29 dicembre 2022

Fondazione di Piacenza e Vigevano e Banca di Piacenza pronte a sostenere l’azione dello Stato per aggiudicarsi Villa Verdi, messa all'asta per 30 milioni

Fondazione di Piacenza e Vigevano e Banca di Piacenza hanno accolto con soddisfazione lo stanziamento di 20 milioni di euro nella Legge di bilancio 2023 messo a punto dal Governo, da destinare all’acquisto di Villa Verdi a Sant’Agata di Villanova: la residenza piacentina che il Maestro prediligeva e amava, in cui visse per oltre 50 anni (dal 1848 al 1901) e nelle cui stanze scrisse le sue opere più importanti. Era stato uno dei primi impegni assunto dal neo ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano affinché la Villa - che finirà all’asta - diventi patrimonio pubblico. La Fondazione e la Banca - tra le prime a rendersi disponibili per contribuire a una soluzione della spinosa vicenda che ha portato alla chiusura della residenza verdiana - rinnovano il proprio impegno ad affiancare l’azione ministeriale volta a salvare dall’abbandono la storica dimora. Se lo Stato può esercitare diritto di prelazione durante l’asta e trasformare la Villa in bene culturale a disposizione di tutti, l’impegno di Fondazione e Banca di Piacenza andrà nella direzione di valorizzare questo luogo simbolo e, potenzialmente, importante punto di attrazione turistica, promuovendo iniziative culturali e turistiche in dialogo con i soggetti attivi sul territorio.

La base d'asta per villa Verdi, che sarà fissata dal Tribunale di Parma, dovrebbe aggirarsi attorno ai trenta milioni. Lo scrive la Gazzetta di Parma, che ha parlato della vicenda con il presidente del tribunale Pio Massa che ai primi di dicembre ha emesso l'ordinanza per la messa in vendita. Il ricavato sarà diviso fra i cinque eredi, il governo ha messo a disposizione venti milioni per acquistarla e trasformarla in un museo. Sono stati catalogati e inventariati circa 7.600 oggetti: "dal pettine di Verdi al suo cilindro - dice Massa - dalle carrozze al pianoforte, dai manoscritti ai mobili". La residenza in sé non è la parte più costosa dell'asta: sarà valutata circa 7 milioni e mezzo, il resto della cifra è data dagli oggetti. Per avere una stima precisa bisognerà aspettare che la perizia venga studiata nel dettaglio. Ma il lotto è indivisibile e protetto da vincoli, quindi niente può essere venduto separatamente. In attesa dell'asta, il bene è stato affidato all'Istituto vendite giudiziarie di Parma che l'ha messa in sicurezza, con telecamere di sorveglianza. Se la prima asta dovesse andare deserta, il prezzo verrebbe ribassato sensibilmente, anche di un quarto. "In ogni caso - dice il presidente del tribunale parmigiano - lo Stato ha il diritto di prelazione e nulla può cancellare i vincoli conservativi imposti dai Beni artistici". 


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