Ernesto Martinelli, il pensionato che tiene pulite le sponde del Naviglio Vacchelli. "È una deformazione professionale"
"Forse, è una deformazione professionale, un pallino che mi è rimasto, a causa del lavoro che ho svolto per una vita: ero spurghista". Ernesto Martinelli - un infaticabile sessantanovenne, in pensione -, ci parla da una sponda del Naviglio Vacchelli, nel tratto compreso tra Castelverde e Cremona, poco prima della S.a.m.e.c. Costruzioni meccaniche, dove viene spesso, per fare pulizia.
E davvero meriterebbe una medaglia al valore per il servizio, che compie quotidianamente, senza chiedere niente in cambio. In questo pomeriggio di fine ottobre, caldo e pieno di coccinelle, lo osserva con curiosità un altro pensionato, Lucio Albertoni, ex infermiere, che è qua, per pescare. Martinelli dichiara: "Non sopporto l'inciviltà di certa gente. È inconcepibile. Nei dintorni, ci sono tante discariche. Perché non portare tutto là?". Ernesto indossa guanti e si protegge dal sole con occhiali scuri e un berretto con la visiera. Abita al Boschetto, con la moglie Cristina (la figlia Tatiana si è sposata).
È arrivato in auto ed ha portato con sé dei capienti sacchetti di plastica: "Me li lasciano gli addetti del Comune, che passano per lo svuotamento dei cassonetti: mi servono per mettermi all’opera". In effetti, il da fare non manca, poiché, di rifiuti, ce ne sono parecchi, buttati alla rinfusa, dalla riva sino al pelo dell'acqua: robottini da cucina, carcasse di televisori, polistirolo, cartone, bottiglie di vetro. Persino batterie. "È roba di qualcuno, che ha rinnovato gli elettrodomestici..." commenta tra l’ironico ed il sarcastico, senza smettere di raccattare e di smistare, tanto che, per fargli la foto, devo quasi pregarlo: "Mi guardi un attimo, per favore!". Mi accontenta: scatto in fretta. In una frazione di secondo, Ernesto è di nuovo chino sull'erba del canale e racconta: "Nel fosso lì di fronte, c'erano ventotto chili di assorbenti per adulti. Li ho pesati! Ho raccolto pure un trasformatore da trentacinque chilogrammi. La settimana scorsa, hanno lanciato l'immondizia 'al largo' ed ho dovuto infilare gli stivali alti, per recuperarla". Riflette qualche istante e poi sentenzia: "Basterebbe effettuare la differenziata". Già, proprio lei, che, però, rappresenta una pratica indigesta per chi è sprovvisto di senso civico. Inaspettatamente, Martinelli riserva sorprese, anche dopo il breve incontro. Memorizzo il suo numero di telefono e, nel profilo, tac, mi compare il Che, Ernesto pure lui, e la massima: "Gli anni passano, ma le idee di lotta e libertà restano". Che tipo il Martinelli!
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commenti
Annio
31 ottobre 2024 08:45
Lo incontro spesso anch'io questo signore quando vado a camminare lungo in naviglio, essendo io del Migliaro. È tanto egregio il servizio volontario che fa' per l' ambiente quanto riprovevole e condannabile l' inciviltà di chi si libera di immondizia e materiali altamente inquinanti nel già delicato ambiente naturalistico. Bravo signor Martinelli, è una bella lezione di senso civico che tutti dovremmo imparare e quando la incontrerò nuovamente le stringerò anche la mano.
Manuel
31 ottobre 2024 17:20
... e tu pensa le varie autorità preposte, compreso il consorzio irriguo DUNAS (ente investito del dovere di raccolta e corretto smaltimento rifiuti, presso il reticolo idrico minore di sua competenza), che piuttosto di impegnarsi, organizzarsi, allo scopo di contenere, azzerare, il fenomeno, penseranno: “Toh, ‘sto coglione, si prende responsabilità e fatica per sopperire ad interventi che spettano a noi. Speriamo continui.”... qualcun’altro, invece, si irriterà, poiché il nostro eroe, senza volere, fa parlare di se’ e dell’imbarazzante inciviltà, negligenza che ci rovinano.