L'insidiosa truffa dello specchietto: ancora un episodio in provincia. A Cella Dati, con la scusa della moglie incinta da portare in ospedale, un truffatore è riuscito a estorcere 70€ al malcapitato
"Mi hai rotto lo specchietto, dammi 100€ che la finiamo qui senza tirare in ballo l'assicurazione" Così si è sentito dire nei giorni scorsi un uomo alla guida della sua auto, su una strada della provincia. Mentre transitava ha notato il classico anonimo Doblò bianco fermo a bordo strada, ha rallentato per passargli accanto ed ecco che in quel momento è scattata la trappola: "Quando l'ho affiancato, ho sentito un colpo secco, metallico. D'istino mi sono fermato per capire cosa fosse successo e in quel momento dall'auto è sceso un uomo tutto agitato, che mi ha accusato di avergli rotto lo specchietto. Lì per lì ho avuto subito l'impressione che qualcosa non tornasse: il mio specchietto era integro". Eppure sulla fiancata dell'auto era comparsa una strisciata nera, sulla quale il malintenzionato ha giocato la sua carta: "Vedi, hai il segno sull'auto. Mi hai rotto lo specchietto".
L'uomo alla guida dell'utilitaria a quel punto ha fatto quello che è corretto fare: "Mi sono scusato ed ho proposto di procedere con la constatazione amichevole: sono assicurato, era la cosa più logica da fare". Ma anche a questa proposta il malvivente ha opposto resistenza con la scusa che la moglie in auto era incinta e che doveva andare di corsa in ospedale perchè non stava bene. "Non ho tempo, devo portare mia moglie in ospedale. E poi se facciamo la constatazione, poi l'assicurazione ti aumenta l'anno prossimo. Dammi 100€ che chiudiamo qui la cosa".
A quel punto la situazione è diventata più nervosa: "Gli ho detto che non era un problema suo l'aumento dell'assicurazione e che alla fine lo specchietto non era rotto e sarebbe stato sufficiente rimetterlo al suo posto, ma l'uomo non ha voluto sentire ragione ed ha continuato ad insistere con la richiesta di denaro", pressando il povero malcapitato con la scusa della moglie incinta da portare in ospedale.
Dopo aver discusso della situazione ancora per qualche minuto, il nervosismo ha iniziato a farsi sentire per il povero malcapitato che, pressato dall'insistenza dell'atro automobilista e spiazzato dalla situazione, alla fine ha ceduto ed ha estratto il portafogli, consegnando al malintenzionato i 70€ che aveva. "Una volta preso il denaro, ha dato un colpetto allo specchietto per rimetterlo al suo posto ed è partito in gran fretta. Sono consapevole di essere stato truffato, a freddo penso come avrei potuto agire diversamente ma garantisco che in quel momento è davvero difficile restare calmi e lucidi. Valuterò se sporgere denuncia, anche perchè sul momento non sono riuscito a prendere nemmeno la targa dell'auto".
Un copione ormai consolidato quindi: il truffatore di solito sceglie un percorso poco trafficato, così da essere lontano da occhi indiscreti ed evitare passanti che possano interagire con la vittima designata, che solitamente è una persona anziana o un giovane autista, che magari non è ancora ben consapevole delle dinamiche in caso di sinistri.
Scelti luogo e vittima, scatta l'agguato: solitamente l'auto si ferma a lato strada o procede molto lentamente; il truffatore lancia qualcosa contro l’auto della vittima o provoca un rumore metallico, quindi accusa il malcapitato di avergli danneggiato lo specchietto dell'auto e inizia insistentemente a chiede denaro in contanti per bypassare la trafila dell'assicurazione.
Episodi simili si sono verificati anche nelle settimane precedenti quando un uomo ha suonato a diversi campanelli millantando di avere l'auto nell'officina del paese per un guasto improvviso e chiedendo soldi per poter pagare l'intervento del meccanico, soldi che naturalmente avrebbe restituito l'indomani. In quel caso erano stati due giovani a cadere nel tranello e consegnare al malintenzionato alcune decine di euro.
Il consiglio in questi casi è di non farsi prendere dall'ansia e chiamare al telefono un famigliare per comunicare l'accaduto. Inoltre è sempre importante insistere per fare la constatazione amichevole o, ancora meglio, chiamare le Forze dell'Ordine, cosa che può essere un deterrente per il malintenzionato. E' sempre bene, potendo, anche annotarsi la targa del truffatore in modo da fornire dati utili a rintracciarlo.
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