19 luglio 2021

Ex cava Alberti a Crema, il Parco del Serio punta all'acquisizione dell'area contando sull'appoggio dei sindaci del territorio

Mercoledì prossimo all’ordine del giorno della Comunità del Parco del Serio, che si riunirà presso il centro civico del comune di Morengo, figura l’«acquisizione al patrimonio del Parco di aree mediante autorizzazione alla presentazione di proposta irrevocabile di acquisto di beni immobili Lotto 1 inclusi nell’attivo fallimentare Fallimento Alberto Srl». In parole semplici «è - ha precisato il presidente del Parco, Basilio Monaci la richiesta ai comuni soci dell’autorizzazione per partecipare all’asta d’acquisto dell’area dell’ex cava Alberti, nel territorio di Crema». 

Una decisione importante, indicativa di un cambio di filosofia del Parco, che passa da una fase centrata soprattutto alla salvaguardia e al ripristino delle aree degradate, ad una, più impegnativa, attraverso una possibile acquisizione di una consistente area, bisognosa di interventi ambientali molto impegnativi. Interventi già previsti dal Parco in caso di esito positivo dell’operazione e tali da trasformare quest’area in un fiore all’occhiello dell’ente e fruibile dai cittadini.

Le attuali condizioni ambientali dell’area e il fatto che già sei aste siano andate deserte fanno pensare che l’ex cava sia poco appetibile per uno sfruttamento commerciale, mentre può assumere notevole rilievo dal punto di vista naturalistico ambientale attraverso l’intervento del Parco del Serio. L'ex cava è infatti abbandonata da tempo, in pessime condizioni e ingombra di macerie e scarti di lavorazioni edili: sono diversi i cumuli sia intorno agli uffici andati in fiamme che nei pressi del grande magazzino-capannone.

La disponibilità del Parco non può che essere giudicata positivamente e la conferma viene data da un sondaggio informale tra i sindaci dei comuni cremaschi presenti nella comunità del parco. La maggioranza ha dichiarato di essere favorevole alla partecipazione del Parco alla gara. L’area in questione ha un’estensione di 40 ettari, 27 dei quali rappresentati da due laghetti, 12 da terreni  e i restanti da strade e fabbricati.

Mercoledì prossimo l’assemblea deciderà la partecipazione o meno all’asta, poi non rimarrà che aspettare l’esito, che come in tutte le aste è imprevedibile.

Le foto in alto a scorrimento sono de Il Torrazzo.


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