uno degli esempi più preziosi del gotico lombardo
E’ tornata a spendere la facciata del transetto nord della Cattedrale, ed ora che le impalcature si sono limitate a circondare il protiro, è possibile cogliere in tutto il suo splendore l’armonia del gotico lombardo maturo che la caratterizza. A partire dalle profonde ombre delle due loggette superiori poste sotto i due spioventi, dove nei sottarchi si possono intravedere le tracce dell’originaria decorazione in azzurrite e lapislazzuli, così come rinvenuto nelle finestre del Torrazzo. Sono ricomparsi anche i colori delle decorazioni in motivi geometrici in cotto inserite nelle spaziature delle tre polifore e nei motivi vagamente arabeggianti che le caratterizzano e che poi troveranno applicazione nella fioritura del gotico internazionale, che caratterizza invece la facciata meridionale davanti al palazzo vescovile.
Il nuovo nitore acquistato dalla superficie in seguito alla pulitura, consente di apprezzare il pittoricismo gotico della facciata, che riporta sulla parete gli elementi decorativi in cotto delle ghiere che disegnano i tre rosoni, esalta le profondità d’ombra delle finestre sottolineate dal bianco marmoreo delle colonnette. In questo modo la facciata settentrionale della Cattedrale si può a ragione ritenere una delle creazioni più interessanti del gotico Lombardo, già messa in evidenza anni fa da Angiola Maria Romanini, dove l’uso sapiente del cotto, delle ombre, dei colori e degli inserti marmorei contribuisce a creare un insieme armonico, dove l’affastellarsi dei vari elementi, che ricamano la facciata, trova il suo equilibrio.
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