Il governo verso la dichiarazione dello stato di crisi per siccità. Po mai così basso da 70 anni. A rischio stalle, raccolti e habitat
Il rilascio dell'acqua dalla centrale di Isola Serafini ha restituito qualche centimetro al Po ma questo non basta di certo e la situazione continua ad essere gravissima. La Bonifica di Isola Pescaroli è in piena emergenza idrica. Le turbine non riescono più a pompare l'acqua per il canale che fornisce acqua a tutto il Casalasco. Ieri erano decine i trattori e le ruspe che cercavano di mettere le turbine in condizione di aspirare l'acqua, questa notte in tanti erano ancora sulle sponde al lavoro per cercare di arrivare al fiume con tubi e raccordi. La situazione è gravissima. Il ministro dell'agricoltura Stefano Patuanelli ha dichiarato: "che è “inevitabile decretare uno stato di crisi rispetto al tema della siccità. Abbiamo intere aree del Paese ed europee che non vedono pioggia da mesi”. Il sindaco di Milano Beppe Sala ieri ha deciso di permettere il prelievo dall'acqua della Darsena per irrigare i campi a sud di Milano, e nell’approvare l’uso dell’acqua della Darsena per i terreni agricoli, ha dichiarato “gli effetti dei cambiamenti climatici non li vediamo più solo nei documentari. Sono nella nostra vita”.
E' allarme siccità per Coldiretti, secondo cui il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca (Pavia) è sceso a -3,7 metri su livelli più bassi da almeno 70 anni. In sofferenza anche i grandi laghi, come il Maggiore, sceso al minimo storico con on un grado di riempimento del 22%, mentre quello di Como è al 25%. Una situazione "drammatica", secondo Coldiretti, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate, con la mancanza di pioggia che in alcune zone dura da quasi tre mesi con il ricorso alle autobotti, razionamenti e misure restrittive anche per innaffiare orti e giardini.
Anche la Regione Emilia chiederà al Governo lo stato di emergenza nazionale. E' prevista una nuova riunione dell'autorità di Bacino del fiume: "Il quadro complessivo proiettato – che registra la peggior crisi da 70 anni ad oggi – è rappresentato da un insieme di indicatori idro-meteo-climatici tutti con il segno meno e con un fabbisogno per gli usi civili, irrigui e ambientali assolutamente più alto in questa stagione all’approssimarsi dei mesi estivi. La neve sulle Alpi è totalmente esaurita in Piemonte e Lombardia; i laghi, a partire dal Lago Maggiore, sono ai minimi storici del periodo (eccetto il Garda); la temperatura è più alta fino a due gradi sopra la media; la produzione di energie elettrica è in stallo; le colture, nonostante l’avvio tardivo di 15 giorni della pratica dell’irrigazione (esempio in Lombardia), sono tutt’ora in sofferenza; così come si accentua, con inevitabili danni ambientali a biodiversità e habitat" si legge nel comunicato d'inizio settimana. Ma la situazione è ancora peggiorata.
Non solo raccolti bruciati dalla siccità: a soffrire il caldo sono anche gli animali nelle fattorie lombarde, a cominciare dalle mucche che con le alte temperature stanno producendo per lo stress fino al 10% di latte in meno. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia nel sottolineare che preoccupa anche il calo delle rese nel foraggio per l’alimentazione degli animali, tagliate dall’assenza di precipitazioni.
Per le mucche – sottolinea la Coldiretti Lombardia – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Per questo – rileva la Coldiretti regionale – nelle stalle sono già scattate le contromisure anti afa, con gli abbeveratoi che lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi.
Nelle stalle, inoltre, sono in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura – continua la Coldiretti Lombardia - e i pasti vengono rimodulati per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi. Al calo delle produzioni di latte – continua la Coldiretti –, si aggiungono dunque i maggiori consumi di energia ed acqua che in questo momento sono costosi e carenti.
La situazione nelle campagne è drammatica – afferma la Coldiretti Lombardia – in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. La preoccupazione è forte anche per il calo delle rese produttive, dall’orzo al frumento fino ai foraggi, con mais e riso osservati speciali.
Secondo l’ultimo monitoraggio della Coldiretti il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca (Pavia) è sceso a -3,7 metri, su livelli più bassi da almeno 70 anni, ma in sofferenza sono anche i grandi laghi come il lago Maggiore che è sceso al minimo storico con on un grado di riempimento del 22% mentre quello di Como è al 25%.
La siccità – continua la Coldiretti – è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati quest’anno pari a circa 2 miliardi di euro a livello nazionale, per effetto del calo dei raccolti che hanno bisogno dell’acqua per crescere. Ad essere colpito dalla siccità è l’intero territorio dell’Italia, ma particolarmente grave è la situazione nella pianura padana dove per la mancanza di acqua – conclude la Coldiretti – è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo.
Un’emergenza nazionale che -sottolinea la Coldiretti- riguarda coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole nazionali.
Le foto sono di Gianpaolo Guarneri (Foto StudioB12)
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