La Lombardia SiCura: al via la campagna in Provincia di Cremona. Costituito il coordinamento cremonese che dà il via a una raccolta firme per la Sanità Pubblica
Alla Camera del lavoro di Cremona è stata presentata oggi la campagna a sostegno della pubblica sanità promossa a livello regionale da molte associazioni e sindacati, con l'adesione dei partiti politici. Lo slogan scelto per la raccolta firme collegate alla petizione a sostegno della sanità pubblica in Lombardia è "La Lombardia SiCura".
A presentare la campagna è stata Maria Teresa Perin, segretaria della CGIL di Cremona: "Un'iniziativa che non nasce oggi, ma è la prosecuzione del percorso che lo scorso anno ha dato vita ad un referendum, firmato da moltissimi cittadini, che chiedeva di abrogare le norme che equiparano la sanità privata a quella pubblica e che è stato ritenuto inammissibile dalla maggioranza regionale. Le organizzazioni coinvolte hanno deciso di non fermarsi e, dal primo marzo, hanno avviato una nuova raccolta firme per ribadire la necessità di un servizio sanitario pubblico ed universale".
Come spiegato da Perin, "le richieste della petizione si possono sintetizzare in 5 punti: Un centro unico di prenotazione, l'abbattimento delle liste d'attesa, la soppressione della pratica dei medici a gettone e la stabilizzazione del personale sanitario, il miglioramento delle RSA e dei servizi per gli anziani e il potenziamento dei servizi territoriali e di prossimità".
"L'età media della nostra regione si alza - spiega Palmiro Crotti, SPI CGIL Cremona - ma i servizi, invece di essere potenziati, sono sempre meno e di difficile accesso, i redditi dei pensionati sono sempre più bassi e di conseguenza l'accesso alle cure è sempre più difficile, serve cambiare la rotta. Senza contare la carenza della medicina di prossimità che lascia a loro stessi i nostri anziani. Ecco perché il sindacato pensionati aderisce ed ha già raccolto nei primi giorni numerose firme".
Tra i promotori del coordinamento cremonese l'Associazione Stati Generali Clima Ambiente Salute: "Sosteniamo questa petizione e questo percorso e lo riteniamo urgente - interviene per l'associazione Marco Pezzoni - ma è altrettanto urgente evidenziare che Regione Lombardia ha di fatto ignorato un'iniziativa democratica, togliendo la voce ai cittadini che hanno firmato per un referendum abrogativo, senza passare da enti imparziali ma imponendo una scelta politica che non si può accettare". L'iter referendario è stato, infatti, dichiarato inammissibile dalla maggioranza regionale nel settembre 2023, scelta già giudicata una forzatura politica dai promotori.
Anche alcuni partiti sono parte costituente del coordinamento cremonese, Paolo Losco, Segretario provinciale di Sinistra Italiana aggiunge "questa petizione è necessaria, altro che eccellenza lombarda. Oggi in Lombardia o hai i soldi e ti curi, oppure ti trovi a dover scegliere se fare debiti per curarti o non curarti affatto. Parlare di sanità pubblica universale non è ideologia ma necessità, ne va della vita delle persone". Il riferimento è alla recente notizia di una paziente oncologica di Bergamo che nella prenotazione di alcune visite prescritte ha ricevuto proposte di appuntamenti con una lista d'attesa di due anni o, dietro pagamento di 422€, le stesse visite presso strutture private in pochi giorni.
Ad aderire al coordinamento, ad oggi, CGIL, SPI CGIL, FP CGIL, ARCI, Associazione 25 aprile, Associazione Stati Generali Clima Ambiente Salute, Auser, Medicina Democratica, Arcigay Cremona La Rocca, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Partito Democratico, Sinistra Italiana, Partito Socialista, Partito della Rifondazione Comunista, Movimento 5 Stelle, ma, come spiega Perin "il tema è fondamentale, l'adesione è sempre aperta a associazioni, organizzazioni, partiti e cittadini."
La petizione si può firmare fino al primo giugno nelle sedi delle organizzazioni promotrici e ai banchetti che saranno organizzati individualmente dalle associazioni o collettivamente come coordinamento: "ma non solo - conclude Perin - nei prossimi mesi organizzeremo anche iniziative di informazione e sensibilizzazione sul tema".
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commenti
Sebastiano
8 marzo 2024 19:19
Già, ma non si tratta degli stessi che accettano senza neppure un battito di ciglia il fatto di impiegare trecento milioni per costruire un ospedale di cui non si sente alcuna necessità? Non sarebbe meglio battersi per utilizzare tutti quei soldi per migliorare l' assistenza sanitaria pubblica?