Il maestro Isidoro Gusberti all'inaugurazione del teatro di Pieveottoville: "Dedicato ad Angelo Frondoni"
Un rinnovato spazio dedicato alla cultura, all’arte e allo spettacolo, che “parla” anche cremonese. Il luogo in questione è il Teatro di Pieveottoville (Parma) dove si sono conclusi i lavori di riqualificazione voluti e promossi dall’Amministrazione comunale di Polesine Zibello e finanziati con fondi del Pnrr e del Comune stesso.
Il teatro di Pieveottoville, realizzato nel 1921, è ora a disposizione della comunità come sala polivalente e contenitore di spettacoli teatrali, recite, proiezioni, feste, incontri e spazio per famiglie e imprese guardando al futuro e la cerimonia inaugurale è anche stata l’occasione cambiarne l’intitolazione passando da “Teatro San Carlo” a “Teatro Angelo Frondoni, già San Carlo”. Angelo Frondoni, musicista nato a Pieveottoville nel 1809 e morto a Lisbona (dove riposa) nel 1891 ebbe una importante carriera in terra lusitana ed alla sua figura hanno dedicato importanti studi e ricerche i musicisti cremonesi Isidoro e Gioele Gusberti, culminato con la realizzazione del volume “Angelo Frondoni: il Verdi portoghese” contenente gli atti del convegno internazionale promosso nel 2013 proprio a Pieveottoville, nello stesso teatro.
Il maestro Isidoro Gusberti, direttore dell’Ensemble “Il Continuo” di Cremona, ha partecipato all’inaugurazione del teatro ricordando ai tanti presenti proprio la notevole mole di lavoro che è stata fatta dopo che, ormai diversi anni fa, ha assunto anche la direzione della corale “Emanuele Muzio” di Zibello. Incarico che aveva accettato, come da lui stesso precisato, solo alla condizione di non limitarsi alle mere esecuzioni canore ma approfondendo anche la conoscenza e lo studio della storia legata ai musicisti locali, su tutti Emanuele Muzio (unico allievo del maestro Verdi) e Frondoni, appunto. Su Frondoni si diede vita al convegno del 2013 e gli atti sono poi stati pubblicati nel libro “Angelo Frondoni: il Verdi portoghese”, curato dal figlio Gioele.
“Questa dedicazione del teatro di Pieveottoville ad Angelo Frondoni – ha commentato con soddisfazione il maestro Isidoro Gusberti – la sento come la naturale evoluzione di quanto si è fatto e studiato finora e, naturalmente, spero non ci si fermi qui”. A ripercorrere la storia del teatro, realizzato nel 1921 dalla locale Cassa rurale di piccolo credito e passato negli anni Ottanta del Novecento all’ex Comune di Zibello, è stato invece l’ex sindaco e storico locale Gaetano Mistura che, a sua volta, sulla figura del maestro Frondoni ha svolto importanti ricerche che hanno permesso di risalire anche alla casa natale e al contributo che Frondoni stesso diede al patriottismo in Portogallo ma ha anche svelato un altro legame cremonese. Infatti, in origine, il teatro era arricchito anche da un sipario e da un fondale del cremonese Giuseppe Moroni (di cui ricorre il 65esimo della morte) che aveva anche curato i decori del boccascena.
Moroni, come già ampiamente ricordato su Cremonasera nacque a Cremona il 6 ottobre 1888 e morì a Roma il 22 ottobre 1959 ma per molti anni stabilì, per così dire, la sua seconda casa proprio a Pieveottoville dove aveva anche un laboratorio e dove realizzò numerose e importanti opere. Purtroppo, però, tutto ciò che del Moroni si trovava nell’allora Teatro San Carlo, è da molti anni andato irrimediabilmente perso e questo è, ovviamente, un peccato. Con la speranza che la terra parmense in cui ha a lungo vissuto e operato (restano di lui numerose e rilevanti opere d’arte) prima o poi gli dedichi una mostra e, magari, una giornata di studi.
Eremita del Po
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commenti
Jim Graziano Maglia
6 novembre 2024 17:38
Evviva! Il gioiellino dell'Arte e della Cultura di Pieveottovile è ritornato a rivivere! E in questi nostri tempi assai travagliati..è un grande dono ! L'ho sempre guardato pure io con una certa ammirazione nel passarvi accanto nei miei amanti "tour" in bicicletta,a cavallo delle due sponde del Grande Fiume.E pure Muzio, Frondoni ed altri insigni personaggi della Musica e dell'Arte in genere, saranno certamente felici e sorridenti per questa efficace e ripristinata sala polivalente,come il sempre bravo Paolo Panni la definisce in modo appropriato,nel suo coinvolgente articolo.Evviva il rinato teatrino di Pieveottovile che ora si potrebbe anche pronunziare come "Teatrinottovile".Credo che anche il grandissimo e inarrivabile M.o Giuseppe Verdi (pochi sono i chilometri dai suoi famisi luoghi natii),forse avrà già pronta la sua bacchetta musicale, chissà magari per una nuova accattivante aria, appositamente scritta per l'occasione.(PS:.La fantasia deve averla sempre vinta soprattutto in questi giorni di guerre e di sofferenza..).Grazie ed hip hip hurrah al bel Teatrino locale e non..solo....