Inaugurata la mostra dedicata al Boccaccino: «Bellezza che apre al mistero». Al Museo Diocesano di Cremona la prima mostra monografica dedicata al pittore nel quinto centenario della morte
È stata inaugurata nella mattinata di venerdì 10 ottobre, nella Galleria dei Vescovi del Palazzo vescovile di Cremona, la grande mostra Il Rinascimento di Boccaccio Boccaccino, allestita al Museo Diocesano di Cremona in occasione dei 500 anni dalla morte del pittore che a Cremona ha lasciato tracce memorabili della sua arte, in particolare nel meraviglioso ciclo di affreschi della Cattedrale.
Ad aprire la presentazione è stato don Gianluca Gaiardi, direttore del Museo Diocesano e delegato per i Beni culturali della Diocesi: «Siamo una piccola realtà che si affaccia sul mondo della cultura e sulla città – ha sottolineato –. Il bello si racconta attraverso l’incarnazione: opere che rendono visibile il divino. L’arte, per noi, è un modo di narrare qualcosa di evangelico».
Il sindaco di Cremona, Andrea Virgilio, ha rimarcato il valore civico del progetto: «Dentro questo percorso c’è il racconto di come si valorizza il patrimonio di una comunità, non solo attraverso la conservazione, ma anche con l’attivazione del territorio. Bussare alle porte di altre realtà con orgoglio e competenza: questa mostra ne è la dimostrazione».
Un riconoscimento che sottolinea come il progetto unisca le energie della città attorno alla valorizzazione del suo patrimonio artistico. L’idea della mostra nasce dalla recente acquisizione da parte del Museo Diocesano di una tavola di Boccaccino, frammento di una pala d’altare un tempo nella chiesa di San Pietro al Po, considerata una delle ultime opere del maestro. Con questa acquisizione, il Diocesano può oggi vantare il più ricco nucleo di opere dedicate a Boccaccino, rendendolo un punto di riferimento per la conoscenza del pittore.
Gabriele Barucca, già dirigente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova, ha preso la parola ribadendo l’importanza della cultura come elemento di identità e formazione per la collettività: «Non dobbiamo parlare solo di tutela e valorizzazione, ma di conoscenza. Da qui è nata l’idea della mostra. Trasmettere che la cultura non è soltanto veicolo per il turismo, ma espressione di identità e valori: è fondamentale che anche le nuove generazioni possano accedervi. Queste iniziative sono fatte per la gente, per far conoscere un periodo importante della storia della città».
Il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, ha offerto una riflessione sul significato spirituale della bellezza artistica: «La bellezza corrisponde a un bisogno di senso: è una sospensione, una finestra sull’invisibile, uno sguardo nel mistero. Sono felice che il nostro museo non sia un “museo” nel senso statico del termine – come ricorda Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium – ma un volano di vita, educazione, conoscenza, contemplazione e incontro».
L’inaugurazione ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti delle Istituzioni e del mondo culturale, tra cui per il Comune di Cremona l’assessore alla Cultura Rodolfo Bona e l’assessore al Turismo e Politiche giovanili Luca Burgazzi.
Per questa mostra il Museo Diocesano ha scelto di non utilizzare lo spazio delle esposizioni temporanee, ma di inserire il percorso espositivo all’interno del percorso museale permanente, in dialogo con le collezioni. «Anche questa è una scelta simbolica – ha sottolineato Gaiardi – : dare spazio a un artista che ha dato lustro alla nostra città e che, con le sue opere, racconta la nostra Cattedrale».
La direzione scientifica della mostra è affidata a Francesco Ceretti (Università degli Studi di Pavia) e Filippo Piazza (Soprintendenza ABAP per le province di Brescia e Bergamo). «Boccaccino meritava una mostra come questa – ha spiegato Piazza –. È un pittore che, nonostante una lunga storia di studi fin dall’Ottocento, resta poco conosciuto al grande pubblico. La mostra vuole colmare questo divario, raccontando una figura che vive tra il proto-classicismo e le più moderne suggestioni rinascimentali».
Il percorso espositivo si articola in otto sezioni cronologiche, illustrate da Ceretti, che accompagnano il visitatore dalle prime esperienze giovanili alle opere della maturità, fino al frammento recentemente acquisito.
La mattinata si è conclusa con il taglio del nastro e una visita guidata dai curatori, che hanno accompagnato il pubblico alla scoperta dei capolavori di Boccaccino.
Biglietti e info
La mostra Il Rinascimento di Boccaccio Boccaccino sarà visitabile presso il Museo Diocesano di Cremona fino all’11 gennaio 2026. L’esposizione è visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì, con i seguenti orari: dalle 10 alle 13 (ultimo ingresso alle 12) e dalle 14.30 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17). Il biglietto d’ingresso ha un costo di 8 euro. I minori di 14 anni accompagnati entrano gratuitamente.
Con un biglietto separato, sempre al costo di 8 euro, è inoltre possibile visitare il Torrazzo e il Battistero di Cremona, per completare la scoperta del patrimonio artistico e architettonico della città.
Per scolaresche e gruppi sono previste modalità di visita dedicate, su prenotazione ai contatti: info@museidiocesicremona.it e 0372 495082.
Per tutti i visitatori è possibile acquistare il proprio biglietto online sul sito www.museidiocesidicremona.it o direttamente nelle biglietterie del museo diocesano o del Torrazzo museo verticale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti