La battaglia di Gerre contro l'impianto di A2A. Il sindaco Marchi: "Sul biometano omessi dettagli per convenienza"
Sono passati pochi giorni dalla lettera aperta del Sindaco di Gerre de' Caprioli in merito all’impianto di biometano che dovrebbe sorgere in via Bosco tra i Comuni di Cremona e di Gerre, a due passi dall’inceneritore e dall’impianto di biomasse.
La risposta di A2A è arrivata celere, forse a riprova che la situazione stia cominciando a prendere un verso inaspettato, attraverso la quale enfatizzando abbondantemente la bontà del progetto attraverso, numeri, garanzie di sostenibilità ecologica e tecnologica, tralasciando aspetti ben più cari ai cittadini.
Di fatto la chiara conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, della volontà di ‘tirare dritto’ verso l'obiettivo a discapito di un territorio già oltremodo martoriato.
Di fatto questa ‘escalation verbale’, ha portato ad una presa di posizione netta della cittadinanza di Gerre (e non solo), che si è tradotta in una raccolta firme a sostegno del ‘No al biogas’, che con molta probabilità troverà ulteriore riscontro nei giorni a venire.
La ferma contrarietà all’insediamento ‘agricolo industriale’ era già stata chiaramente paventata dai residenti con uno striscione affisso all’inizio di via Bosco, che lascia pochi margini di interpretazione: ‘No al biogas!’.
Per i più potrebbe apparire come un semplice quanto banale gesto di protesta, ma non certo per chi a cavallo tra il 1994 ed il 1995, ha vissuto in prima persona (o seguito con interesse) la protesta di un buon numero di cittadini cremonesi, a fronte della presa di posizione del Consiglio Comunale di Cremona per la realizzazione dell’impianto termovalorizzatore sito in via San Rocco, che ribaltò l’esito del referendum cittadino che bocciò l’impianto e che di fatto rivelò una amministrazione compiacente nei confronti di ‘politica e pecunia’ piuttosto che per i propri cittadini.
La speranza è che l’attuale Amministrazione, non cali le braghe come accadde allora e che cerchi quantomeno di tutelare i suoi cittadini ed il territorio e per sollecitare una presa di posizione netta e precisa della stessa, in Consiglio Comunale è arrivata una interrogazione da parte del gruppo di FDL per fare chiarezza sulla vicenda.
Nel frattempo la replica del Sindaco di Gerre Michel Marchi non si è fatta attendere e lo ha fatto in modo chiaro ed esaustivo, ribadendo quali siano le reali e gravi problematiche di cui dovrebbe farsi ulteriore carico il territorio e l’ambiente, a riprova che, nel caso fosse necessario, istituzioni e cittadini, nelle sedi competenti e non solo, non resteranno certamente a guardare.
“Ho letto con attenzione le varie motivazioni addotte da A2A a sostegno dell’impianto di biometano, peraltro molto simili a quelle anche a me espresse personalmente in occasione di un incontro. Sinceramente mi sarei aspettato, a questo punto, che si arrivasse a dire che l’impianto prende l’aria inquinata, la depura e ce la restituisce pulita, e vissero tutti felici e contenti. Firmato Walt Disney
Ma così non è, e l’onestà intellettuale che sicuramente anima la mia azione e quella di A2A impone una riflessione più completa, che analizzi soprattutto il bilancio ambientale in tutte le sue parti: positive e negative.
È indubbiamente vero che è necessario trovare una collocazione ai reflui zootecnici, che c’è un piano per affrancarci dagli approvvigionamenti di gas dall’estero e che nelle misure generali del PNRR questi obiettivi trovano risposta negli impianti di biometano (anche se non casualmente sono inseriti nella missione energia M2C2 e non in quella dell’economia circolare M2C1).
Le differenze la fanno poi le circostanze, le collocazioni, e i dettagli che vengono omessi per convenienza:
1- Innanzitutto il bilancio energetico dice che per produrre 3,4 milioni di mc di biometano c'è bisogno dell'energia equivalente a 2,6 milioni di metano arrivando quindi ad una produzione netta di solo di 800.000 mc, un numero troppo basso per giustificare 12,4 milioni di investimenti. Tanto più che analizzando il paramento produzione/costi, il prezzo del metano sarebbe quantificabile nel 400% in più rispetto al costo attuale, anche post aumenti.
