2 ottobre 2025

Il turismo culturale in Italia: il 21° rapporto annuale di Federculture presentato al Museo del Violino. A Cremona, musica classica e heavy metal trascinano le presenze

La Lombardia è tra le regioni italiane turisticamente più attrattive, in particolare per quanto riguarda gli stranieri. Nel 2004 è infatti la 3° regione per presenze internazionali (29,25 milioni), con un aumento del 15,1% delle presenze dall'estero e la prima per spesa dei turisti stranieri.  Il turismo culturale si conferma uno dei pilastri della crescita del settore turistico italiano, con risultati che in molti casi superano quelli degli anni precedenti alla crisi. Nel 2024 ha rappresentato il 63,2% delle presenze complessive, pari a 294 milioni, segnando un +9% rispetto al 2019. 

È la fotografia che emerge dal 21° Rapporto Annuale Federculture "Impresa Cultura", presentato questa mattina al Museo del Violino. Dati, analisi e misurazioni sono stati presentati e sintetizzati a partire dal volume che, ogni anno, presenta una fotografia aggiornata del settore culturale, in questa edizione dedica un focus in particolare proprio al rapporto tra turismo e cultura ed in particolar modo in Lombardia.

L'incontro, organizzato in collaborazione con la Fondazione Museo del Violino di Cremona, è stata l'occasione di confronto tra istituzioni e operatori per approfondire il ruolo del turismo culturale e il contributo dei territori allo sviluppo del Paese. Presente l'assessore Rodolfo Bona, l'assessore Luca Burgazzi, Alberto Bonisoli (Direttore Ufficio Studi Federculture), Andrea Cancellato (Presidente Federculture) e Virginia Villa, Direttrice Fondazione Museo del Violino a fare gli onori di casa.

La cultura sicuramente ha dato una spinta importante nella ripresa del turismo post pandemico, ed ancora oggi continua a rappresentare la vera spina dorsale dell'intero comparto turistico nazionale, il vero motore della ripartenza del settore dopo il Covid. Non a caso, per il 56% dei turisti stranieri la cultura è il primo motivo per scegliere l'Italia, mentre per il 70,2% dei turisti italiani rappresenta almeno una delle motivazioni di viaggio. 

"Questo report è uno strumento di osservazione ed interpretazione dei dati che disegnano la realtà del turismo culturale, una forma di turismo non facilmente misurabile in quanto spesso la finalità culturale è secondaria rispetto alle motivazioni per cui un turista si sposta in una città o un territorio - ha spiegato Bonisoli- pensiamo ad esempio alle masse che si muovono per un concerto, chi viaggia per lavoro e si trova ad essere comunque turista per qualche ora e visitare magari un museo o un luogo d'arte".

Non stupisce che sia proprio la Lombardia a confermarsi come una vera e propria superpotenza del turismo culturale, con oltre 29 milioni di presenze di turisti stranieri, terza regione più visitata in Italia dopo Veneto e Lazio, ma soprattutto al primo posto per spesa complessiva dei visitatori -nel 2024 ha sfiorato i 10 milioni di euro, davanti a Lazio (8,6 milioni) e Veneto (7 milioni)-. Un primato che evidenzia chiaramente non solo l'attrattività del territorio ma anche la capacità della regione di intercettare flussi di turismo internazionale a più alto valore aggiunto.

Ma accanto ai dati più positivi, si trovano anche alcuni aspetti critici di cui è necessario tenere conto, ad esempio il fatto di essere penultima in Italia per quota di comuni a vocazione culturale, poco più del 4%, davanti solo al Molise, con la maggior parte delle presenze che si concentra su Milano e su alcune città capoluogo come Mantova, Cremona, Brescia, Bergamo e Pavia.

