Il Biometano approda in Regione. Criticità ambientale e urbanistica: "Data l'autosufficienza in tema rifiuti, invece di costruire nuovi impianti bisognerebbe migliorare quelli esistenti"
I 5 Stelle alzano il tiro sull'Impianto a Biometano di Cremona. Il consigliere regionale Paola Pollini ha depositato infatti un'interrogazione diretta al Presidente della Regione, agli assessori e alla giunta con quesiti rilevanti circa la fattibilità dell'impianto. Tenendo conto delle criticità ambientali e urbanistiche, emerge che l'impianto dovrebbe sorgere in un contesto prevalentemente agricolo ove sono già presenti l’impianto a biomasse legnose di Agripower e il termovalorizzatore della società A2A. Dalla Consultazione del Piano delle Regole ed in particolare della Carta di classificazione delle aree agricole del Comune si nota che l’area in esame è classificata come “Area agricola strategica ed ecologica”. Nel documento si chiede infatti:
Come valutino la compatibilità del progetto con l’elemento primario della Rete ecologica regionale all’interno del quale è localizzato, anche in riferimento al PLIS del Po e del Morbasco nonché alla luce delle osservazioni e rilievi critici già avanzati dagli Enti competenti come precedentemente illustrato.
Come valutino la tutela della connettività ecologica stante le probabili interferenze del progetto rispetto agli habitat e alle risorse naturalistiche tutelate, con conseguente rischio di frammentazione della Rete ecologica regionale, nonché in riferimento al vicino Varco da deframmentare ai sensi della normativa regionale summenzionata.
Se intendano aprire un’interlocuzione con il Comune e il proponente su possibili alternative localizzative, già esaminate nello Studio di impatto ambientale in modo rapidissimo ma che evidenzia che se il progetto fosse localizzato in un altro sito comporterebbe un potenziale minor traffico derivante dal trasporto delle materie prime, il che logicamente comporterebbe un minore inquinamento da emissioni in aria.
Le stesse premesse non sono rosee dato che indicano un parere contrario anche da parte degli stessi tecnici comunali e di Arpa.
Le dovute considerazioni portano nel documento la motivazione di richiesta premette che "Data l’autosufficienza regionale in termini di gestione di rifiuti, l’indirizzo delle politiche di Regione dovrebbe orientarsi in senso contrario all’insediamento di nuovi impianti, dando priorità all’efficientamento e al miglioramento tecnologico ed ambientale di quelli già esistenti.
La localizzazione del progetto solleva potenzialmente gravi criticità ambientali, per via della sua collocazione all’interno di un elemento primario della Rete ecologica regionale, in prossimità di siti sottoposti a ulteriori vincoli ambientali nonché ad aree per cui è prevista la deframmentazione, cioè il possibile divieto di ulteriori antropizzazioni, stanti quelle che già insistono sul territorio con impatti sulla connettività ecologica."
Leggi qui il documento completo dell'interrogazione
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