10 marzo 2021

L'autobus dirottato da Sy con 50 bambini diventa docu-film in onda sabato sulla Nove

E’ diventata un docu-film la vicenda dell’autobus dirottato da Crema il 20 marzo 2019 verso l’aeroporto di Linate con a bordo cinquantuno bambini della scuola media Vailati sequestrati, due insegnanti, i professori di educazione fisica Alessandro Cadei e Giacomo Andrico e la bidella Tiziana Magarini. Il docu-film di Claudio Camarca, curato da Tommaso Vecchio e prodotto da Stand By Me per Discovery Italia andrà in onda sabato prossimo sul canale Nove. La vicenda del dirottamento aveva fortemente impressionato tutta Italia, per la crudeltà e dal determinazione dell’autista, il senegalese Ousseynou Sy, ed il coraggio dei due ragazzini che hanno avvertito i carabinieri.

E’ una mattina come tutte le altre quella di mercoledì 20 marzo 2019. L’autista Ousseynou Sy, origini senegalesi ma cittadino italiano da quindici anni, deve riportare, come sempre, due classi dalla palestra Serio alla scuola media «Vailati», che sta in centro. Ma nessuno può immaginare che quella mattina Sy si è messo in testa di dover vendicare i migranti africani morti nel Mediterraneo, e si è inventato un modo atroce per farlo. Armato di coltello e pistola, che si scoprirà in seguito essere un’arma giocattolo, lega i ragazzini con fascette da elettricista, si fa consegnare i cellulari e rovescia due taniche di gasolio dentro l’autobus. Si dirige verso l’aeroporto di Linate, distante 40 chilometri: intende incendiare il mezzo e farlo esplodere, con i bambini dentro. «Oggi nessuno da qui uscirà vivo», dice. Ma due bambini, con l’aiuto dei compagni, riescono a nascondere i telefonini e contattare i carabinieri. «Vi prego correte, questo non è un film!». Due pattuglie di Pantigliate e Paullo accorrono, inseguono l’autobus che cola gasolio, lo bloccano speronandolo con la Clio e con la Punto. I due agenti più giovani sfondano i finestrini, permettendo ai bambini di scappare appena in tempo, prima che l’autobus prenda fuoco.

Ousseynou Sy è stato condannato il 15 luglio 2020 in primo grado a 24 anni di reclusione. Ha detto in sua difesa ancora una volta che il suo voleva essere un gesto per attirare l’attenzione sul dramma dei migranti che muoiono nel Mediterraneo. Si è poi scagliato contro il leader della Lega e il ‘decreto Salvini’ che “uccide deliberatamente”, accusando anche i giudici di essere suoi complici perché nessuno di loro ha speso una parola su, per esempio, la vicenda della nave Gregoretti. La sentenza è arrivata dopo alcune ore di ritiro della Corte, che ha infine avallato la tesi del pm, ovvero che il sequestro attuato da Sy nei confronti di 50 bambini delle medie Vailati, oltre a 3 accompagnatori, fosse a “fini terroristici o di eversione dell’ordine democratico”.


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