In una lettera scritta da Rossella Cominotti e firmata anche da Zenucchi il proposito del doppio suicidio. L'uomo avrebbe ferite al collo
Emergono nuovi elementi sul femminicidio di La Spezia. Alfredo Zenucchi ha confessato di aver ucciso la moglie, Rossella Cominotti, trovata morta in un albergo. La coppia aveva espresso in una lettera, scritta da lei e firmata da entrambi, il proposito di suicidarsi: la missiva è tra gli elementi raccolti dai carabinieri nella stanza dellʼhotel di Mattarana, dove è stato trovato il corpo della 53enne e la conferma è arrivata da una nota della Procura di La Spezia in cui si afferma che la lettera "apparentemente scritta dalla donna e sottoscritta da entrambe". Il marito, Alfredo Zenucchi, lo ha spiegato anche durante l’interrogatorio. Usando il suo rasoio l’ha colpita al collo, oltre che ai polsi, e per due ore la donna è rimasta agonizzante in una pozza di sangue fino a quando, verso le 22, è spirata. L’uomo, mai uscito dalla camera da letto, è rimasto accanto al cadavere: ha vegliato la moglie per 36 ore. Poi, l'altro ieri mattina, l'8 dicembre, è sceso a fare colazione, ha preso la sua auto, la Citroen C3 bianca, e si è diretto verso la Toscana, dove poi è stato intercettato dai carabinieri di Pontremoli ad un posto di blocco in Lunigiana e arrestato. “Sono andato via dall’hotel perché volevo togliermi la vita, volevo trovare un dirupo per suicidarmi – ha ribadito più volte -, ma poi non ho trovato il coraggio”. Alberto Rimmaudo, l'avvocato di Zenucchi, ha raccontato che il suo assistito voleva raggiungere un rettilineo per prendere velocita' e andarsi a schiantare. E il viaggio in Liguria sarebbe stato programmato per l'intento suicida di entrambe. Sempre secondo il legale i due avrebbero tentato più volte di togliersi la vita dapprima pensando al gas di scarico dell'auto poi con la scelta di ferirsi a vicenda con un'arma da taglio. Sempre secondo l'avvocato Zenucchi presenterebbe ferite al collo.
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