La grande musica che vince le barriere nel giardino della Stauffer con i docenti del Morgenland Festival
Era seduto nelle prime file, Michael Dreyer, direttore artistico del Morgenland Festival di Osnabrueck in Germania. E' il segno della collaborazione che da quest'anno la Stauffer diretta da Paolo Petrocelli ha avviato con uno dei più importanti festival musicali tedeschi che si tiene dal 2005. E lo ha fatto con un campus in questi giorni a Cremona con i docenti del Morgenland Festival e un gruppo di giovani allievi di strumenti ad arco dell'Accademia e con il concerto che ha messo i brividi per l'emozione e la bravura degli esecutori (tutti solisti di fama internazionale) al pubblico nel giardino romantico dello splendido palazzo di via San Martino per la terza serata dello Stauffer Summer Music Festival che aveva come tema "East meets West" cioè incontri musicali tra Oriente e Occidente .
"Sono convinto che il Morgenland Festival Osnabrueck e lo Stauffer Center for Strings offriranno esperienze uniche ai giovani studenti e agli amanti della musica. Entrambi, Morgenland e Stauffer, sono sinonimo di apertura dell'orizzonte musicale, di eccellenza musicale e di musica come fattore importante nella vita sociale del nostro tempo. Cremona e Osnabrueck sono luoghi storici. Cremona è famosa nel mondo per essere la casa di Stradivari, Amati, Guarneri. Il primo trattato di pace nella storia dell'umanità è stato dichiarato a Osnabrueck, la Pace di Westfalia. Che le nostre due città siano casa di ponti musicali, di apertura mentale, amore e rispetto". Ha detto Michael Dreyer. Ponti musicali che abbiamo toccato con mano che possono superare le barriere che spesso impediscono alle culture del mondo di parlarsi, di capirsi e di costruire un mondo di pace e collaborazione.
Ricordate il film "L'Ultimo valzer"? Robbie Robertson dice "E' la musica che ci porta dove vuole...". E la musica ieri sera ci ha portato lontano, dove non si sentivano le barriere e i rumori della guerra che invece è a poche centinaia di chilometri da qui. Merito degli organizzatori ma anche di otto straordinari musicisti che hanno messo insieme musica orientale e improvvisazioni. Tutti grandi maestri che difficilmente riusciremo a vedere ancora riuniti insieme. Dima Orsho, siriana, la voce. Un soprano capace di fondere la voce con gli strumenti e che ha commosso cantando anche una ninna nanna siriana facendo tornare alla mente le immagini del suo martoriato paese. Michel Godard, francese, musicista e compositore, che ha suonato la tuba e il Serpentone. E' forse l'unico al mondo capace di portare questo strumento al ruolo di solista sia nella musica antica che nel jazz. Rony Barrak, libanese, percussionista e talento unico protagonista nei festival di tutto il mondo. Al clarinetto Mohamed Najem, palestinese residente a Parigi, grande jazzista ma anche cultore di musica araba e classica. Al pianoforte Rembrandt Frerichs, jazzista olandese, capace di fondere musica americana e araba. Maias Alymani, musicista e compositore siriano, al violino è il fondatore del gruppo musicale arabo Maqam Ensemble. Frederick Koster, tedesco, solista e docente di tromba che ha incantato il pubblico con l'assolo sulla cima del tempietto del giardino. E poi Tony Overwater, contrabassista olandese capace di straordinarie improvvisazioni passando senza problemi dal jazz alla musica araba o a quella antica. Una serata indimenticabile.
E questa sera si prosegue con la leggenda della musica persiana Kayhan Kalhor che si esibirà con il suo violino a spillo con Overwater al contrabbasso e Frerichs al pianoforte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Pasquino
14 luglio 2022 06:30
Con la stauffer i programmi musicali del Ponchielli e del MDV non hanno più senso e neppure ragione di esistere