Giovedì 5 gennaio alle 21 in Cattedrale la Veglia di preghiera per la pace con il Vescovo e la testimonianza di padre Gigi Maccalli
Continua, in questo tempo di Natale l'impegno della Chiesa cremonese nella attenzione e nella promozione della pace. Un tema di drammatica urgenza a cui anche Papa Francesco con forza richiama tutti i fedeli nel mondo, e che in Diocesi è al centro del percorso "Insieme sulla strada della Pace" iniziato nelle scorse settimane con appuntamenti, incontri di approfondimento e occasioni di preghiera comunitaria. Un percorso che, dunque prosegue, anche con il nuovo anno, che come da tradizione si apre con la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace, significativamente ricorrente il primo giorno dell'anno, e che propone nella serata di giovedì 5 gennaio una veglia di preghiera nella Cattedrale di Cremona a cui tutti sono invitati per un momento di preghiera e di ascolto con la testimonianza di padre Gigi Maccalli, missionario cremasco rimasto sequestrato per due anni in Niger.
Riprendendo le parole del Santo Padre, sarà "Nessuno può salvarsi da solo – Ripartire dal COVID-19 per tracciare insieme sentieri di pace" il tema della veglia di preghiera, che avrà luogo dalle 21 presso la Cattedrale di Cremona e che vedrà la lettura di alcuni passaggi del messaggio per la Giornata mondiale per la Pace di Papa Francesco, proposto con il commento del vescovo Napolioni.
La traccia della veglia, promossa dall'Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il lavoro in collaborazione con la Zona pastorale 3, è stata predisposta con Pax Christi Cremona, verterà su quattro temi fondamentali: "Pace, cuore dell'umanità", che segnerà l'inizio della celebrazione fuori dal portone della Cattedrale, "Il grido della Pace", caratterizzato dalla lettura di un passo dell'enciclica "Fratelli tutti" e dalla testimonianza di padre Gigi Maccalli, "La Pace disarmata", per un momento di preghiera e riflessione, attraverso il Vangelo, sul disarmo e l'obiezione di coscienza, e "Artigiani di Pace", con la lettura di alcuni passaggi tratti dagli scritti di Setsuko Thurlow, sopravvissuta al disastro nucleare di Hiroshima e premio Nobel per la pace come leader della campagna globale ICAN per il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari.
«La scelta del Papa, della Chiesa, è quella di un'opposizione alla guerra senza l'uso delle armi – spiega Eugenio Bignardi, incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro – La nostra idea è quella di inserire questa veglia nel percorso già avviato con l'incontro con il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, per dare continuità alla riflessione su questo tema così urgente. L'invito che la Diocesi rivolge è quello di aderire alla veglia – conclude Bignardi –, ma anche quello di organizzare, a livello locale, nei gruppi e nelle parrocchie, altre proposte per la condivisione dell'impegno alla consapevolezza su un tema tanto delicato come quello della pace».
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