"I dati del Rapporto Federculture confermano il ruolo decisivo del turismo culturale come traino per l'intero settore turistico e per l'economia del Paese. Mostrano tuttavia anche la necessità di rafforzare le politiche di riequilibrio territoriale, sostenendo le realtà rappresentano autentici poli culturali di eccellenza. È fondamentale puntare su una strategia che sappia valorizzare non solo le grandi città ma anche i centri di medie e piccole dimensioni, dove la cultura può diventare il motore di uno sviluppo più diffuso e sostenibile" ha dichiarato Alberto Bonisoli – Direttore Ufficio Studi Federculture.

Su Cremona, il dato più significativo sono i numeri della recettività extra-alberghiera, "che ha raggiunto ormai quasi 300 unità tra bed & breakfast ed AirBNB, triplicano il numero dei posti letto che, se nel comparto alberghiero arriva a circa 680, nell'extra-alberghiero supera i 1200 e che resta la soluzione preferita dai turisti stranieri"- come ha spiegato l'assessore Burgazzi-. Un fenomeno dunque di cui tenere conto e da analizzare per capire i movimenti e le tendenze del turismo cremonese. "Allo stesso modo il dato della permanenza ha superato le due notti, restando trasversale nel corso dell'anno, senza picchi estremi, salvo in caso di festival o eventi, come ad esempio il Monteverdi Festival o, di natura completamente diversa, il Luppolo in Rock"

Ma la vitalità del sistema culturale lombardo e la forza del suo legame con i territori è testimoniata anche da altri indicatori. La Lombardia si confermala regione italiana più attrattiva per le risorse private destinate al settore. Ad aprile 2025 le erogazioni raccolte attraverso l'Art Bonus hanno toccato quota 377,8 milioni di euro -  pari al 35% del totale nazionale - grazie al contributo di imprese, enti e cittadini. Un primato consolidato anche nel 2024, quando in Lombardia sono stati raccolti 51,3 milioni di euro, oltre 30 milioni in più del Piemonte, seconda regione in classifica.

"A Cremona non abbiamo interventi diretti del Ministero, il Comune in questi anni si è fatto carico direttamente di investimenti significativi in questo settore che, oltre al turismo, porta a Cremona anche chi lavora per i grandi eventi e rimane in città per tutto lo svolgimento delle manifestazioni" ha aggiunto Burgazzi.

Infine, sempre a livello di regione, vanno sondati i dati realtivi alla Lombardia ed aggiornati al 2024 sulla partecipazione a eventi e attività culturali: i numeri mostrano una domanda in costante espansione e un comparto ormai pienamente rilanciato dopo la pandemia. In Lombardia, infatti, i livelli di partecipazione sono spesso sopra la media nazionale e in alcuni casi tra i più alti in Italia. Nel 2024 quasi la metà dei residenti (48,5%) è andata al cinema: un dato che colloca la regione al terzo posto, subito dopo Lazio (53,1%) e Umbria (49,1). Anche i musei e le mostre hanno un pubblico solido con il 38,4% di frequentazione; la visita a monumenti e aree archeologiche coinvolge un terzo della popolazione (33,4%). Nello stesso anno sono in forte crescita i musei e i siti culturali lombardi, protagonisti anche nelle classifiche nazionali e internazionali.

"Negli ultimi anni stiamo registrando un +10% di presenze turistiche a Cremona e sul territorio, che vanno analizzate nella loro evoluzione e che saranno la sfida dei prossimi anni, ossia creare un percorso di strutturazione di un comparto che è patrimonio delle generazioni future, di tutti i lavoratori della cultura e dei giovani che si approcciano a questo mondo" ha concluso Burgazzi

"Dobbiamo rivalutare il ruolo della cultura: il Covid ci ha mostrato le città senza la possibilità di vivere e praticare la cultura e i giovani ne hanno sofferto. - ha concluso Andrea Cancellato, Presidente di Federculture. - La cultura è uno dei motori dell'economia, un perno della vita comunitaria. Oggi non possiamo ancora sentirci soddisfatti della fruizione culturale, per questo chiederemo al governo di fare il possibile per non far mancare i fondi al settore".

Foto Francesco Sessa Ventura

 

Michela Garatti


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