13 gennaio 2022

La Corte dei Conti sgrida il Comune: scarsa efficienza nella riscossione dei crediti (multe, affitti, tributi). Rischiano di diventare inesigibili

La Corte dei Conti della Lombardia critica l'operato del Comune di Cremona, rimproverando all'ente “una scarsa capacità di riscossione in conto residui relativi a Imu/Tasi, Tarsu/Tia/Tari/Tares e sanzioni per violazione al codice della strada e una non adeguata attività di contrasto all’evasione tributaria nelle fasi di accertamento e riscossione”. Critica, in buona sostanza, la gestione dei conti da parte dell'amministrazione comunale in alcuni ambiti e invita l'ente ad adeguarsi ad una lunga e dettagliata serie di prescrizioni. Al tempo stesso, la Corte dispone che dei suoi rilievi vengano messi al corrente il Consiglio Comunale e l'organo di revisione del Comune. Dispone, inoltre, che i rilievi della Corte vengano pubblicati sul sito istituzionale dell'amministrazione.

E' pesantissima la tegola (l'ennesima) caduta in testa al Comune di Cremona in questi giorni. Già sotto la lente della Corte per l'operazione A2A-Linea Group, l'ente si vede ora rimproverare la gestione dei conti dal 2016 sino ad oggi. E' tutto nero su bianco in una deliberazione della Corte dei Conti, Sezione Regionale di controllo per la Lombardia depositata il 20 dicembre 2021 e firmata dalla dott.ssa Rita Gasparo (relatore) e dalla dott.ssa Maria Riolo (presidente). La deliberazione si snoda lungo 22 pagine ed è frutto della “adunanza in camera di consiglio del 15 dicembre 2021”, che ha esaminato i rendiconti degli esercizi finanziari 2016-2017-2018-2019 e 2020 del Comune di Cremona.

Dal testo della deliberazione si apprende che tra la Corte e l'amministrazione comunale è intercorso uno scambio di documentazione, evidentemente proseguito per lungo tempo, al fine di consentire alla Corte di esaminare in dettaglio l'operato della giunta Galimberti. Si legge ad esempio nelle premesse della deliberazione: “A seguito dell’esame delle relazioni dell'Organo di revisione del Comune di Cremona sui rendiconti degli esercizi finanziari dal 2016 al 2020 (...) sono emersi diversi profili di criticità della gestione finanziaria, oggetto di necessari approfondimenti istruttori rispetto alle verifiche d’ufficio svolte sulle cinque annualità”.

IRREGOLARITA' DELLA GESTIONE FINANZIARIA - Alla Corte sono serviti, si apprende dal documento, parecchi approfondimenti documentali, a seguito dei quali si rileva una “Irregolarità della gestione finanziaria”. Scrive in proposito la Corte: “L’esame del quadro finanziario del comune di Cremona nel quinquennio 2016-2020 ha evidenziato alcune irregolarità sugli equilibri di bilancio e sulla sana gestione finanziaria rispetto alle quali si formulano le seguenti considerazioni, con riserva di tutti gli eventuali ed ulteriori approfondimenti che risulteranno necessari in occasione delle verifiche sui rendiconti degli esercizi successivi”.

Segue una lunga disamina dell'attività del Comune frutto dell'istruttoria condotta dalla Corte, nel corso della quale vengono riportate alcune delle spiegazioni fornite di volta in volta dall'amministrazione. Osserva la Corte: “In sede istruttoria sono state richieste informazioni sulle misure adottate dall’Ente per migliorare l’efficienza dell’attività di riscossione delle entrate, limitatamente alla gestione in conto residui, tenuto conto delle percentuali piuttosto contenute di smaltimento dei residui attivi relativi agli esercizi precedenti. Con particolare riguardo alle risorse da IMU, Tarsu - Tia – Tari e Sanzioni per violazioni codice della strada (...) si nota un trend di incasso di ciascuna di esse in costante diminuzione con un ribasso, nel 2020, di oltre la metà rispetto all’esercizio 2016. Fanno eccezione, nel 2020, solo i proventi da Fitti attivi e canoni patrimoniali, la cui percentuale di riscossione al 31.12 rispetto alla mole dei residui attivi iniziali registra un’inversione di tendenza al rialzo, raggiungendo il 44,52% rispetto al 36,94% dell’anno precedente. Nella nota di risposta, pervenuta in data 5 ottobre 2020, il Comune ha riferito di aver intrapreso sin dal 2017 una serie di azioni strumentali all’efficientamento della riscossione dei residui, prima fra tutte la revisione della concessione per la riscossione ordinaria e coattiva delle entrate comunali".

