La diocesi di Cremona vuole uno "Scudo verde" per difendere il Santuario di Caravaggio dal polo logistico che la minaccia. Il 20 aprile catena umana
Uno "scudo verde" per salvare Caravaggio. Questo è il titolo del trimestrale de "Il Mosaico" della diocesi di Cremona. Il Santuario, lo scorso anno riconosciuto ufficialmente come "Santuario regionale della Lombardia" e la campagna circostante sono minacciati da un nuovo polo logistico nel Comune di Misano. Un megacentro logistico con 72 slot di carico e scarico e con un aumento del traffico veicolare di 175 mezzi pesanti e 121 auto al giorno. Il progetto prevede un'urbanizzazione di un'area di 122mila metri quadrati di cui 57mila destinati ad attività logistiche.La diocesi di Cremona si è già opposta all'insediamento ricorrendo al Tar nello scorso novembre (leggi qui). Ma per difendere il patrimonio di rate e fede del Santuario (circa mezzo milione di persone si recano ogni anno al Fonte) si sta costituendo un comitato con storici, architetti, giornalisti ed esperti del territorio. E già si programmano le prime manifestazioni.
Eugenio Bignardi, incaricato per la Pastorale sociale della Diocesi di Cremona spiega su "Il Mosaico" che "ciò che affascina del santuario, oltre alla sua maestosità, con la sua cupola di 64 metri, è la pace che si respira nei suoi ampi spazi circondati dai campi e attraversati da rivoli alimentati dai fontanili. Purtroppo questo patrimonio religioso, artistico, ambientale e paesaggistico è minacciato da progetti speculativi. Recentemente il Santuario è stato insignito dello Scudo Blu, simbolo individuato dalla convenzione dell'Aja del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitti armati. Ora - aggiunge - servirebbe uno 'scudo verde', per proteggerlo, insieme al suo territorio, dalla speculazione edilizia".
Gli fa eco Paolo Falbo, presidente del circolo Legambiente Serio-Oglio: "Il progetto può ancora essere fermato a tutela del valore paesaggistico e del patrimonio storico e religioso dell'area".
"Il Mosaico" cita poi, per quel che riguarda l'aspetto storico, l'archivista Francesco Tadini che sottolinea il valore storico dell'area già a partire dalle bonifiche medievali dei monaci Benedettini alle paludi del Lago Gerundo, fino all'apparizione mariana del 1432 che "ne fece luogo di culto e devozione, riconosciuto ufficialmente santuario da Papa Leone X. Fu quindi il cardinal Carlo Borromeo, alla fine del cinquecento, a far avviare i lavori per il Santuario nella forma attuale, che nei secoli sarebbe diventato meta di grandi pellegrinaggi, come accade ancora oggi".
E la mobilitazione contro l'insediamento porterà il 20 aprile a una mattinata di manifestazioni che prevede alle 10 il ritrovo all’ingresso del Santuario e tra le 10,30 e le 11,15 gli interventi di don Amedeo Ferrari, rettore del Santuario, Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia, Paolo Falbo, Circolo Legambiente Serio e Oglio, Dipartimento Economia e Management dell’Università di Brescia, Eugenio Bignardi, Laudato sì. Tra le 11,15 e le 12 ci sarà la formazione della catena umana ‘Abbracciamo il Santuario di Caravaggio’. Così lo scudo verde auspicato dalla diocesi troverà il suo primo compimento.
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commenti
Anna L. Maramotti Politi
4 aprile 2024 20:36
Il rispetto per i valori della fede sono alla mercè della logistica: obbrobrio costruttivo che offende il paesaĝgio, che consuma suolo, che aumenta l'inquinamento, che impoverisce l'economia locale e che non è certo luogo di sana socialità . I 30 denari sono la barriera verde?
Manuel
5 aprile 2024 01:48
Vedremo se almeno la diocesi riuscirà a infliggere una sconfitta a speculatori, politici, trafficoni, etc. Fondamentale il cambio di rotta in questo periodo, con tanta gente anestetizzata da individualismo, consumismo, fatalismo. Una sconfitta potrebbe far detonare il sistema, prima che il sistema faccia detonare il mondo.