27 novembre 2024

Fango sulle strade, un pericolo su strade comunali, provinciali e statali. Ecco dove. E a Piadena deve intervenire la Protezione Civile

Indecenti e pericolose: così continuano a presentarsi numerose strade del cremonese, ricoperte dal fango. Una situazione del tutto pericolosa che ha già causato in questi giorni diversi incidenti e che riguarda sia strade comunali che arterie provinciali e statali: tra le principali, ad esempio, la “Giuseppina”, la Postumia (provinciale 27), la provinciale 28, la Bassa per Casalmaggiore e parecchie altre. Ridotti poi a una “palude” melmosa le strada e il piazzale del caratteristico santuario di Maria Madre della Divina Parola di Cà de’ Cervi di Derovere. Addirittura a Piadena Drizzona è stato necessario chiudere per tutto il giorno la piazzola ecologica perchè la strada di accesso, come rimarcato anche dal Comune (che si è dovuto scusare con i cittadini con tanto di locandina), era impraticabile a causa del fango lasciato dai trattori. E’ dovuta intervenire la protezione civile, alla quale è andato il ringraziamento pubblico del sindaco Federica Ferrari, per ripulire e ripristinare la strada (lavoro durato tre ore). In generale, un pericolo costante ulteriormente peggiorato dalla leggera pioggia degli ultimi giorni e che potrebbe ulteriormente intensificarsi in caso di nebbie, che sono per altro previste. Non solo fango ma anche altro, a giudicare dagli “olezzi”: eventualmente, per maggiori informazioni, chiedere a mosche e moscerini. Non è certo materiale proveniente dall’alto, non è caduto dal cielo ma è del tutto ovvio che arriva dai campi. Campi che, va detto, dopo una annata straordinariamente piovosa, sono inzuppati d’acqua e pieni di fango, con conseguenze quindi prevedibili e purtroppo inevitabili. Tuttavia, ed è necessario ribadirlo, non è possibile mettere a rischio in questo modo la sicurezza e la vita degli altri. Alcuni sindaci ed assessori, contattati, hanno riferito di aver già dato mandato alla polizia locale e ai carabinieri di sanzionare, dove individuati, coloro che lordano le strade ma hanno anche ammesso di trovarsi di fronte a non poche difficoltà perché se è vero che, da una parte, esistono lavoratori che rispettano le regole e si fanno carico della pulizia delle strade, dall’altra esistono anche agricoltori che in diversi casi fanno orecchie da mercante e scaricano magari le responsabilità su altri. Oppure si lasciano andare alle solite scontate risposte adducendo di aver diritto di lavorare e di non poter mettere le ali ai trattori. In attesa che lor signori mettano un po’ in esercizio la materia grigia e magari trovino risposte meno banali, meno scontate, meno stucchevoli e quindi meritevoli di essere almeno ascoltate, occorre ricordare loro che anche gli altri hanno il diritto di lavorare e hanno il diritto di potersi spostare in sicurezza. Ai diritti poi si aggiungono anche i doveri e, tra questi, spicca anche quello dell’obbligo, per chi sporca le strade,di ripulirle a proprie spese e con i propri mezzi, non come accaduto in Comuni come Torricella del Pizzo e Motta Baluffi dove sono stati i Comuni stessi a sobbarcarsi le spese che toccavano ad altri. I doveri possono piacere o meno ma vanno rispettati e, dal momento che la legge è uguale per tutti (come si legge in qualsiasi aula di tribunale), è bene che questo lo ricordino anche i latifondisti, di ogni ordine e grado. Con il dio denaro non si è padroni del mondo, non si può fare ciò che si vuole (specie fuori dalle proprie tenute) e non si è nemmeno più furbi degli altri. Infine, una considerazione anche per gli automobilisti: quando le strade sono scivolose, il piede è bene sollevarlo dall’acceleratore. A volte si può arrivare a casa o al lavoro anche con qualche minuto di ritardo, ma sani e salvi. 

Eremita del Po   

 

Paolo Panni


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