19 marzo 2023

Il sindaco Michel Marchi chiama a raccolta i cittadini di Gerre contro il progetto di mega impianto per biometano di A2A. "Se necessario ricostruiremo Fort Apache"

Il malumore è forte tra i residenti di Gerre de' Caprioli. "Ci risiamo, il Comune di Gerre dè Caprioli sta tornando in auge come terra di conquista da parte di chi, senza scrupolo alcuno, procaccia terreni e risorse da inglobare che cavalcano cosiddetti progetti eco-sostenibili" - afferma un cittadino del paese che aggiunge: "Cremona, o meglio la frazione di Gerre dè Caprioli, sta ancora pagando lo schiaffo (e la beffa) del Combustore e dell’Impianto di Biomasse, che amministrazioni fin troppo compiacenti, avevano ‘offerto’ (non certo senza un ritorno a breve/lungo termine) alle holding di turno".

La storia è recente, ed è quella dell’impianto di Bio-Gas (o Bio-Metano) che dovrebbe essere costruito da A2A in via Bosco, e su questo è intervenuto, e assicura che interverrà ancora in futuro il Sindaco di Gerre de' Caprioli Michel Marchi che  oltre a  denunciare questo ennesima beffa per il suo paese, sta raccogliendo le firme dei cittadini che si oppongono al progetto, sotto una lettera aperta indirizzata  al  Presidente della Provincia di Cremona Mirko SIgnoroni, al Settore Ambiente della Provincia di Cremona e al Sindaco del Comune di Cremona Gianluca Galimberti:

“Sono passati quasi trent’anni da quello che ancora oggi possiamo annoverare come il più grande schiaffo alla democrazia cremonese. Dopo un referendum popolare che bocciava la costruzione dell’inceneritore in via Bosco, il Comune di Cremona decideva di andare avanti comunque. Nasceva così uno dei più iconici movimenti di resistenza e protesta pacifica: Forte Apache. Chissà cosa direbbero oggi i compianti Mario Bini e Bruno Poli nel vedere che ancora una volta si tenta di annientare il territorio nella parte sud della Città. - afferma il sindaco Marchi - Circa 15 anni fa il colpo di mano con il quale veniva realizzato, nel silenzio (…assenso?!) delle Amministrazioni l’impianto di combustione delle biomasse legnose. Il metodo è sempre lo stesso: il progetto prevede una capacità che si attesta sotto il limite massimo necessario per imporre la Verifica di Impatto Ambientale. Così si può chiedere l’esclusione, costruire, inquinare, con buona pace di chi ci sarà.  Oggi lo stesso schema: un maxi progetto, Cremona 20/30, noto soltanto ai fedelissimi del Sindaco di Cremona e poco più, bollinato con il marchio “Green” che fa sempre atmosfera". 

Prosegue Michel Marchi: "Ma attenzione, il progetto è geniale e diabolico allo stesso tempo: si tratta di più impianti, che verranno costruiti e realizzati separatamente così, magia delle magie, nessuna procedura di VIA sarà mai obbligatoria e tutto potrà essere sempre derubricato con una verifica di assoggettabilità. Ci si mette pure il Testo Unico Ambientale a dare ragione a chi questi impianti li propone vincolando gli Enti al ruolo di notaio, ci si è messo anche Draghi che nel decreto 77/2021 ha in sostanza detto che se ci sono soldi del PNRR da spendere nessuno deve rompere le scatole, con buona pace dei nostri figli".

"Succede oggi con questo impianto di digestione anaerobica da 500.000 mc di biometano (anche qui “bio” fa cornice) che tratterà circa 94mila tonnellate di rifiuti all’anno, solo in input senza contare il prodotto digestato che dovrà uscire dall’impianto. -  prosegue il sindaco - Solo per un paragone: oggi l’inceneritore brucia circa 70mila tonnellate all’anno di rifiuti".

"Ci saranno problemi sanitari, problemi di traffico, problemi odorigeni, problemi ambientali… ma tutto nel segno della “Green economy”, dell’economia circolare.  Tutto a due passi dalle case e, udite udite, sarà il primo impianto di biometano lontano dalle principali fonti di alimentazione (reflui zootecnici e insilato), così che qualcuno o qualcosa dovrà anche portarli…. Per la gioia delle nostre strade che andranno in frantumi (e vista come è messa già la tangenzialina ci sarà da divertirsi). - continua Marchi chiamando a raccolta la sua gente -  È il momento di farci sentire. Come trent’anni fa. Se ci sarà bisogno ricostruiremo Forte Apache, per resistere ancora una volta ai soprusi di chi viene da lontano, di chi parla di ecologismo dipingendo di verde i camini delle fabbriche".

Ecco il video con la protesta di Michel Marchi

La lettera-appello alle autorità locali che i residenti nel comune stanno sottoscrivendo

APPELLO PUBBLICO PER DIRE NO AL PROGETTO Dl UN NUOVO IMPIANTO Dl DIGESTIONE ANAEROBICA (BIOMETANO) IN VIA BOSCO

Al Presidente della Provincia di Cremona

Al Settore Ambiente della Provincia di Cremona

Al Sindaco del Comune di Cremona

Il Comune di Gerre de' Caprioli, i suoi Residenti e tutte le persone che frequentano il nostro amato territorio si oppongono con forza al progetto, cosi come è stato presentato, di realizzazione di un impianto di digestione anaerobica (biometano) da realizzarsi in via Bosco.

Da decenni questa porzione di territorio è deturpata da insediamenti industriali per la gestione dei rifiuti. Realizzati contro la palese volontà popolare espressa in un referendum. E tutto ciò all'interno dei confini del Parco del Po e del Morbasco che dovrebbe preservare la biodiversità e dovremmo tutelare con ogni nostra forza.

Siamo preoccupati dai riflessi che questo impianto avrà su tutti noi. Sanitari in primi abbiamo ancora dati parziali legati allo studio epidemiologico che comunque già dice che qui si muore di più e prima; riflessi ambientali, riflessi sulle infrastrutture perché la rete stradale di Gerre e della parte sud di Cremona non può reggere un aumento del traffico pesante ed agricolo.

Questo impianto potrà gestire quasi 90mila tonnellate all'anno di rifiuti. circa 20mila in più dell'inceneritore e noi siamo stanchi di essere considerati la discarica della Provincia. Siamo vicini ai residenti di via Bosco, nostri compaesani naturalizzati da tempo e nostri conparrocchiani, che non meritano questo ennesimo schiaffo e il rischio di un concreto deprezzamento delle loro proprietà.

Gli Enti preposti al controllo prendano atto della crescente protesta e tutelino le persone e l'ambiente, non si pieghino ai falsi miti di chi parla di ecologismo dipingendo di verde i camini delle fabbriche, asseverati al denaro e ad interessi provenienti da lontano.

Se sarà necessario ricostruiremo Forte Apache, ancora una volta!

 


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