2- Il ciclo dei rifiuti non è chiuso perché il digestato finale pari a circa 60mila ton/anno deve andare ad un depuratore per poter essere disperso, il rifiuto gassoso ad alto contenuto di agenti climalteranti (CO2,NOx, HSx, PM10, PM 2.5, polveri sottili) pari a 2,8 milioni di mc viene immesso in atmosfera, non si risparmia nulla anzi se ne genera di più di un carburante fossile.
3- L’utilizzo della risorsa idrica di circa 1 ton ogni 5 ton di rifiuti è una criticità in periodi di siccità. A questo aggiungiamo che la ricetta prevede l’utilizzo di insilato di mais che è una delle colture che richiede maggiore apporto di acqua nell’irrigazione.
4- consumo di suolo con una forte cementificazione di un'area di 40.000 m2 con grande difficoltà di bonifica a fine vita dell'impianto.
Segnalo infine grossi rischi di esplosione/incendio come è successo su vari impianti anche di recente in un impianto a Roma. E ciò se consideriamo la vicinanza con le case non è irrilevante.
Tutto ciò senza analizzare la questione traffico, che la stessa A2A non riesce a dettagliare nella sua risposta.
Per questo ribadisco che un impianto di questo tipo, nel luogo ove è concepito con le difficoltà ambientali che già abbiamo e sappiamo di avere, è inopportuno e comunque una sua autorizzazione non può prescindere da una approfondita valutazione ambientale che solo una procedura di VIA può garantire. Segnalo da ultimo come ritengo molto improbabile che questa opera superi le verifiche imposte dal PNRR in merito al DNSH (Do Not Significant Harm) che prevede che tutte le opere finanziate non arrechino danni all’ambiente e alle persone.
Il sindaco di Gerre de’ Caprioli
Michel Marchi
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commenti
Gionni
23 marzo 2023 10:31
Un sindaco così servirebbe anche a Cremona! Chissaàche non si presenti con una grande lista civica alle prossime elezioni
Pierpiero
23 marzo 2023 10:37
Questi sono commenti puntuali e dettagliati, non risposte da ufficio stampa come quella di A2A.
Che ci si confronti con dati alla mano e non con verbose e inutili risposte.
Cara (si fa per dire) A2A, forse la pensavi più facile, quando hai comprato la cascina e i terreni limitrofi e hai pensato di utilizzare questa soluzione per gabbare i cittadini?
michele de crecchio
23 marzo 2023 15:22
Imbarazzante constatare come la difesa ambientale del territorio cremonese veda come principale (e benemerito) protagonista il piccolo, ma tenace e coerente, comune confinante di Gerre de Caprioli!
Manuel
24 marzo 2023 18:16
Che ci voglia un cambio di passo, politico, sembra quasi scontato: a Cremona, come un po’ in tutto il mondo. Almeno l’utopia di poter cambiare il destino dell’umanità e del pianeta.
Che Michel Marchi faccia intuire ambizioni politiche ben oltre i confini del suo piccolo comune rivierasco, non è certo cosa nuova, ma va bene così: ha lavorato anche per questo ed il momento è quello giusto. I cittadini decideranno se concedergli fiducia e, eventualmente, ne giudicheranno l’operato.
Considerato però, come Cremona rappresenti il Fort Boyard per i non allineati ai consolidati poteri e trasversali cricche cittadini, sarebbe opportuno che l’intrepido ed aitante sindaco non si avventuri in solitaria nella scalata a palazzo comunale, rischiando di rimediare encomi da Pietro Micca, senza scardinarne gli ingranaggi. Già da ora costruire un’alternativa con tutti coloro che dimostrino passione e volontà sIncere verso il cambiamento e, specialmente, attorniarsi e mediare anche con persone di indubbia esperienza e conoscenza. Qualche nome mi viene di getto: Marco Pezzoni, Michele de Crecchio.