Tuttavia, puntualizza più avanti la Corte dei Conti, “L'efficienza della riscossione delle entrate soffre della scarsa capacità di realizzo dei crediti risalenti agli esercizi pregressi soprattutto in riferimento alla parte corrente, precisamente alle entrate proprie dell’ente, principale fonte cui è demandata l’effettiva copertura delle spese correnti e, specialmente, la doverosa erogazione dei servizi alla comunità amministrata”.

EVASIONE TRIBUTARIA - Il documento affronta poi il capitolo relativo al “Recupero dell’evasione tributaria”. “In merito all’attività di recupero dell’evasione tributaria – scrive la Corte –, strettamente collegata all’attività di riscossione dei residui attivi vetusti, le acquisizioni istruttorie hanno messo in rilievo le stesse criticità. Negli esercizi oggetto di istruttoria, l’andamento della riscossione dell’evasione tributaria sembra migliorare per quanto riguarda il recupero evasione Imu/Tasi, anche se la percentuale di riscossione è comunque al di sotto del 50%. Per quanto riguarda l’evasione Tarsu/Tia/Tares/Tari, la riscossione sembra essersi cristallizzata quasi al 50% nel 2019, ma la criticità torna preponderante nell’anno 2020 con una percentuale di riscossione prossima all’1%. Nettamente peggiorativa risulta essere la riscossione di evasione Cosap/Tosap che si attesta al 13,36% nel 2020, come si può notare dalla tabella sottostante”.

A fronte di questo, “La Sezione, pur prendendo atto degli sforzi compiuti, non può che ribadire la necessità, per l’Ente, di adoperarsi per un effettivo e concreto miglioramento dell’efficienza delle attività di contrasto all’evasione tributaria e, più in generale, della riscossione delle entrate. Tale criticità, difatti, non connota solo la gestione contabile dell’anno 2020 (per il quale non possono non tenersi in considerazione gli impatti derivanti dalla crisi da Covid-19), ma caratterizza la situazione del Comune da diversi esercizi finanziari, antecedenti rispetto alla crisi economica e sociale del 2020”.

LE CONCLUSIONI - Ed ecco le conclusioni alle quali è pervenuta la Corte dei Conti, che “in base alle risultanze dei questionari predisposti dall’organo di revisione per gli esercizi 2016-2017-2018-20192020” accerta “una scarsa capacità di riscossione in conto residui relativi a Imu/Tasi, Tarsu/Tia/Tari/Tares e sanzioni per violazione al codice della strada e una non adeguata attività di contrasto all’evasione tributaria nelle fasi di accertamento e riscossione”.

LE PRESCRIZIONI - Di qui l'invito al Comune di Cremona ad attenersi ad una serie di prescrizioni. In primo luogo si invita il Comune a “mantenere un alto profilo di attenzione sull’efficienza nella riscossione in c/residui e delle entrate tributarie identificando le cause sul piano organizzativo delle carenze riscontrate, effettuando un puntuale monitoraggio del rapporto con il concessionario e valutando le azioni più opportune nei suoi confronti in caso di inadeguatezza o insufficienza dei risultati dallo stesso conseguiti”.

La Corte invita poi “ad adottare ogni eventuale correttivo necessario, per migliorare concretamente la propria capacità di riscossione, anche al fine di evitare che i propri crediti, col tempo, diventino inesigibili e/o di difficile esazione” e a “garantire, anche per gli esercizi futuri, una scrupolosa gestione dei residui attivi, specie se più risalenti nel tempo”.

Infine, si invita l'amministrazione comunale “ad assumere una deliberazione di presa d’atto del Consiglio comunale entro trenta giorni dal ricevimento della presente pronuncia, da trasmettere a questa Sezione regionale di controllo entro i successivi trenta giorni”.

m.s. - f.c.


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