Il sì della Cei allo Ius Scholae: "Basta ideologie". E lo fa attraverso monsignor Giancarlo Perego, cremonese, vescovo di Ferrara
"La riforma della cittadinanza con lo Ius scholae va incontro alla realtà di un Paese che sta cambiando.Spero che le ragioni e la realtà prevalgano rispetto ai dibattiti ideologici per il bene non solo di chi aspetta questa legge ma anche dell'Italia che è uno dei Paesi più vecchi".
Lo dice in un'intervista all'ANSA monsignor Gian Carlo Perego che nella Cei è il Presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e Presidente della Fondazione Migrantes. Monsignor Perego, arcicivescovo di Ferrara e Comacchio, è cremonese nato a Vailate e poi cresciuto ad Agnadello diocesi di Cremona. Nel maggio 2017 è stato consacrato vescovo nella nostra Cattedrale. Alle forze politiche che affermano non sia una priorità il rappresentante della Cei replica: "Ne parliamo da almeno quindici anni, contrapporre il caro-bollette non ha senso". Per Perego, la politica deve fare un passo in avanti, oltre i "dibattiti ideologici, per il bene non solo di chi aspetta questa legge, ma anche della stessa Italia, uno dei Paesi più vecchi". "La cittadinanza - prosegue - è uno strumento di inclusione, integrazione, partecipazione attiva alla vita della città e di sicurezza sociale. Uno strumento che per ragioni etiche e di giustizia salvaguarda la dignità delle persone. E' uno strumento democratico", sottolinea monsignor Perego, le cui dichiarazioni sono oggi su tutti i giornali italiani.
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