Il centro logistico che minaccia il Santuario di Caravaggio approda in Parlamento con una interrogazione al Ministro per l'Ambiente. La protesta della diocesi di Cremona
Approda in Parlamento la vicenda del grande centro logistico che il Comune di Misano vorrebbe costruire nei campi vicino al Santuario di Carvaggio. E arriva grazie a una interrogazione presentata al Ministro per l'Ambiente e per la sicurezza energetica (ma anche a quello della cultura e delle infrastrutture) da Devis Dori del Gruppo Alleanza Verdi-Sinistra Italiana. Ieri Cremonasera (leggi qui) aveva sottolineato come la diocesi di Cremona, associazioni ambientaliste, le comunità locali si fossero già mosse in maniera decisa contro l'ipotesi del centro logistico da 122 metri quadrati a soli 500 metri di distanza dal Santuario che ogni anno richiama alla preghiera mezzo milione di pellegrini da tutto il Nord Italia, da altre regioni e dall'estero. Il trimestrale della diocesi di Cremona "Il mosaico" così aveva titolato il suo ultimo numero: "Uno 'scudo verde' per salvare Caravaggio" per dindere l'ambiente e quell'oasi di spiritualità. Adesso tocca al Parlamento. Ecco il testo dell'interrogazione:
"Il Santuario di Santa Maria della Fonte di Caravaggio, in provincia di Bergamo, è un luogo di culto cattolico che da quasi 700 anni attira pellegrini da tutta Italia e dall'estero;
il 26 maggio 2023 il Santuario è stato ufficialmente riconosciuto come «Santuario regionale della Lombardia», un riconoscimento che rimarca l'importanza che il santuario riveste per l'intero territorio lombardo;
desta dunque particolare preoccupazione la scelta avallata dal comune di Misano di Gera d'Adda (Bg) di sfruttare gli spazi agricoli circostanti al Santuario per l'ennesima realizzazione di un polo logistico, su un'area da circa 120 mila metri quadrati a nord della provinciale «Rivoltana», sottraendo spazio agevole per la piena visibilità del Santuario e fino ad ora immerso in un ambiente naturale di grande respiro, di ristoro per i numerosi pellegrini che vi si recano, danneggiando dunque ad avviso dell'interrogante la sua funzione spirituale e culturale;
non solo, l'opera determinerebbe un'intensificazione dell'inesorabile processo di cementificazione che interessa da anni senza sosta la Bassa bergamasca;
secondo gli ultimi dati Ispra, in provincia di Bergamo il processo di cementificazione e di consumo di suolo pare inarrestabile: in un solo anno sono andati persi altri 103 ettari, che fanno salire a oltre 32 mila il totale degli ettari coperti artificialmente in tutta la provincia (il 12 per cento del totale);
ai gravi problemi di consumo del suolo si sommerebbero, non di meno, anche gli effetti negativi in termini di inquinamento ambientale ed acustico dettato dal futuro corposo transito di veicoli pesanti nell'area che metterebbero a serio rischio la qualità della vita della popolazione e l'integrità dell'ecosistema;
contro le modifiche del Piano di governo del territorio del comune di Misano, che vedrebbe la trasformazione del terreno da agricolo ad area produttiva si sono da sempre mossi i circoli territoriali di Legambiente e il FAI. Legambiente Lombardia il 27 ottobre 2023 ha anche depositato un ricorso al Tar di Brescia;
da quanto appreso da fonti di stampa, la stessa Diocesi di Cremona, responsabile del Santuario, si è più volte espressa contro il progetto. In particolare il rettore del santuario mariano ha dichiarato: «la tutela del Santuario di Caravaggio e del suo paesaggio sono un patrimonio storico e artistico. La vicinanza di un nuovo comparto produttivo di 162 mila metri quadrati, ancora da urbanizzare e a poco più di 500 metri dal Santuario, non giustifica per nulla la sua localizzazione, ma al contrario crea una situazione di forte discontinuità dell'ecosistema e del paesaggio rispetto ai luoghi vincolati circostanti» –:
se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, intendano adottare iniziative, in accordo con il comune di Misano di Gera d'Adda, al fine di evitare che il progetto di un nuovo polo logistico possa compromettere in modo permanente il paesaggio circostante al Santuario di Santa Maria della Fonte di Caravaggio mediante un ulteriore consumo di suolo e compromettere la qualità della vita dei residenti anche a seguito di un'intensificazione del traffico veicolare".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Anna
5 aprile 2024 14:29
Ma no dai non ci credo...nei pressi di un Santuario ! Ma no dai non ci credo a tanta ottusita'! Mettete boschi . Abbiamo bisogno di boschi che assorbano l inquinamento provocato anche dai camion e dal cemento...no dai !basta cemento! Basta. Non ho parole.
Antonia
5 aprile 2024 16:55
Ha ragione cara Anna.....il cemento non si ferma ....a Piadena Drizzona ce n'è già tanto.....consumo di suolo per distese di auto .....e aggiungeranno ancora tanto cemento per ingrandire polo logistico....patente di ...........
Luigi
5 aprile 2024 17:00
Ottimo.
Adesso fermiamo la stessa cosa che vogliono fare a San Felice.