30 giugno 2022

Isola Dovarese e Torre Picenardi, i borghi della cultura e del benessere. Due milioni dal PNRR per la casa della cultura, una residenza per musicisti, un ostello

Isola Dovarese e Torre de’ Picenardi costruiscono il loro futuro attraverso un progetto che porta, sul territorio, il PNRR. Grazie al “Bando nazionale Borghi”, nella linea d’azione dedicata a “turismo e cultura 4.0” hanno ottenuto un contributo che supera i due milioni di euro e che permetterà di realizzare un vero e proprio piano di rigenerazione dei due Comuni. 

Quello delle due realtà casalasche è un traguardo straordinario. Basti, a testimoniarlo, il fatto che, in Lombardia, sono stati finanziati solo diciotto progetti sui quasi centoquaranta presentati. E la stessa percentuale si registra a livello nazionale, con poco più di duecento piani di rilancio finanziati sui quasi milleottocento che avevano presentato la loro candidatura. A curare la redazione del progetto, insieme alle Amministrazioni, è stata la Confcommercio Cremona. “Il progetto - si legge nel documento presentato a Regione Lombardia - prevede la valorizzazione e gestione di storia, arte, cultura e tradizioni dei due comuni, integrando obiettivi di tutela del patrimonio culturale con le esigenze di rivitalizzazione sociale ed economica, di rilancio occupazionale e di contrasto allo spopolamento”. Per gli amministratori “il patrimonio culturale dei borghi deve creare radici per rendere i luoghi attrattivi per le nuove generazioni attraverso la creazione di occupazione in un ecosistema che risponda alle esigenze del quotidiano”. Proprio per questo hanno pensato ad “un progetto culturale che produca attrattività, tuteli il territorio e riporti le persone a vivere nei borghi”. In particolare si intendono integrare obiettivi di tutela del patrimonio culturale con le esigenze di rivitalizzazione sociale ed economica, di rilancio occupazionale e di contrasto allo spopolamento.  La strategia de “I Borghi della cultura e del benessere” si basa sulla trasformazione di spazi all’interno del tessuto urbano di Isola Dovarese e Torre de’ Picenardi quali “microcosmi locali a portata globale”, destinati ad accogliere soggetti ed azioni, pubblici e privati, per creare nuove potenzialità persistenti per lo sviluppo sociale ed economico.

Si è partito da quello che è un punto di forza non adeguatamente valorizzato. Il patrimonio culturale e architettonico si compone di elementi di valore, ma attualmente non riesce a generare un cambiamento nella società e nell’economia tale da rendere il territorio attrattivo per residenti, giovani e imprese. In questo modo si rischia di alimentare il declino. Invece serve una inversione di rotta. Che le Amministrazioni intendono mettere in atto rilevando il patrimonio in disuso e rimettendolo in gioco, attraverso la partecipazione con la comunità, il settore no-profit e le imprese, incardinando il progetto sul tema della cultura e del benessere. Se gli obiettivi sono chiari il percorso per raggiungerli prenderà forma dall’ascolto e dalla progettazione partecipata con tutti i portatori di interesse. Tra le azioni programmate quelle del riuso degli immobili storici, messi a disposizione dagli enti pubblici proprietari o, nel caso di Isola, acquisiti, dopo la attuale fase di detenzione. “Questo è possibile poiché le due comunità di Isola e Torre sono parte attiva della proposta culturale. Una esperienza di cultura vissuta e interpretata che diventa, attraverso gli incontri tra i cittadini, le associazioni e i nuovi soggetti chiamati a proporsi come leve economiche, proposta di valorizzazione permanente”, si legge nel progetto. 

Palazzo Dovara, ad esempio, diventerà una “casa della cultura diffusa”, ove giovani artisti, associazioni, imprenditori vivono, lavorano, si confrontano per sviluppare idee e progetti. 

E alla cultura saranno dedicati anche altri spazi. È stato ipotizzato un laboratorio di liuteria, una sede per la Proloco e la associazione pubblico/privato che si costituirà. Verrà rilanciato l’infopoint e realizzato un ostello. 

Il cuore della Casa della cultura è una residenza per musicisti, con locali individuali e sala prove, uno spazio di contaminazione tra giovani e maestri, scambio tra la grande musica e la sensibilità artistica delle associazioni del luogo impegnate nella rievocazione del Palio: danza, canto, musica medioevale e rinascimentale, costumi, letteratura, storie di caccia e di guerra. 

L’Associazione Musicale Gasparo da Salò, che promuove il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo e l’omonima orchestra, attraverso il progetto ‘Classic Farm’ aprirà le porte di Palazzo Dovara a giovani talentuosi musicisti e piccoli ensemble per brevi periodi residenziali. Cultura e benessere si fonderanno in un singolare unicum: l’approccio adottato sarà infatti orientato al benessere del musicista a 360°, non solo tecnica ma anche rigenerazione psico-fisica. Attraverso inoltre l’organizzazione di corsi e masterclass con artisti internazionali, Palazzo Dovara vuole diventare un centro attrattivo per i nuovi talenti della musica classica, creando un circolo virtuoso che animi il territorio ospitante tutto l’anno.

Ugualmente ambizioso il calendario di eventi che si intendono proporre, capace di rendere attrattivo il territorio tutto l’anno, con appuntamenti che ambiscono ad attrarre una partecipazione internazionale. Iniziative anche ambiscono ad affascinare il visitatore fino a stimolarlo a trasferirsi. Perché il progetto vuole aumentare la qualità della vita e le possibilità di lavoro, grazie all’incremento del flusso turistico; perché le imprese culturali aiuteranno a rileggere il patrimonio come opportunità di lavoro e saranno fonte diretta di occupazione.  

L’ultima linea include tutte le altre in un processo trasversale di animazione e partecipazione dei cittadini chiamati a prendere coscienza/conoscenza del patrimonio ed a farsene carico. La ricerca di idee e candidature è stata impostata in modo funzionale alla nascita e persistenza del progetto, in un mix innovativo di esperienze locali, per innescare processi che vanno oltre la rigenerazione urbana, per rivitalizzare una comunità che attraverso l’attenzione che riceve dall’esterno, rilegge e reinveste anche su stessa. Per Isola e Torre de’ Picenardi, proprio per la capacità di unire passato e futuro e di essere padroni del proprio destino, più che mai, appare adeguato citare Oscar Wilde: “Siamo quello che saremo, non meno di quello che siamo stati”.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti