17 febbraio 2025

In pronto soccorso a Crema un operatore sociosanitario dedicato all’accoglienza: “il volto umano della cura durante l’attesa”

Dal 15 febbraio presso il pronto soccorso di Crema è attiva una nuova figura dedicata all’accoglienza. Si tratta di un operatore sociosanitario, identificato da una divisa fucsia, deputato all’orientamento dei malati e dei loro familiari. Svolgerà anche funzioni di assistenza alberghiera e di monitoraggio dei pazienti in attesa. Il progetto, partito in via sperimentale, avrà una durata di tre mesi. L’attività, al momento, è garantita su due turni, mattutino e pomeridiano ed entro aprile verrà estesa anche al turno notturno.  

L’inserimento di questa nuova figura – spiega il responsabile del Pronto Soccorso Giovanni Viganò - ci consentirà di migliorare anche le comunicazioni con i familiari, riducendo il senso di smarrimento e limitando il disagio emotivo legato alla mancanza di informazioni. Pensiamo che questo profilo, qualificato e già inserito nell’organizzazione del pronto soccorso, possa rappresentare un ponte tra i pazienti, le loro richieste e le loro aspettative e le nostre strutture. Un operatore sanitario è in grado di attivare necessarie sinergie con il personale infermieristico e medico, è una sentinella capace di fornire allerta tempestiva in caso di necessità. Potrà integrarsi ed essere un riferimento anche con i volontari che oggi prestano servizio in pronto soccorso”. 

Sarà una presenza importante durante il tempo d’attesa. “Ricevere informazioni chiare e precise in un momento di dolore e, quindi, spesso, di agitazione, può essere rassicurante” continua il direttore aziendale delle professioni sanitarie e sociosanitarie Annamaria Bona. “In pieno accordo con la direzione strategica, abbiamo deciso di inserire un operatore sanitario, capace di unire alle indispensabili doti relazionali ed umane, anche conoscenze e competenze tecniche riconducibili ai bisogni di base e che consentano, in caso di necessità, di procedere alla rilevazione dei parametri vitali. Vogliamo che, anche durante il tempo dell’attesa, i nostri utenti si sentano accolti, compresi e “al sicuro”. Pensiamo che una presenza qualificata costante possa essere un antidoto al timore e alla solitudine, possa rappresentare quel volto umano della cura che non deve mai mancare”.

Ascolto, competenza tecnica ed empatia saranno ingredienti fondamentali per costruire, sin dall’ingresso in pronto soccorso, un’alleanza tra il paziente e la sua famiglia ed il personale sanitario, che potrà rilevarsi terapeutica. “Riteniamo – prosegue Bona – che queste competenze possano essere fondamentali anche nella prevenzione di comportamenti aggressivi nei confronti del personale sanitario”. 

Una mano tesa, una risposta pronta, una persona capace di ascoltare in silenzio o di percepire i silenzi. Così – ha chiarito il direttore generale Alessandro Cominelli - intendo l’inserimento di questa nuova figura con un ruolo dedicato all’accoglienza in pronto soccorso. Il lavoro per cercare di ridurre un’attesa che può essere snervante, a contatto con il dolore, è costante, così come è costante lo sforzo di garantire cure personalizzate e di qualità. Ma lo sappiamo: l’attesa è difficile e spesso, dove manca la comunicazione, crea un senso di smarrimento. Ho sempre inteso l’ospedale di Crema, come un ospedale a misura di ciascuno, per una comunità che qui deve sempre sentirsi accolta. Allora, questa novità vuole essere una risposta concreta ad un bisogno di accoglienza che in questo tempo abbiamo avvertito, affinché in ospedale a Crema nessuno venga lasciato solo”. 

 


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