8 maggio 2021

Guerra dei botti tra le due rive del fiume, di notte in azione dissuasori acustici contro gli ungulati nel cremonese. Protesta Polesine Zibello

Nasce la “guerra dei botti” tra le due sponde del Po, quella Parmense e quella Cremonese. Dopo le polemiche delle scorse settimane divampano, dalla terra Parmense, le lamentele per i continui botti serali e notturni che provengono dalla riva lombarda e, in particolare, dalla zona di Pieve d’Olmi e Stagno Lombardo. Una situazione che va avanti ormai da diverse settimane e che sta togliendo il sonno, e la tranquillità, a tanti cittadini di Zibello e dintorni.

Ad originare i botti sono, con ogni probabilità, dissuasori acustici per l’allontanamento degli ungulati posti a difesa delle coltivazioni sulla riva cremonese. Ma il disturbo è troppo e la gente non ci sta. Anche l’Amministrazione comunale di Polesine Zibello, con il sindaco Massimo Spigaroli in testa, di recente si è fatta sentire e, raccogliendo le lamentele dei cittadini, ha chiesto di risolvere il problema. Che, invece, non è stato risolto e, tra i cittadini della sponda emiliana, aumentano rabbia, frustrazione e conseguenti polemiche. Durissimo il comitato Amici del Grande fiume di Polesine Zibello, che era già intervenuto nelle scorse settimane e chiede ora, con la massima forza, che le autorità preposte intervengano.

“Non sappiamo – scrive il comitato in una nota – se sulla riva cremonese ci siano dei ‘sordi’, se facciano finta di non sentire o se, bellamente, se ne fregano mettendo i loro interessi e il solito vil denaro sopra il rispetto che invece deve essere portato verso tutti i cittadini, dell’una e dell’altra sponda del Po. Se i primi appelli, a quanto pare, non sono bastati, ora passiamo direttamente alle maniere un po’ più forti e chiediamo, da subito, la massima attenzione da parte delle autorità preposte lombarde, compresa la Prefettura, la Procura della Repubblica e le forze dell’ordine. Se è vero – prosegue il comitato rivierasco – che sia la vendita che l’uso di questi dissuasori acustici sono liberi e consentiti, è altrettanto vero che esistono leggi e regolamenti che tutelano la quiete pubblica, oltre che il benessere animale. Viviamo in un momento storico che è già reso difficile dalla pandemia in corso e peggiorato dall’inutile coprifuoco in corso che contribuisce solo a danneggiare e a far chiudere tante attività. La gente è già sufficientemente provata ed il nervosismo è tanto. Ora ci mancano anche i botti serali a notturni, a difesa di qualche coltivazione, e degli interessi di pochi, mettendo a repentaglio la quiete di tanti. Ricordiamo anche – aggiunge il comitato – che sul territorio comunale di Polesine Zibello esistono due strutture protette per anziani e la popolazione stessa è composta, in larga parte, da persone anziane: che hanno il sacrosanto diritto di riposare e di vivere le loro serate in pace. Infine questi continui botti producono il risultato di spaventare gli animali d’affezione creando ulteriori disagi. Se chi ha messo questi dissuasori acustici fa finta di non capire – affonda e conclude il comitato Amici del Grande fiume – oppure si sente più furbo o intoccabile non sarà sicuramente un problema nostro e daremo battaglia in ogni sede possibile ricordando che dal famoso pero, anche i più furbi a volte cadono improvvisamente. Alle autorità preposte chiediamo, da subito, di intervenire".

Paolo Panni


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