4 agosto 2021

Ex Istituto Cremonese di Maderno, adesso ci pensi la Regione. Dopo la quarta asta andata deserta, entro l'anno una nuova stima

Se Borno piange Maderno non ride. Anche il secondo immobile eredità dal Consorzio antitubercolare rappresenta per la Provincia di Cremona una palla al piede. Dovrà ora essere la Regione ad indicare entro l’anno una nuova stima in vista dell’alienazione della struttura, dopo che è andata deserta anche la quarta asta, mentre nel frattempo l’ex istituto si è deprezzato da 13,4 ad 8,8 milioni di euro. L’ex istituto cremonese è un lascito che appartiene all’amministrazione provinciale di Cremona ma che coinvolge tre soggetti, che saranno poi i reali beneficiari di un’eventuale vendita: la Fondazione Sospiro, l’ATS di Cremona e Regione Lombardia.

Quanto al futuro dell’immobile, il Piano di governo del territorio di Toscolano Maderno non preclude alcuna strada. Una variante urbanistica approvata nel 2010, proprio per rendere appetibile l’edificio ad eventuali investitori, ha ridotto l’area a destinazione alberghiera introducendo 2mila mq di nuove superfici residenziali (15-20 appartamenti), edificabili nel parco. La variante ha inoltre aperto la porta ad una eventuale destinazione di tipo sanitario, in aggiunta a quella alberghiera, così da poter ospitare nell’immobile, come richiesto dalla Provincia di Cremona, un centro benessere o una piccola clinica. Nel bilancio della Provincia per il 2021-2023 è previsto un fondo accantonato in conto capitale per alienazione dell’immobile di Toscolano Maderno di € 125.000,00 in attesa di futuri utilizzi a vendita effettuata ed un’entrata in conto capitale di 8,8 milioni in previsione di una eventuale alienazione. Tra dicembre 2019 e luglio 2020 vi sono stati sei incontri con i rappresentanti di Fondazione Ospedaliera di Sospiro e Regione Lombardia per stabilire in accordo tra tutte le parti le opportune strategie di vendita; e a fine luglio 2020 si è stabilito che Regione Lombardia si incaricherà di acquisire agli atti una nuova stima che sia per quanto possibile più fedele e congrua all'attuale stato di fatto della struttura e del mercato. Nel frattempo è stata richiesta al Comune di Toscolano Maderno l'integrazione della destinazione d'uso al fine di rendere ancora più appetibile il bene. Costruito a fine Ottocento con l’ampliamento dell’allora Hotel Bristol, l’istituto era stato organizzato come preventorio delle malattie polmonari per i bambini cremonesi. Quando, debellata la tubercolosi, fu soppresso il Consorzio contro la Tbc, l’immobile nel 1980 fu donato alla Provincia di Cremona, che tra il 2002 e il 2006 lo ha ristrutturato con un investimento di 5 milioni di euro. Poi è arrivata la crisi immobiliare. Il resto è cronaca recente.

L’ex istituto cremonese di Maderno ha origine dall’hotel Bristol. Verso la fine dell’800, sul Lungolago di Maderno nei pressi dell’ex campo ippico, sorse un grande fabbricato denominato “Villa Margherita”. Solo dal 1909 lo stesso fu adibito ad albergo, uno dei primi della zona, e fu chiamato Strand Hotel Bristol in quanto aveva innanzi a sé la spiaggia ed un pontile. Nel 1924 lo stabile fu notevolmente ampliato aggiungendo, sulla parte destra, un’ala che è leggermente più alta di tutto lo stabile. Questo complesso alberghiero, uno dei primi forniti di ascensore, era gestito da un certo Windhaber, probabilmente un cittadino inglese, che in estate gestiva a Grado il Grand Hotel Lido. Negli anni trenta quest’albergo ebbe un tracollo finanziario e andò in fallimento. Successivamente lo stabile fu acquistato dal Consorzio Provinciale Antitubercolare di Cremona che lo destinò al soggiorno dei figli dei contadini, affetti da tubercolosi, della stessa provincia, assistiti dalle Suore Domenicane che erano alloggiate nella vicina villetta. Quando, negli anni cinquanta, questa malattia fu debellata grazie ai nuovi farmaci, l’afflusso dei bambini diminuì fino a cessare completamente. Lo stabile nel periodo della Repubblica Sociale Italiana, dal 1943 al 1945, fu requisito ed adibito a “foresteria” dove trovarono alloggio le numerose personalità al seguito del nuovo governo di Mussolini che non poterono trovare posto altrove. Nel 1980 il Consorzio Antitubercolare, che oramai aveva smesso la sua attività, donò l’immobile all’Amministrazione Provinciale di Cremona vincolando la destinazione d’uso al soggiorno di giovani a scopo didattico e di studio e anche d’anziani. Ciò non è poi mai avvenuto, probabilmente a causa della decadenza del fabbricato che aveva la necessità di essere ristrutturato con enormi spese. Nel 1988 vi fu un tentativo dell’Amministrazione provinciale di Cremona di cedere a privati l’immobile ma, in seguito a contrasti interni e all’intervento di gruppi ecologici, intervenne la Prefettura di Cremona e la Pretura di Salò, e la pratica si bloccò fino al 1999 quando entrò in scena l’Istituto Ospedaliero di Sospiro, interessato all’operazione ed accettando le condizioni poste dalla proprietà. Nel rispetto delle finalità espresse al momento della donazione l’Istituto di Sospiro si è occupato della ristrutturazione dell’immobile (spesa prevista intorno a nove miliardi delle vecchie lire) e della riconversione per residenza di villeggiatura per anziani e disabili, riportando così la struttura alla sua originaria funzione sociale e garantendo speciali facilitazioni ai residenti della Provincia di Cremona. I lavori sono iniziati nel 2002 e terminati nel 2006. Alla fine del 2013 però lo stabile risultava già vuoto.

 


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commenti


Gualtiero Nicolini

4 agosto 2021 13:58

Lo avevo segnalato ieri !! grazie Altra grande occasione persa in passato !