8 dicembre 2025

Sfratti Aler a Cremona, Matteo Piloni: “Serve attenzione concreta e collaborazione tra istituzioni”

Matteo Piloni interviene sulla vicenda Aler, sottolineando la gravità dello sfratto di due persone, tra cui una con disabilità, e la necessità di garantire soluzioni concrete e tempestive. Il suo appello non si limita a denunciare la situazione, ma invita a collaborare per evitare che simili emergenze abitativa si ripetano, puntando su responsabilità collettiva e investimenti adeguati nelle politiche della casa.

"Quando il dito indica la luna… stavolta il dito è quello del Sindaco Virgilio, che ha fatto bene a evidenziare una situazione inaccettabile riguardante lo sfratto di due persone, di cui una con disabilità, da un alloggio Aler, cioè di Regione (la luna).

Una vicenda che necessita di chiarimenti, non solo perché va trovata una soluzione alle persone coinvolte, che non devono essere abbandonate a sé stesse, ma anche per fare in modo che vicende simili non accadano. Perché non devono accadere. Soprattutto in un territorio come il nostro, dove le relazioni possono ancora fare la differenza rispetto al prevalere della burocrazia.

Situazione a cui potremmo aggiungere quella dei piani di rientro per morosità di Aler che, in alcuni casi, sono insostenibili e impraticabili.

E quando un dito indica la luna, ci sono due modi di agire: guardando noi stessi la luna, con l'obiettivo di contribuire a risolvere un problema, oppure guardare il dito, come hanno fatto i consiglieri comunali di centrodestra, che sono intervenuti non per sottolineare quanto sia necessario fare di più per dare una casa a chi ne ha diritto, ma per criticare l'amministrazione comunale di non fare abbastanza per le case popolari.

A loro rispondono i numeri: in provincia di Cremona (dati Regione) ci sono 759 appartamenti sfitti per carenza manutentiva di proprietà Aler (cioè Regione) e 124 oggetto di ristrutturazione.

In città si aggiungono 50 appartamenti sfitti per carenza manutentiva di proprietà del Comune, e altri 321 – sempre di proprietà del Comune – che sono sfitti per ristrutturazione.

Cremona è tra i capoluoghi lombardi con il dato più alto di ristrutturazioni programmate, dopo Milano, e “solo” 50 sono sfitti per carenza manutentiva.

È evidente la differenza tra gli investimenti della Regione – che supera i 30mila alloggi vuoti – e lo sforzo che fanno i Comuni, che hanno bisogno di più fondi per garantire il diritto alla casa e concretizzare i piani di ristrutturazione previsti.

Il fallimento delle politiche della casa riguarda anche il Governo. Per il 2025, dal Governo, per tutta la Lombardia sono arrivati 2,8 milioni di euro, una cifra che, se non fosse tragica, sarebbe ridicola. Basta giusto per la ristrutturazione di non più di 186 alloggi, considerando il costo standard di 15 mila euro per ogni intervento.

Lo scorso luglio, a bilancio di Regione Lombardia, sono stati appostati 4 milioni di euro per il 2025 e il 2026 per gli alloggi di proprietà Aler Brescia-Cremona-Mantova. A seguito di questo stanziamento abbiamo chiesto un’attenzione particolare per sistemare gli alloggi vuoti in provincia di Cremona, che sono più alti rispetto a quelli delle altre due province.

Non si tratta di una “guerra” tra poveri, ma della necessità di dare risposte a una situazione grave che, in passato, non ha ricevuto la necessaria attenzione da parte di Regione Lombardia e che a Cremona non ha previsto nemmeno un progetto con le risorse del PNRR.

Ecco, credo che questa potrebbe essere una richiesta da portare avanti insieme, anche da parte delle forze di centrodestra cittadine, al fianco dell’amministrazione Virgilio, per dare risposte vere alle necessità dei nostri concittadini."


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